porta con te dovunque tu vada
la tua dolcezza,
è la parte più importante del tuo bagaglio.
G. D'AMBROSIO ANGELILLO
LIBRI DI GIUSEPPE IN AMERICA
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domenica 28 luglio 2013
sabato 27 luglio 2013
SIAMO MASSE DI LIBRI DI RICORDI PESANTI
sono macigni possenti le nostre storie,
quelle che vanno con i camion tutti carichi
verso quella primavera sempre sperata.
non abbiamo posto più per niente ormai,
troppe nozioni abbiamo caricato su,
troppo brillanti teorie.
ora la strada si è fatta stretta
e il motore reagisce di conseguenza.
l'istinto ci dice sempre di ricominciare da capo,
ma tutti questi ricordi
dove possiamo mai metterli?
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
quelle che vanno con i camion tutti carichi
verso quella primavera sempre sperata.
non abbiamo posto più per niente ormai,
troppe nozioni abbiamo caricato su,
troppo brillanti teorie.
ora la strada si è fatta stretta
e il motore reagisce di conseguenza.
l'istinto ci dice sempre di ricominciare da capo,
ma tutti questi ricordi
dove possiamo mai metterli?
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
venerdì 26 luglio 2013
IL VOLO PERFETTAMENTE PERPENDICOLARE
Non bisogna aver nessuno accanto
se vuoi volare davvero alto.
L'attacco al cielo è sempre perentorio,
è una follia,
una meraviglia.
Che c'entrano gli scontenti,
o peggio gli invidiosi?
L'anima rinasce,
e in fondo siamo solo noi.
E' molto raro il volo perfettamente perpendicolare
verso l'alto,
ma se sei un pazzo felice
lo puoi tentare tranquillamente.
Gli altri nemmeno riusciranno a guardarti.
Sarai solo tu, te stesso
e il tuo destino di angelo impazzito.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
se vuoi volare davvero alto.
L'attacco al cielo è sempre perentorio,
è una follia,
una meraviglia.
Che c'entrano gli scontenti,
o peggio gli invidiosi?
L'anima rinasce,
e in fondo siamo solo noi.
E' molto raro il volo perfettamente perpendicolare
verso l'alto,
ma se sei un pazzo felice
lo puoi tentare tranquillamente.
Gli altri nemmeno riusciranno a guardarti.
Sarai solo tu, te stesso
e il tuo destino di angelo impazzito.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
NUOVA ASCESA AL CASTELLO DI FRANZ KAFKA
Si torna sempre allo stesso luogo,
in silenzio,
in solitudine.
In un paesaggio di neve interiore
e di scarne luci del destino.
Si pensa sempre alle cose non dette,
e che non dicemmo mai.
Venuto su in questa terra
ho imparato con gli anni
a fare solo il poeta vagabondo.
A tirar su romanzi d'ombre,
a fare a botte
come un angelo con il suo Dio.
Non ci sono portinai pietosi
in questa città,
ognuno di loro spranga il portone
e non c'è più posto per nessuno
per l'intera lunghissima notte.
Ma il destino non si maledice
perchè sei tu stesso,
e se l'amore è un pazzo scatenato
mai nessun prete riuscirà a spiegarti la questione.
Ora sto andando al Castello,
se devo essere cacciato via
che almeno lo faccia
il rabbino dell'argomento infinito.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
in silenzio,
in solitudine.
In un paesaggio di neve interiore
e di scarne luci del destino.
Si pensa sempre alle cose non dette,
e che non dicemmo mai.
Venuto su in questa terra
ho imparato con gli anni
a fare solo il poeta vagabondo.
A tirar su romanzi d'ombre,
a fare a botte
come un angelo con il suo Dio.
Non ci sono portinai pietosi
in questa città,
ognuno di loro spranga il portone
e non c'è più posto per nessuno
per l'intera lunghissima notte.
Ma il destino non si maledice
perchè sei tu stesso,
e se l'amore è un pazzo scatenato
mai nessun prete riuscirà a spiegarti la questione.
