LIBRI DI GIUSEPPE IN AMERICA

martedì 26 febbraio 2013

IL MIO CARO AMICO INGLESE

    Un mio amico Inglese oggi mi ha chiesto:
     "Come va oggi in Italia?"
     Io ho sorriso amaro e ho risposto alla tedesca:
     "Va, è già qualcosa".
     Lui come al solito allora si è messo a parlare delle cose più disparate e strane: che una signora a casa sua aveva perso una parrucca e che un passerotto non si era visto la mattina a chiedere le sue solite briciole di pane e lui ne era rimasto abbastanza preoccupato.
    Poi a sorpresa mi ha detto:
    "Voi in Italia pensate tutti a cambiare gli altri ma mai voi stessi".
    "Dici?", gli ho risposto. "Comunque a voi Inglesi mai nessuno riuscirà  a cambiarvi: siete tutti principi".
    Così per fortuna son riuscito a farlo sorridere e ho abbattuto la muraglia di Amleto che tutti loro si portano eretta nell'anima.
    "La verità è che noi Italiani non possiamo proprio pensare a cambiare noi stessi", gli ho detto allora.
    "WHY NOOOOOOOT?", ha detto allora lui strascicando la sua domanda per almeno un'ora.
   "Perché ogni italiano è un artista pazzo con almeno un manicomio intero tutto pieno di verità, ficcato a viva forza nella sua testa. Non c'è proprio più posto per nient'altro, credimi, nemmeno per un'altra balla, per infinitesima che possa essere...", gli ho risposto.
   Il mio amico Inglese allora è scoppiato a ridere, così di tutto cuore che mi ha fatto ridere pure a me, seppure a malincuore.
   "WONDERFUL!!!", ha allora urlato lui, tutto felice, davvero entusiasta per non so che cosa, se per pena o per euforia...
g. d'ambrosio angelillo
www.books.google.com

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