LIBRI DI GIUSEPPE IN AMERICA
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giovedì 21 novembre 2013
BULLAZZ, IL GATTO LADRO CERTOSINO
Prendo tutto, non mi lascio indietro niente. Sono Bullazz, il gatto ladro certosino. Son scappato un giorno da un convento di monaci pazzi e filosofi a un tempo, andavano predicando che i gatti son tutti uguali, che son tutti fratelli. Mai sentita una follia più sgangherata di questa, mi han cresciuto, è vero, a pagnotte e molliche, ma ora vado nei ristoranti di notte, nei bottegoni di mattina presto, prendo prosciutti interi e polli ruspanti già appesi per la cucina. Ogni tanto vado dai frati e porto loro qualcosa, in ricordo degli antichi tempi, e metto tutto sul loro tavolo di lavoro, mi guardano male e mi sgridano tutto il tempo. Son ladro, mi dicono, e mi devo redimere. Non capisco tanto tutte queste loro lagne, gli porto da mangiare prosciutti freschi e polli giganti degni dei granduchi, ma loro preferiscono le pagnotte e le molliche che fan fare la fame pure ai topi in cantina. Sono Bullazz, il gatto ladro certosino, se avessi voluto fare il frate non mi sarei mica preso la briga di andar via dal convento, sarei rimasto con loro a pregare la superbia di Napoleone di tornare a casa a fare cuocere i ceci nel camino...
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
da "GATTI PAZZI", Acquaviva, 2013
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