Ora sto andando al Castello,
se devo essere cacciato via
che almeno lo faccia
il rabbino dell'argomento infinito.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
BRERA DI NOTTE
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
mercoledì 24 luglio 2013
FRANCIA, SII ORGOGLIOSA DI QUESTA JAZZ BAND CHE SEMINA ALLEGRIA PER IL MONDO: I "JJPJP"
Francia, sii orgogliosa di questa jazz band fatta di tuoi figli artisti ingegnosi, magnifici e bravissimi. Portano in giro per l'Italia un teatro di anime buone e felici che s'inventano dal nulla la gioia di vivere e svegliano i semi della vera poesia che ognuno di noi si porta segretamente in tutti i suoi sogni. Falli progredire, falli diventare famosi, dà loro tutte le piazze che riesci a trovare. Loro ti restituiranno certamente in futuro un cappotto tutte piene di medaglie vinte in tutti i cuori del mondo...
Ciao, Francia!...
Tanti cari saluti da Milano
che ancora conserva gelosamente
un tuo Albero della Libertà
e un Arco di Marengo...
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
(dedicato a Axel e a tutti gli altri della Band...)
"JJPJP" JAZZ BAND FRANCESE, A MILANO IN UNA SERA DI LUNA PIENA
suona "Le Trad"
in via Dante a Milano
(con apparizione della copertina
"La Pistola Finta"
Acquaviva.)
"JJPJP" JAZZ BAND FRANCESE
A MILANO
IN UNA SERA DI LUNA PIENA
Son fiorite d'improvviso
trombe e voci
come gigli freschi,
e la strada s'è subito ravvivata
per quell'insperato vento di primavera.
La gente ha capito bene
che una sera così gli somigliava
e son sparite le ombre
e i fantasmi frettolosi,
perchè s'era fatta d'incanto festa
con pochi frantumi di sorrisi
e quattro tamburi d'allegria.
Orfeo dirigeva la banda
e Afrodite cantava in sottoveste.
Il marciapiede è diventato
il Tempio della Musa,
a quello stormir di fronde
del non lontano Albero della Libertà.
E' tornata a sorpresa a Milano
la Bellezza Francese
facendosi largo felice
tra i camminamenti un pò oscurati
di antichi secoli di Fraternità.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
martedì 23 luglio 2013
IL SOGNATORE (a Federico Fellini)
il sognatore ha sempre fame
ma digiuna sempre,
non va a caccia di polli.
è il più forte,
nessuno lo batte in velocità,
è sempre il più intelligente
ma non cattura mai nessuno
per mangiarselo.
ha una fame della miseria
ma guarda il branco
e digiuna.
non attacca nessuno alla gola.
beve il suo liquore
in un tappo di bottiglia
e gli basta per tutto il giorno.
il branco lo guarda
e lo prende per pazzo.
digiuna da anni,
ma non va in cerca di porci
nè di scimmioni,
quasi quasi si direbbe che vive d'aria
e il branco ride di lui.
è magro come un chiodo
e anche abbastanza povero,
ma ha così tanti sogni nella sua anima
che sfama senza difficoltà
un'intera nazione.
lui ha solo fame di sorrisi
e il mondo, che lui sa guardare
meglio di qualunque altro,
lo sazia in abbondanza
e di tutto il resto non ha quasi più bisogno.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
ma digiuna sempre,
non va a caccia di polli.
è il più forte,
nessuno lo batte in velocità,
è sempre il più intelligente
ma non cattura mai nessuno
per mangiarselo.
ha una fame della miseria
ma guarda il branco
e digiuna.
non attacca nessuno alla gola.
beve il suo liquore
in un tappo di bottiglia
e gli basta per tutto il giorno.
il branco lo guarda
e lo prende per pazzo.
digiuna da anni,
ma non va in cerca di porci
nè di scimmioni,
quasi quasi si direbbe che vive d'aria
e il branco ride di lui.
è magro come un chiodo
e anche abbastanza povero,
ma ha così tanti sogni nella sua anima
che sfama senza difficoltà
un'intera nazione.
lui ha solo fame di sorrisi
e il mondo, che lui sa guardare
meglio di qualunque altro,
lo sazia in abbondanza
e di tutto il resto non ha quasi più bisogno.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
NON PENSAR MALE
Non pensar male di te stesso,
non pensar male degli altri,
non pensar male del mondo.
Non pensar male del tuo futuro,
non pensar male del tuo presente,
non pensar male del tuo passato.
Non pensar male della lettera,
non pensar male dello spirito,
non pensar male del segno davanti a te.
Non pensar male del tuo destino,
non pensar male del tuo carattere,
non pensar male della tua anima.
Non pensar male dell'immagine,
non pensar male della parola,
non pensar male del silenzio.
