Così son diventato romanziere di gatti che poi son proprio io il primo nominato. Sono il primo interrogatore di me stesso e mi dico amico della mia stessa porta. Mi sono ubriacato di un solo bicchiere di silenzio, lo confesso, e ora scrivo in questa sbornia che mi sbanda di favole e mi fa andare ancora a scuola di fantasmi. Questi stronzi che mi chiedono sempre l'affitto di stanze che non ho mai abitato e che mi chiederanno sempre come sto anche se ridono da secoli a crepapelle sulla mia fine, che non ricorda nessun amore. Ma ciò non fa testo perchè son seduto come al solito proprio su me stesso.
giuseppe d'ambrosio angelillo
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