compare il tempo
e il fuoco si protrae sul cammino dei tacchi nella neve,
con la gelida ideologia
che non ci portò da nessuna parte,
eravamo stupidi a portarci addosso cancelli
che mica suonavano come le nostre chitarre,
i branchi dei pecoroni
che svoltavano belando mogi
verso le mangiatoie,
scienza non era
e neppure ricordo.
ora si ritorna ancora a quei luoghi
a girarci intorno
per cercare di capire,
pensavamo che fosse la felicità
e invece era solo una pagnotta
lasciata nel freddo come una poesia.
come statue siam rimasti nei parchi,
a pensare a quelli che oggi
non sappiamo più contrastare.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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