tu non conosci i nostri guai politici,
amico mio straniero,
il buon pane ci è caduto dalla tavola
ma il paese è stranamente caldo
con il suo vino nero si tiene come al solito molto su,
con la sua innata poesia
muove sempre forte i suoi infiniti mari d'amore.
si va a casa con i soliti 4 tram.
i ragazzi son lì
che aspettano la povertà
ma pure l'onestà.
le ragazze son tutte belle
e non pensano a niente
se non ai loro stessi sorrisi.
l'Utopia è di questa terra
e se parlate di noi
ricordatevi che non a caso
abbiamo scoperto l'America,
cose così fecero i nostri avi.
non daremmo fiori a tutti
se non fossimo gentili.
ci tocca ancora indossare la giubba del marinaio
e riattraversare i 5 oceani del mondo,
amico mio straniero.
non c'è per nulla da farsi prendere dal panico,
chi conosce la nostra storia
lo sa benissimo che siamo sempre stati così:
folli ma sempre molto generosi con tutti.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
domenica 11 agosto 2013
LETTERA DI UN POETA ITALIANO A UN SUO AMICO STRANIERO (non daremmo fiori a tutti se non fossimo gentili)
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