Non pensar male,
non pensar male soprattutto del Bene.
Non dimostreresti nessuna intelligenza,
non indovineresti un bel niente
e soprattutto ti sbaglieresti di grosso
su tutto.
Il cattivo pensiero perde sempre
su tutto il fronte,
e poichè è davvero cattivo
non l'ammette mai
davanti a nessuno.
Il Bene invece vince sempre
e la dimostrazione
ce l'hai sotto i tuoi stessi occhi:
c'è sempre qualcosa anche per te
e mai il nulla.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
non pensar male degli altri,
non pensar male del mondo.
Non pensar male del tuo futuro,
non pensar male del tuo presente,
non pensar male del tuo passato.
Non pensar male della lettera,
non pensar male dello spirito,
non pensar male del segno davanti a te.
Non pensar male del tuo destino,
non pensar male del tuo carattere,
non pensar male della tua anima.
Non pensar male dell'immagine,
non pensar male della parola,
non pensar male del silenzio.
Non pensar male,
non pensar male soprattutto del Bene.
Non dimostreresti nessuna intelligenza,
non indovineresti un bel niente
e soprattutto ti sbaglieresti di grosso
su tutto.
Il cattivo pensiero perde sempre
su tutto il fronte,
e poichè è davvero cattivo
non l'ammette mai
davanti a nessuno.
Il Bene invece vince sempre
e la dimostrazione
ce l'hai sotto i tuoi stessi occhi:
c'è sempre qualcosa anche per te
e mai il nulla.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
lunedì 22 luglio 2013
IL MEDIANO NELLA BIRRA con i "LOS PAJAROS"
romanzo on www.books.google.com
di Giuseppe D'Ambrosio Angelillo
con i "LOS PAJAROS"
Antonio, Rafael e Ricardo
che cantano "TE SIGO AMANDO"
a Piazza del Duomo di Milano,
una sera di luna piena di luglio
sabato 20 luglio 2013
E' LI'
ma chi lo vede?
son tutti ciechi per l'alleluia.
son pronti invece tutti a mangiare sospetti
e menzogne.
l'uomo ha un amico prediletto nel canto,
ma casca sempre ai piedi
del suo stesso nulla maledetto.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
NEL SOTTOSUOLO
di bestemmie e frittelle
ne scorrono a iosa
nel sottosuolo,
tanto ormai siamo tutti preti scomunicati
di una religione fallita
fatta solo di pagine bianche.
i migliori hanno tagliato la corda da tempo,
chi all'ovest
chi all'est.
i punti cardinali stan diventando pochi
per scappare tutti.
le anime le battono in fonderia ora
come il ferro
e il parere del cuore
non interessa più a nessuno.
il poeta è nel sottosuolo
che vive di bestemmie e frittelle pure lui,
ma questo è un dettaglio di infima importanza,
quasi inutile da dire
in questo fondo di bottiglia.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
ne scorrono a iosa
nel sottosuolo,
tanto ormai siamo tutti preti scomunicati
di una religione fallita
fatta solo di pagine bianche.
i migliori hanno tagliato la corda da tempo,
chi all'ovest
chi all'est.
i punti cardinali stan diventando pochi
per scappare tutti.
le anime le battono in fonderia ora
come il ferro
e il parere del cuore
non interessa più a nessuno.
il poeta è nel sottosuolo
che vive di bestemmie e frittelle pure lui,
ma questo è un dettaglio di infima importanza,
quasi inutile da dire
in questo fondo di bottiglia.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
LA NOVELLA EBRAICA
la novella ebraica che si inventa
o si sogna, tanto è lo stesso,
ci pone il problema
che tante volte è meglio stare zitti
con il proprio prossimo,
perchè sono in ascolto di tutti,
farisei e ipocriti e giudici da 4 soldi.
così capisci, un pò per volta,
che la verità non è un cappotto
che si può mettere addosso chiunque.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
o si sogna, tanto è lo stesso,
ci pone il problema
che tante volte è meglio stare zitti
con il proprio prossimo,
perchè sono in ascolto di tutti,
farisei e ipocriti e giudici da 4 soldi.
così capisci, un pò per volta,
che la verità non è un cappotto
che si può mettere addosso chiunque.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
venerdì 19 luglio 2013
IL POETA E' UN UNICORNO
Il Poeta è un unicorno,
è un essere che esiste solo nella sua fantasia
ma i signori gli danno la caccia
per condannarlo di parassitismo,
i cani vincenti
gli corrono dietro
per mangiarselo a memoria.
