IL FERROVIERE
il ferroviere guida la sua città
e la vuole un po' più lontana dall'inferno
delle menti folli deragliate dai macigni sghembi
di ricchezza e povertà,
pietre angolari di ogni vita che si rispetti,
mentre il treno si fa largo
tra i morti ingombranti ,
rabbie di ogni specie e misura,
desideri scassati,
giocattoli rotti di mostri tra i più esperti sulla piazza,
attori,
mimi, nani e ballerine di circhi equestri davvero rinomati,
vergogne,
superbie,
vanità,
suburbii,
periferie,
palazzoni incontrollati,
uomini salvati per un pizzico di fortuna,
uomini stanchi senza più riposo possibile,
uomini in grigio più duri delle rocce
che vogliono diventare più duri ancora
per trasformarsi finalmente in mummie di antichi faraoni.
il ferroviere vuole invece piantare
nella piazza principale della sua città
l'albero del pane dolce dell'umana fratellanza.
ma lui invece è un idiota, un demone,
un assassino già castigato,
chi mai può dargli tutta questa confidenza?
GDA
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