tirandomi dietro la mia povertà, sulla luna ho trovato l'uovo, sulla calotta del cielo che respirava come un razzo, calando piano tra gli sconfitti che si alzano presto la mattina, che quasi non esiste più, tra gli orologi di tutte le vite a marciare, darsi un tono, che non serve più a niente, solo a continuare la fame di tutto tra gli arcipelaghi gulag di tutte le discariche abusive delle misere compravendite umane, mentre il cielo brilla nell'infinito di tutte le sue pietre preziose. GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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