quando il nulla ti strappa il manifesto
della tua opera nell'armadio,
e la tenebra ti brilla attorno
davvero straordinaria,
tu ti accorgi che la nave della vita
splende in autonomia col suo buono amore,
come la buona terra dove una volta siamo nati,
e che vediamo a volte tra le brume sciolte della memoria,
di quando la prima alba accolse
quello sciocco struzzo del nostro io,
e le campane del paese suonarono a festa
per le passioni da banda di tutti i contadini,
e i preti cantavano i loro salmi
con i loro occhi lacrimosi e tristi,
e ci diedero il primo sale,
e il primo fumo
che con avidità respirò la cruda nuvola
del nostro essere,
con il cielo che ci guardava
e ci avvolgeva dovunque avessimo deciso in cuor nostro
di andarcene.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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