Il suo altare comunque è una roccia troppo alta
e il suo fuoco del linguaggio
lo protegge il dio del mondo.
Il Poeta è un unicorno
e quando la gente lo incontra
lo crede sempre da un'altra parte,
non lo crede possibile davanti
e semplicemente lo abbandona
ai suoi invisibili passi.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
è un essere che esiste solo nella sua fantasia
ma i signori gli danno la caccia
per condannarlo di parassitismo,
i cani vincenti
gli corrono dietro
per mangiarselo a memoria.
Il suo altare comunque è una roccia troppo alta
e il suo fuoco del linguaggio
lo protegge il dio del mondo.
Il Poeta è un unicorno
e quando la gente lo incontra
lo crede sempre da un'altra parte,
non lo crede possibile davanti
e semplicemente lo abbandona
ai suoi invisibili passi.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
giovedì 18 luglio 2013
BULLAZZE E MARMITTONI 38 racconti metropolitani di Giuseppe D'Ambrosio Angelillo con i "LOS PAJAROS"
38 racconti metropolitani
di Giuseppe D'Ambrosio Angelillo
con i "LOS PAJAROS"
che cantano "Jorona",
davanti il Piccolo Teatro di Milano.
.
"Ahi, che fatica mi costa
amarti come ti amo!"
FEDERICO GARCIA LORCA
.
38 racconti metropolitani che narrano con forte e sana ironia la Milano che ama, si dispera, sorride, è felice, impazzisce di sacre maledette passioni d'amore.
on www.books.google.com
"SUPERPAZZI" 69 racconti metropolitani (3 vol.) di Giuseppe D'Ambrosio Angelillo con i "LOS PAJAROS"
69 racconti metropolitani (3 vol.)
di Giuseppe D'Ambrosio Angelillo
con i "LOS PAJAROS"
che cantano "Por la sierra",
davanti il Piccolo Teatro di Milano.
.
"Più il nostro tempo se ne diventa maledetto più gli uomini quasi per difendersi se ne diventano dei micidiali superpazzi".
Giuseppe D'Ambrosio Angelillo
on www.books.google.com
all on www.books.google.com
mercoledì 17 luglio 2013
IL VERO FALLIMENTO E' IL BANDO DEI SENTIMENTI
Al contrario di quel che sostiene Freud, si fa molta più fatica a essere scontenti che a essere contenti.
Infatti qualsiasi fallimento richiede sforzi a non finire, ma una carezza ti fa felice con nulla.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
Come un pesce nel deserto,
sull'Arte di autogovernarsi nella vita.
ACQUAVIVA, 2006
on www.books.google.com
Infatti qualsiasi fallimento richiede sforzi a non finire, ma una carezza ti fa felice con nulla.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
Come un pesce nel deserto,
sull'Arte di autogovernarsi nella vita.
ACQUAVIVA, 2006
on www.books.google.com
LA VERA GIOIA NELLA VITA
La vera gioia nella vita è di essere contenti di ciò che già si ha, il sogno più grande che si possa avere è proprio questo. Questa pure la più grande saggezza. L'avidità, l'ingordigia, l'insaziabilità sono infatti scaturigini perenni di protervia, di odio, di autentica infelicità. E di gigantesca ignoranza su ciò che veramente conta nella vita.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
on www.books.google.com
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
on www.books.google.com
domenica 14 luglio 2013
IL PROFESSORE DI FILOSOFIA romanzo di GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO con i "LOS PAJAROS"
romanzo di
Giuseppe D'Ambrosio Angelillo
con i "LOS PAJAROS"
che cantano "Serenata Huasteca".
sfondo teatrale: piazza Cordusio MILANO.
L'EBREO NELLA NEVE romanzo di GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO con i "LOS PAJAROS"
romanzo di
Giuseppe D'Ambrosio Angelillo
con "LOS PAJAROS"
che cantano "Contigo aprendì".
sfondo teatrale: piazza Cordusio MILANO
venerdì 5 luglio 2013
IL GIOVANE INGLESE CHE VOLEVA INCONTRARE LEONARDO
Oggi in via Dante, ero lì con i miei libri, mi ha avvicinato un inglese e mi ha chiesto:
"Dove posso trovare Leonardo?"
