regala Libri Acquaviva

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giovedì 14 gennaio 2016

Giuseppe D'Ambrosio Angelillo UN MONDO TUTTO DI FEMMINE favola ACQUAVIVA

Giuseppe D'Ambrosio Angelillo
UN MONDO TUTTO DI FEMMINE
favola
ACQUAVIVA, 2016

"Favola. Una piccola bugia per illustrare qualche importante verità".
AMBROSE BIERCE


martedì 7 aprile 2015

PROBLEMI DI LINEE
si è rotto qualcosa nell'amicizia
se nei tunnel le telefonate già non si sentono più,
le mogli prendono il sopravvento,
il pensiero rado dei figli,
i problemi del paese,
i tradimenti accertati di tutti quegli altri amici,
le parole fraintese,
i brani mal interpretati,
le canzoni comuni stonate da un pezzo,
il treno passa il confine tra i campi delle pecore
e i boschi in riva ai mari in burrasca,
la linea del telefono cade ogni 5 minuti.
la prossima telefonata quando cade, cade.
va bene.
mi dispiace assai che tu ne sia così amareggiato.
i colori son sempre quelli,
per me basta appuntare un pò il filo.
domani ci sarà un'altra battaglia da affrontare,
senza nessuna truppa di riserva dietro le linee.
la stella è caduta
ma per fortuna il cielo è sempre lì.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

IL SOSPETTO DELLO SPECCHIO

il sospetto dello specchio
è che la bellezza non ne sappia niente
dei lamenti e delle lacrime,
lei non si vede nella guerra
o negli inestricabili labirinti dei lamenti d'amore,
non sa niente delle prediche degli anacoreti
nei deserti o in cima a secche colonne,
niente degli eserciti romani 
alla conquista dell'oriente,
nulla della stalingrado in fiamme,
o degli imperi cinesi rotolati sotto la polvere,
lei gode con parca ansietà,
ascolta musica tedesca o italiana,
si guarda indifferente nelle statue di marmo,
canta talvolta con voce di usignolo.
ma l'urlo della spada che la vuole
o il sibilo violento della nube che l'insegue
non la tange minimamente.
la fratellanza degli uomini
davanti alla bellezza
si trasforma in fratellanza di canaglie.
per tutta questa ridda di sospetti
gli specchi si rompono sempre così facilmente.
... ... ...
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO






BETTY DORME
è ancora lì la tua bellezza anche se dorme, betty,
hai donato tanto anche senza colori,
con il tuo fiore in bianco  nero,
prati di altri tempi quasi sempre assoluti,
di voci e cattedrali vere,
mentre gli angeli battagliavano in cielo
per sbirciare i tuoi segreti terreni,
neanche tanto necessari,
ancora la terra festeggia ogni tanto quel che vede,
gli dei d'argento,
e le idee tipo,
come la rosa che dorme
e dà la forma al mondo superiore.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

lunedì 6 aprile 2015

BETTY PAGE
riporta aprile la sua bussola smarrita
nonostante il sogno
e la sua autorità vicina,
siam tutti devoti alla bellezza bene o male,
si vuol somigliare un pò tutti
alle Mille e Una Notte,
per ingratitudine, per miseria, 
per paura di finire in manicomio,
vogliamo tutti una rosa in mano
per offrirla quanto prima alla Sfinge che ci colpirà.
di tutti i giorni consacrati al nulla
l'amore ci porta a un mare
che come in un mattino qualsiasi
ci fa vedere il paradiso,
un solo fiammifero spostato poco più in là.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO 

mercoledì 29 ottobre 2014


giuseppe d'ambrosio angelillo
BETTY PAGE
psicoromanzo di un folle
ACQUAVIVA
pg. 1056
100 acquarelli a colori di Betty Page

on Google play:
http://goo.gl/UaPZKa

giovedì 23 ottobre 2014

I REGALI DELL'AMORE
ne manda assai regali, l'amore,
bastonate, fregature, dolcetti, caramelle al miele,
bistecche fiorentine, mozzarelle di bufala,
qualche felicità talvolta,
io metto tutto in magazzino,
d'altronde anche se potessi, ma non voglio,
mica saprei a chi mandarli indietro.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

venerdì 11 aprile 2014

LA ROSA ROSSA

datti tempo
non scappare da chi sei,
avvicinati dentro e vedi quel che c'è da fare,
la donna è bellissima di prima mattina,
è una rosa rossa
che splendendo risalta meravigliosa
sopra tutto il resto del mondo.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

giovedì 14 marzo 2013

QUESTIONI DI SIRENE

Non c'è niente da fare nella vita che pensare all'amore.
scusate se vi disturbo ancora per queste piccole scemenze
ma sarà perchè mungo una zizza di sirena
che qui c'è un silenzio avvelenato
come una smorfia di demonio.
si passa, lo so,
e dal paese arrivano telefonate tagliate
che sanno di trame di gialli da 4 soldi.
l'amico è lontano e la truffa alza la polvere.
si va in casa dello zio
per dare le condoglianze
col romanzo che s'inceppa.
ma anche lo spettro ha il suo lungo sospiro,
vorrebbe farsi un sogno
e prender casa nello stesso palazzo di Betty Page.
sarà per questo ormai che non me ne frega più niente
degli stupidi banchetti delle scuole dei morti.
i greci vivono ancora poveramente,
e son tutti soldati e contadini.
giuseppe d'ambrosio angelillo
www.books.google.com 

