sabato 15 ottobre 2016
ULISSE poesia di Giuseppe D'Ambrosio Angelillo
ULISSE
uomo che presti ancora fede a chi non la merita,
che lotti con la tua stessa ombra
credendola un'amica fedele,
tu combatti con una medusa senza l'aiuto dell'arte,
lo scudo di Perseo fatalmente lo lasci andare
nel fiume della matematica sconclusionata
delle anime di malaffare, quelle che non rilucono,
perché il loro sentimento è nel loro salvadanaio.
fatti forte, s'è cambiato il costume umano
quello almeno che rispetta il poeta dal carattere vano,
che disdegna la faccia di tutti i cesari sul denaro,
ti attraversano con i loro stiletti avari e stinti,
vogliono da te solo l'oro che nascondi sottoterra,
quel volto caro, quell'amicizia strana,
quella storia grandiosa e bella,
fatta solo di affetto e bene sincero.
ma se tutto il resto viene meno
racconta ancora degli antichi naufragi,
delle tempeste amene, dei trabocchetti spietati dei giganti,
che con un occhio solo vogliono vedere meglio
dell'accecante pupilla del sole
che sempre al galoppo ma mai di quel che accade
non gli sfugge un velo.
Ulisse mio, questo è il mondo, tu lo sai molto bene,
ma nelle sue acque torbide e spietate
ti aspetta senza nessuno indugio la tua cara amatissima Itaca.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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