Io gli ho risposto:
"Leonardo a Milano lo puoi trovare dappertutto. Infatti se vai nel Castello (e gliel'ho indicato perchè si vedeva proprio in fondo alla via) c'è una stanza interamente dipinta da lui. Entri e ti sembra di andare sotto un pergolato e invece è tutto dipinto".
"No. No. Io lo voglio incontrare. Voglio incontrare proprio lui, non le sue opere. Voglio sapere dov'è la sua statua. Sono venuto apposta dall'Inghilterra per questo", mi ha detto.
Io l'ho guardato attentamente allora. Era un ragazzo sulla ventina, il viso tranquillo ma lo sguardo gonfio di passione per qualcosa di grande, anche se naturalmente non si poteva indovinare per cosa esattamente.
"La statua di Leonardo a Milano è in piazza della Scala. Vai in piazza Duomo, poi svolti a sinistra all'interno della Galleria e potrai già intravedere da lontano Leonardo", ho detto io.
Lui mi ha sorriso e ha intuito che l'avevo capito e che non lo prendevo per pazzo ma al contrario ero contento del suo misterioso intento segreto.
Allora lui mi ha ringraziato e si è trattenuto ancora un attimo come per studiarmi meglio anche lui.
"Leonardo lo trovi là, proprio in piazza della Scala. Gli fan sempre compagnia 4 suoi amati allievi", ho detto infine io.
Mi ha salutato ed è andato via. L'ho visto perdersi nel flusso ininterrotto di turisti che dal Castello andava e veniva dal Duomo.
Son stato contento di avergli risparmiato la storia che raccontano i milanesi su quella statua, cioè quella famigerata del "litro in quattro", cioè che somiglia a un bottiglione di vino che i 4 si bevono da avvinazzati. Ma i milanesi, come tutti gli italiani, non fanno titolo. Gli italiani non stravedono tanto per la grandiosa arte dei loro stessi eccelsi artisti. Lo vedo da come trattano maldestramente i loro artisti vivi e quelli morti pure. Se ne fregano. E' un mistero che gli stranieri non capiranno mai. E' che gli italiani pensano troppo ai fatti loro per avere di questi problemi. Per loro l'arte e gli artisti sono una roba scontata, vivono in Italia loro. Non prenderebbero nemmeno il tram da Corvetto per andare a incontrare Leonardo in piazza della Scala, figuriamoci venire apposta dalla lontana Inghilterra.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
"Dove posso trovare Leonardo?"
Io gli ho risposto:
"Leonardo a Milano lo puoi trovare dappertutto. Infatti se vai nel Castello (e gliel'ho indicato perchè si vedeva proprio in fondo alla via) c'è una stanza interamente dipinta da lui. Entri e ti sembra di andare sotto un pergolato e invece è tutto dipinto".
"No. No. Io lo voglio incontrare. Voglio incontrare proprio lui, non le sue opere. Voglio sapere dov'è la sua statua. Sono venuto apposta dall'Inghilterra per questo", mi ha detto.
Io l'ho guardato attentamente allora. Era un ragazzo sulla ventina, il viso tranquillo ma lo sguardo gonfio di passione per qualcosa di grande, anche se naturalmente non si poteva indovinare per cosa esattamente.
"La statua di Leonardo a Milano è in piazza della Scala. Vai in piazza Duomo, poi svolti a sinistra all'interno della Galleria e potrai già intravedere da lontano Leonardo", ho detto io.
Lui mi ha sorriso e ha intuito che l'avevo capito e che non lo prendevo per pazzo ma al contrario ero contento del suo misterioso intento segreto.
Allora lui mi ha ringraziato e si è trattenuto ancora un attimo come per studiarmi meglio anche lui.
"Leonardo lo trovi là, proprio in piazza della Scala. Gli fan sempre compagnia 4 suoi amati allievi", ho detto infine io.
Mi ha salutato ed è andato via. L'ho visto perdersi nel flusso ininterrotto di turisti che dal Castello andava e veniva dal Duomo.