domenica 18 marzo 2012

LA MAGIA DEL ROMANZO

La magia del romanzo poggia essenzialmente sul fatto che un singolo autore riesce come per potere soprannaturale a creare dal nulla tutto un intero mondo. Un mondo dove vanno a riversarsi i ricordi, che narrati diventano inspiegabilmente precisi e circostanziati, i sogni, che anche questi narrati diventano anche loro inspiegabilmente come se fossero per davvero vissuti. E poi il presente, che, narrato, va a cristallizzarsi anche lui inspiegabilmente come qualcosa di perenne. Il romanzo unifica sogno e realtà e fa, come in una porta girevole, andare l'uno e l'altro da una dimensione all'altra, il sogno nella realtà e la realtà nel sogno, in un andirivieni vorticoso che può dare le vertigini solo a chi non è abituato alle cose stesse della vita.
Il romanzo cerca il senso di una vita e anche se non lo trova inspiegabilmente si accontenta di almeno cercarlo, e gli viene l'incredibile dubbio che proprio quello è il vero senso della vita di ognuno: questo folle cercarsi e non trovarsi, intuendo però misteriosamente che ciò che così furiosamente cerchiamo è già da bel fracco di tempo nelle nostre stesse mani.
Il romanzo insomma cerca sempre un inesprimibile che non si trova mai, ma nel frattempo trova un sacco di altre cose, in primo luogo un se stesso che cerca e che stranamente non si dà mai per vinto.
E se non si dà per vinto una certa qual vittoria segretamente lo soddisfa.
Il romanzo insomma spiega un mondo inspiegabile appunto non spiegandolo ma semplicemente raccontandolo.
Ecco proprio qui volevo arrivare: il romanzo è lui stesso il senso del mondo e quindi non ha bisogno in definitiva di cercare alcunchè.
Il mio romanzo personale per ora si intitola: "BETTY PAGE", PSICOROMANZO DI UN FOLLE.
G. D'AMBROSIO ANGELILLO
http://www.libriacquaviva.org/
http://www.books.google.com/

sabato 17 marzo 2012

BETTY PAGE (tecnica di un romanzo)

Apro i miei cassetti stracolmi di carte
come se fossero gli archivi
di una intera America
che tu hai ammaliata e sedotta
e scorro all'impazzata
i turbinii misteriosi della tua vellutata bellezza.
E' inebriante correre a perdifiato
nei meandri nascosti
del tuo sacro mostrarti, non mostrarti.
Sono un folle, è chiaro,
ma la tecnica di un romanzo
è proprio questa:
volare come un falò
nella nerissima notte.
GD ANGELILLO
http://www.libriacquaviva.org/
http://www.books.google.com/

BETTY PAGE

La bellezza è una nave segreta
che solca le acque di tutte le anime,
una nave da carico da 100.ooo sogni
che ci riducono a volte
a naufraghi di una sola parola,
amore.
GD ANGELILLO
http://www.libriacquaviva.org/
http://www.books.google.com/

sabato 19 novembre 2011

UN CUORE VULNERABILE recensione di Maria Theresa Venezia a "BETTY PAGE", romanzo di Giuseppe D'Ambrosio Angelillo

Recensione di Maria Theresa Venezia a “Betty Page”, romanzo di Giuseppe D’Ambrosio







Ancora una volta Giuseppe D’Ambrosio ci inchioda alla lettura con un personaggio straordinario, il giovane protagonista del suo ultimo romanzo intitolato “Betty Page”, un autentico outsider, disoccupato, non-collocato, né collocabile, posto sotto un assedio fantasmatico incessante, un vero sognatore assolutamente dostoevskiano, attraversato da mille visioni e apparizioni che non cessano di fargli visita e di occupare notte dopo notte la sua casa e la sua mente, ponendo in essere un mirabolante teatro dell’assurdo a cui non viene opposta, suprema arte, alcuna resistenza da questa maschera tra le maschere, in un tessuto metropolitano sfilacciato e degradato, tossico, in ogni suo risvolto, respingente, che non offre nessun ruolo, nessun “lavoro”, nessun posto al suo tavolo da gioco, dove le carte sono sempre truccate.


Questo giovane, innamorato perdutamente e toujours della regina delle pin-up, l’oggetto del desiderio, par excellence, una trasfigurata Betty Page, che appare e svanisce, lo prende e lo lascia, lo tradisce e lo ferisce con un sapiente intrigo sottilmente torturante e terribilmente erotico, che lo stringe e lo costringe in una ragnatela di nostalgia, che con i suoi fili abilmente tirati lo rende completamente prigioniero, questo ragazzo ci mostra senza vergogna qualcosa che credevamo divenuto ormai inesistente, un cuore vulnerabile, per sempre scomparso nell’osceno supermercato dei sentimenti.


Questo splendido romanzo multilivellare, trionfo della dimensione immaginaria, in cui diversi piani di lettura s’intersecano, sa restare tuttavia ancorato saldamente al cosiddetto “reale” narrando alcune volte con rara spietatezza la tragedia esistenziale di un giovane uomo che non riesce, pur insistendo e non cedendo quasi mai allo sconforto, a trovare il “suo lavoro”, la sua collocazione simbolica e questo rappresenta appunto l’ancoraggio indiscutibile al nostro tempo, alla sua attualità, ed è proprio in questo sapiente farsi e disfarsi del nodo che lega queste due dimensioni, quella notturna vissuta con i suoi fantasmi e quella diurna in cui le esigenze della vita materiale picchiano duro che lo scrittore colloca il suo personaggio donandoci ancora una volta, non solo un momento di lettura indimenticabile, ma anche e di questi tempi non è poco, una lezione civile.

MARIA THERESA VENEZIA

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