LA ROSA
troppo bella, troppo bella
questa risalita sugli anni,
in piedi sulle tegole dei sogni
a spiovente sulle utopie del mondo
che hanno zappato a piedi nudi
tutti i campi di battaglia delle migliori idee
mai sventolate in città in onore di ogni uomo.
e noi, i vigliacchi,
che per salvarci abbiamo rinculato
nel nostro triste ulteriore giorno,
per non farci niente,
per essere battuti,
asfaltando di nero bitume la nostra stessa anima,
colmando di nulla il nostro cesto ormai sfondato.
senza ormai più prenderci cura di noi stessi.
io avevo una rosa un giorno,
è ancora lì che splende come non mai
nel buco nero di tutto quello che ora ci circonda.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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