tira su la sua bellezza
e si guarda da sola il suo stesso cielo,
con l'oscurità o con la luce
l'è semper l'istess.
scappano le ombre, i satanassi
e i niente.
l'uomo è raffermo,
stagionato e un pò andato,
ride ormai
sempre della stessa pagliacciata,
film, mafia, o king-burgher che siano.
si mette a letto con 50 libri in faccia.
medita, il bonzo,
mentre il diavolo si fuma la nuvola
del temporale che mai arriva,
mentre lui non è andato
manco a lavorare
perchè l'incubo era nella sua cucina
che si mangiava tutto il barattolo
del suo miele.
troppe parole ci ha sugli occhi
l'uomo,
e i quattro scheletri del suo pensiero
son da cimitero
non della festa del paese
che continua contorta
lungo tutte le strade
delle belle donne alla luce del sole.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
ON www.books.google.com
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