Stappa quella bottiglia, amico.
Stiamo di guardia,
qui sulla tolda
di questa striminzita poesia.
Non fare tanto il tirchio,
fai girare il boccale
e non lesinare sulla razione.
Siam battuti
su tutto il fronte incerto delle Muse,
ma mica possiamo rimanere sobri
in questo postaccio senza più musica.
Fatti sotto
e travasa pure dalla capace botte
del grande Dioniso.
Farà in modo lui
che noi si risalga la china
e si dia a quegli altri fessi
il fatto loro.
Siatene certi,
la Musa non abbandonerà nessuno di noi
che abbiamo puntato tutta la nostra vita
sul sublime canto
che intoniamo così spavaldamente
in onore loro e della sacra vita...
giuseppe d'ambrosio angelillo
a www.books.google.com
a libriacquaviva.blogspot.com
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