a ogni sera e a ogni mattina il tuo corno si lancia nell'aria a soffiare una fame d'amore mai doma, una saetta di luce che poi cade in dissolvenza. allora io mi rassegno e vado a letto, nel quadrato di guerra del mio sonno, dove cercando nel marasma dei sogni ritrovo un pedone felice di questa mia strana devozione di meraviglia. mi ricordo, e tirando piano il filo di lana della memoria racconto degli angeli, delle carezze di mia madre, di questo piano di battaglia d'amore votata alla sconfitta. GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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