Son stato contento di avergli risparmiato la storia che raccontano i milanesi su quella statua, cioè quella famigerata del "litro in quattro", cioè che somiglia a un bottiglione di vino che i 4 si bevono da avvinazzati. Ma i milanesi, come tutti gli italiani, non fanno titolo. Gli italiani non stravedono tanto per la grandiosa arte dei loro stessi eccelsi artisti. Lo vedo da come trattano maldestramente i loro artisti vivi e quelli morti pure. Se ne fregano. E' un mistero che gli stranieri non capiranno mai. E' che gli italiani pensano troppo ai fatti loro per avere di questi problemi. Per loro l'arte e gli artisti sono una roba scontata, vivono in Italia loro. Non prenderebbero nemmeno il tram da Corvetto per andare a incontrare Leonardo in piazza della Scala, figuriamoci venire apposta dalla lontana Inghilterra.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
POESIE D'AMORE Acquaviva
"Vieni, compiangiamoli
quelli che stan meglio di noi.
Vieni, amica, e ricorda
che i ricchi han maggiordomi
e non amici,
e noi abbiamo amici e non maggiordomi.
Vieni, compiangiamo gli sposati e i nonsposati.
L'aurora entra a passettini
come una dorata Pavlova,
e io son presso al mio desiderio.
Nè ha la vita in sè qualcosa di migliore
che quest'ora di chiara freschezza,
l'ora di svegliarsi in amore".
EZRA POUND
quelli che stan meglio di noi.
Vieni, amica, e ricorda
che i ricchi han maggiordomi
e non amici,
e noi abbiamo amici e non maggiordomi.
Vieni, compiangiamo gli sposati e i nonsposati.
L'aurora entra a passettini
come una dorata Pavlova,
e io son presso al mio desiderio.
Nè ha la vita in sè qualcosa di migliore
che quest'ora di chiara freschezza,
l'ora di svegliarsi in amore".
EZRA POUND
FABIO MINEO E GIUSEPPE D'AMBROSIO
lo scrittore tarantino Fabio Mineo
e Giuseppe D'Ambrosio Angelillo,
sul Naviglio Grande di Milano
in una fredda giornata del maggio 2013
e Giuseppe D'Ambrosio Angelillo,
sul Naviglio Grande di Milano
in una fredda giornata del maggio 2013
giovedì 4 luglio 2013
ALDO MONTICELLI E GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
Aldo Monticelli, poeta-filosofo di strada di Milano
con Giuseppe D'Ambrosio Angelillo,
davanti al Libraccio di via Corsico
sul Naviglio Grande
con Giuseppe D'Ambrosio Angelillo,
davanti al Libraccio di via Corsico
sul Naviglio Grande
IL GRANDE POETA FRANCO LOI E GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
il grande poeta Franco Loi
e Giuseppe D'Ambrosio Angelillo,
dopo tanto tempo che non si incontravano
e Giuseppe D'Ambrosio Angelillo,
dopo tanto tempo che non si incontravano
mercoledì 3 luglio 2013
UNA VOLTA MI DISSE BUKOWSKI
hai dimenticato qualcosa, amico.
forse la tua anima
forse una scarpa sotto il letto.
io fossi in te troverei più importante l'anima
che la scarpa sotto il letto.
non sarebbe carino
se ti si presentasse davanti Dio
e gli dicessi:
"però la scarpa l'ho salvata, Signore,
è di marca comunque".
e poi d'altronde scalzo a un piede in casa
non si muore mica di mal di cuore.
G. D'AMBROSIO A.
forse la tua anima
forse una scarpa sotto il letto.
io fossi in te troverei più importante l'anima
che la scarpa sotto il letto.
non sarebbe carino
se ti si presentasse davanti Dio
e gli dicessi:
"però la scarpa l'ho salvata, Signore,
è di marca comunque".
e poi d'altronde scalzo a un piede in casa
non si muore mica di mal di cuore.
G. D'AMBROSIO A.
martedì 2 luglio 2013
DOPOTUTTO
ma l'abbiamo mai saputo come è andata a finire?
io per conto mio me ne vado per strada,
raramente aspetto il tram.
tu continui a sognare
o forse a inventarti tutto.
ci metti su un intero teatro con gli altri tu.
dopotutto di leggi di sentimenti
non ne esiste manco una,
si fa quel che capita
un pò tutti.
ma siamo autorizzati?
nessuno ne sa niente.
come noi di noi due, dopotutto.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
io per conto mio me ne vado per strada,
raramente aspetto il tram.
tu continui a sognare
o forse a inventarti tutto.
ci metti su un intero teatro con gli altri tu.
dopotutto di leggi di sentimenti
non ne esiste manco una,
si fa quel che capita
un pò tutti.
ma siamo autorizzati?
nessuno ne sa niente.
come noi di noi due, dopotutto.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO