Come un prologo di inderogabile correttezza avanziamo in maniera surrettizia la nostra originalità, come una scusa più che feconda, e nella fattispecie è tutto come una profezia di combattimento improvviso e doloroso. Questa taglia di uomo, che più o meno usiamo tutti, volenti o nolenti, ci predispone come a una manciata di furia, più o meno guerresca, come se dovessimo liberare a tutti i costi e nel più breve tempo possibile la stessa strada della nostra esistenza, di ripiego, nei casi più tenui, alla nostra stessa coscienza. E allora ci accendiamo di caparbietà, ci infuochiamo di rabbia, ci arroventiamo di odio...
giuseppe d'ambrosio angelillo
(abbozzo di inizio di romanzo)
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