LIBRI DI GIUSEPPE IN AMERICA

giovedì 22 novembre 2012

NATALE NEL PORTO DI ODESSA

Nel porto sotto le strade
anche le navi da guerra erano coperte di neve
come in un presepe un pò originale,
tra tutte quelle casette colorate
erano davvero innocue
anche perchè si aspettava un pò tutti,
stallari e pastori forestieri,
la venuta degli angeli
e i rosari del bue e dell'asinello,
di lì a poco.
Noi eravamo tutti vestiti di blu,
e di certo ci avevano messo di diritto
nella partita anche a noi,
che, grossolani e silenziosi,
lasciavamo sempre che a parlare
fossero gli altri per primi.
Preferivamo la radio a sera
e quelle quattro parole messe in croce
a dire nella nostra lingua: buona sera.
Finalmente aprì l'osteria sul molo
e lì cominciammo a bere vodka.
All'ultimo bicchiere ci dissero:
"Buon Natale!", 
anche perchè il loro arrivava qualche settimana più tardi
e noi di certo non saremmo stati più là,
in quel presepe così strano e prezioso,
che aveva le stelle così basse
che davvero ti sembrava di toccarle
soltanto ad alzare il braccio.
giuseppe d'ambrosio angelillo
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