disoccupati
pannocchie di sole negli anfratti bui dei nostri mattini,
tra le nostre teste di legno
che stentano a ripartire,
ci ingannano tutti
è del tutto inutile cercare di cambiare padiglione.
i nostri nulla da dire
hanno le scarpe rotte,
i bottoni perduti,
la mente svanita.
si vive con le mani inchiodate
alla panca della polvere comune.
nessuno ha bisogno di noi,
è questa la verità,
ci guardano come malati di sfortuna,
e ci lasciano andare liberi a guardare i muri della città
senza più nessuna promessa certa per noi.
GIUSEPPE DìAMBROSIO ANGELILLO
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