domenica 27 marzo 2016
TOMMI
TOMMI
Auguri, figliolo,
15 anni, un cerchio d'amore che si allarga sempre più,
quando glielo dissi a Alda
che mi eri nato tu
proprio quel giorno che era il suo compleanno
mi fece: "Oh no! E' nato un altro matto!",
e scoppiò a ridere.
Ma poi subito ti dedicò una poesia.
"Ascolta tuo padre quando ti racconta la sua favola, bambino,
che la vita è bella
ed è la verità di chi ti ama".
Una Pasqua, tu avevi solo 4 anni,
ti portò in un negozio,
a me mi mandò via a comprarle le sigarette,
"E' un affare tra noi due, tu non c'è niente che devi sapere", mi disse
e mi spedì via,
e ti comprò un uovo di cioccolato così grosso
che tu ci potevi benissimo starci dentro.
Quando lo vidi io dissi:
"Alda, e ora come facciamo a tornare a casa
con questo uovo così enorme?"
"Chiama la carrozza di Biancaneve trainata dai cento topi bianchi,
poi vedi che ce la fai benissimo", disse e rise ancora.
Una volta di ritorno da una fiera di libri a Belgioioso
insisté molto, malgrado l'ora tarda e la stanchezza,
che passassimo da casa sua a salutarla,
ci andammo,
mi mandò a comprare 3 pizze
e ce le mangiammo, per tavolo il suo letto,
lei ti guardò con amore e disse:
"Come è bello questo ragazzino, Giuseppe",
quasi con gli occhi velati di lacrime.
Ti voleva bene Alda, figlio mio,
non si stancava mai di dirmi quanto tu eri bello e buono.
Eri nato anche tu il 21 marzo a primavera,
e lei nel suo cuore son sicuro che ti teneva
come il suo fratellino più piccolo.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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