S'è scolato il tino
e soldi più non ce ne sono.
La valigia del banchiere
ha sparso soldi falsi
e gli occhi più non distinguono gli inganni
dalla carta.
Si spala ferro ora
come amanti gelosi
sul portone della bella sgualdrina,
si succhiano miliardi invisibili
con le idrovore di un incredibile ciarpame,
e il gran ladrone è lì
nello specchio di casa nostra.
Ci tasta il cuore
e ci sfila l'allegria.
Di certo neanch'io avrei mai creduto
che la verità non vale nulla
seppur al mercato dei mosconi parlanti.
Avanzano armate oscure in equilibrio
su ridicole sedie,
noi di sotto con il pensiero vuoto
senza più un'astuzia da alzare in alto
come uno scudo per parare i colpi.
g. d'ambrosio angelillo
a www.books.google.com
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