me ne vagabondo
nella mia stessa città di sogni,
tutti i giorni,
e mi sorrido da me stesso
per la mia faccia stralunata di pazzo,
dispiegata la mia armata
nel mio eremo da combattimento.
mi accendo da solo gli occhi
con i fantasmi folli del mio inferno,
e li combatto in un furioso corpo a corpo
con l'altra mia stessa armata di chissà
quale altra follia.
io, la mia faccia candida e solitaria,
con le mie notti strampalate
che accarezzo sui capelli come dolci amanti.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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