LIBRI DI GIUSEPPE IN AMERICA

domenica 23 dicembre 2012

IL MARE

La campana annuncia l'avvistamento del porto. Si gela a prua a fissare l'orizzonte che si allarga oltre l'usuale veduta. Io non vado da nessuna parte, mi basta il viaggio a me e stare su questa semplice potentissima nave. Il mare è un ottimo luogo per stirare le grinze assurde del proprio incomprensibile passato, è una tavola azzurra dove si respira a ogni ora la libertà, soprattutto dai propri prodigi falliti. Il sole è da qualche parte oltre le nuvole e una fiacca nebbiolina, immagine calzante della nostra ridicola miseria. Tutta la nave è bagnata di salmastra umidità, i marinai con i loro pastrani gocciolanti fumano tranquilli le sigarette di rito. Il prato infinito d'azzurro ci rasserena lo spirito. Dopo la breve fermata in questo porto anonimo riprenderà la traversata. Il mare è sempre come il pane e il vino, affratella gli uomini e li fa ancora una volta innocenti...
g. d'ambrosio angelillo
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