romanzo scritto e pubblicato nel 1985.
racconta di Aldo Settecervelli e della sua banda a Milano alla fine degli anni '70.
pagine 263
ogni copia rilegata a mano.
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venerdì 9 settembre 2011
ERNST BLOCH Addio all'Utopia? ACQUAVIVA
"Addio all'Utopia": comunque ci vuole un punto di domanda. Questa allora è una domanda emozionante che implica una certa curiosità, contenendo e presupponendo diversi concetti e aspetti a proposito di utopia. Nel senso più accessibile, dunque principalmente, l'Utopia è completamente fraintesa o non riconosciuta. Si vuole intendere che l'Utopia sia solo una chiacchera, che comunque non si avvererà, che si situa nel futuro, in un brutto imprevedibile tipo di futuro, forse anche in un futuro buono, a seconda del contenuto, e ciò proprio in questo caso, comunque sempre non raggiungibile e davvero indiscutibile per una persona sana di mente...
ERNST BLOCH
(pubblicazione del 1995
a cura di G. D'Ambrosio Angelillo)
http://www.libriacquaviva.org/
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GIUSEPPE D'AMBROSIO A 9 ANNI
foto a scuola del febbraio 1965.
frequentavo la IV elementare
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frequentavo la IV elementare
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FOTO DI CLASSE SCUOLA ELEMENTARE 1965-66 DI VIA BARI DI ACQUAVIVA
Classe V della Scuola Elementare
di via Bari
di Acquaviva delle Fonti
anno 1965-66,
maestro Clemente Quatraro.
Io sono il primo in alto
proprio accanto alla destra del Maestro.
(molti dei fatti di quegli anni
che riguardano anche i miei compagni di classe li racconto nel mio romanzo
"SOLDATO ROCK", ancora inedito,
di prossima pubblicazione
presso la Piccola Casa Editrice ACQUAVIVA.
"Soldato" rimanda alla disciplina e al rigore
che ogni scrittore volontariamente si autoimpone per la composizione della sua opera,
"Rock" invece rimanda alla libertà e alla libera fantasia insita nella sua stessa scrittura).
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anno 1965-66,
maestro Clemente Quatraro.
Io sono il primo in alto
proprio accanto alla destra del Maestro.
(molti dei fatti di quegli anni
che riguardano anche i miei compagni di classe li racconto nel mio romanzo
"SOLDATO ROCK", ancora inedito,
di prossima pubblicazione
presso la Piccola Casa Editrice ACQUAVIVA.
"Soldato" rimanda alla disciplina e al rigore
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giovedì 8 settembre 2011
IL MONDO ONIRICO DENTRO DI NOI di gd angelillo
Il mondo onirico dentro di noi credo che si porti per intero la memoria completa della nostra vita, futuro compreso. Il sogno è la chiave per arrivare al nocciolo duro della cruda verità che riguarda noi stessi. La letteratura in fin dei conti non è altro che la carovana dei sogni dell'intera umanità. L'arte è anche un sogno grandioso. L'uomo in definitiva ha sempre bisogno, ma il suo bisogno più grande è quello dell'infinito, e questo è un bisogno impossibile. Il sogno è l'unico contatto possibile con l'infinito. L'infinito che noi stessi siamo.
L'infinito che noi stessi siamo tutti insieme, attraverso il sogno dell'arte e della letteratura.
Bisognerebbe saperne di più dei sogni, e non in senso freudiano ma in senso esistenziale.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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L'infinito che noi stessi siamo tutti insieme, attraverso il sogno dell'arte e della letteratura.
Bisognerebbe saperne di più dei sogni, e non in senso freudiano ma in senso esistenziale.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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IL GATTO INDECISO di gd angelillo
C'era una volta un gatto che aveva sempre il frigorifero pieno, era così pieno che era diventato un gatto eternamente indeciso.
"Cosa mangio oggi? Pesce, carne o dolcetti?", così si chiedeva sempre senza mai sapere bene del tutto che pesci prendere, che carne sbafarsi e che dolcetti sgranocchiarsi. Nell'eterna indecisione si mangiava tutto quanto e buonanotte al secchio! Così quel gatto oltre che indeciso diventò pure un bel grassone.
Ma passa il tempo, passa il tempo, passa il tempo e sia l'indecisione che il grasso aumentarono così a dismisura che il gatto smise addirittura di essere gatto e diventò solo un grassone indeciso, ma così indeciso e così grassone che lo stesso frigorifero non gli bastò più e decise di partire e di cambiare aria. Ma era ormai troppo tardi: nell'eterna indecisione aveva scordato perfino cosa poteva mai mettersi a cercare di nuovo e nel grasso infinito il suo cervello era diventato così piccolo che in definitiva era sparito del tutto.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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"Cosa mangio oggi? Pesce, carne o dolcetti?", così si chiedeva sempre senza mai sapere bene del tutto che pesci prendere, che carne sbafarsi e che dolcetti sgranocchiarsi. Nell'eterna indecisione si mangiava tutto quanto e buonanotte al secchio! Così quel gatto oltre che indeciso diventò pure un bel grassone.
Ma passa il tempo, passa il tempo, passa il tempo e sia l'indecisione che il grasso aumentarono così a dismisura che il gatto smise addirittura di essere gatto e diventò solo un grassone indeciso, ma così indeciso e così grassone che lo stesso frigorifero non gli bastò più e decise di partire e di cambiare aria. Ma era ormai troppo tardi: nell'eterna indecisione aveva scordato perfino cosa poteva mai mettersi a cercare di nuovo e nel grasso infinito il suo cervello era diventato così piccolo che in definitiva era sparito del tutto.
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martedì 6 settembre 2011
L'UOMO CHE SI FECE POMODORO PER AMORE DI MONICA BELLUCCI di gd angelillo
C'era una volta un uomo che voleva conoscere Monica Bellucci, ma naturalmente era una cosa molto difficile. Così quest'uomo molto bislacco decise di diventare un pomodoro e di andare a spremersi in una passata di un'industria conserviera, cosa che effettivamente accadde. E cosa ancora più strana fu che l'uomo trasformato in pomodoro e passato in un sugo in bottiglia dall'industria conserviera andò a finire in un barattolo che effettivamente fu comprato da un impresario cinematografico per una scena di film dove la bellissima Monica Bellucci doveva recitare una scena in cui avrebbe versato il sugo di pomodoro, dove si trovava quest'uomo strano, su un piatto di spaghetti. Cosa che strabiliantemente avvenne, ma avvenne pure che sia il sugo che gli spaghetti facevano così schifo che la bella Monica non ci pensò manco per anticamera di mangiarseli e così il tutto alla fine della scena fu buttato ignominiosamente nella spazzatura, roba che fece schifo persino ai rifiuti maleodoranti che già si trovavano costà. Accadde così che quell'uomo pazzo che si trasformò in pomodoro conobbe sì la sua amata diva Monica Bellucci ma se ne fece così tanto che finì ingloriosamente nella discarica senza aver modo nemmeno di raccontare a nessuno la sua ardua e sconclusionata impresa.
Questa storia è scritta a edificazione di coloro che passano l'intera loro vita a correre da cani dietro all'uccello che vola senza che mai riescano ad acchiapparlo, perdendoci sempre i passi, le parole e i sospiri, e qualche volta perfino tutta la loro scriteriata esistenza.
G.D. ANGELILLO
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Questa storia è scritta a edificazione di coloro che passano l'intera loro vita a correre da cani dietro all'uccello che vola senza che mai riescano ad acchiapparlo, perdendoci sempre i passi, le parole e i sospiri, e qualche volta perfino tutta la loro scriteriata esistenza.
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