PESCE D'APRILE DELLA VERA POESIA eccolo qua: prendete e portate a casa, il pesce d'aprile della vera poesia, non si mangia perché manco esiste, ma vi fa ridere se ve lo prendete in braccio, parla pure come un pesce cinese e canta e vi dice: "non piangono i poeti, non piangono per se stessi, ma per voi grandi editori che pensate tutti, nel vostro incredibile egoismo di bissniss bissniss bissniss, che scrivono per voi e non invece per il vento pazzo dell'allegra vita che organizza a ogni ora tempeste di parole per tutti i fogli bianchi della nostra grande meraviglia...." GDA
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