LIBRI DI GIUSEPPE IN AMERICA

venerdì 29 gennaio 2016

CONTADINI

quei pranzi di mattina presto
poco prima di partire per la campagna
a tutto il giorno a faticare.
le tazze di vino si appendevano ai muri,
che brillavano come scarabei greci
venuti dai millenni
a suonare la banda apposta apposta per noi.
io giocavo con le mandorle, con le olive
con i bei grappoli maturi di uva d'oro di sole
e nera d'inchiostro.
partivamo nelle tenebre
con la nostra nave già affondata da un pezzo,
campo dopo campo
arrivava poi tutta la nostra vita vuota,
mai che ci mettessimo un mezzo mobile sciancato,
un lampadino rotto
una sedia mezza rovinata.
solo alla finestra qualche volta
qualcuno si affacciava,
guardava cosa c'era di nuovo,
se arrivava un altro contadino
un altro messaggio dall'imperatore,
ma poi ritornava fiacco al suo lavoro,
con l'anima allagata
e la speranza già annegata.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

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