lunedì 7 novembre 2016
MASTRO GEPPETTO
E IL SUO GRANDIOSO NEGOZIO DI GIOCATTOLI
ANDATI A MALE
l'hanno mandato all'ospedale perché era del tutto matto,
vendeva giocattoli usati al mercato delle storie andate a male,
ma nell'anima sua camminava sempre all'indietro
e mai in avanti. per questo gli girava sempre la testa,
perché aveva coraggio
ma viveva in una sputacchiera
un po' allargata dal soverchio uso.
vendeva cappotti per topi
e scialli di lana grigia per gatti,
polvere di strade d'America
e ruote di vecchie culle di legno di contadini.
pillole di felicità
e mule meccaniche che tiravano calci furibondi.
fidanzate fatte di fiori di primavera
e bufere invernali tutte piene
di fiocchi di neve di alta montagna.
quando finalmente lo cacciarono dall'ospedale,
lui prese un triciclo e se ne andò a giocare in cortile,
recitando a memoria la poesia di Pinocchio
quando finalmente diventa bambino
e smette per sempre di essere un burattino.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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