regala Libri Acquaviva

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mercoledì 27 febbraio 2013

LETTO UN GIORNALE, LETTI TUTTI

Letto un giornale, letti tutti. Tempeste di polvere e polpette avvelenate... E urla, barche affondate sulla spiaggia, soli al tramonto...
   Eravamo proprio gli stessi vent'anni fa, un secolo fa, in un'altra vita... Sempre uguali, nessuna sapienza di più, nessuna furbizia di meno... Solo gli alberi durano un pò di meno... Solo Dio se l'è svignata... Tutti gli altri ci sono ancora... Tutti ancora lì, a dire le stesse cazzate, a fare le stesse minchiate... Forse i pugnali sono più grossi, la cattiveria più micidiale... Il vento pure è più furioso... Ma le chiacchiere son sempre le stesse... Le stupidaggini sempre uguali... E' davvero sempre lo stesso... Si sale sempre tutti sulla torre di Babele per arrivare in cielo e superarlo... La stupidità non si può fermare mai... E anch'io compro sempre il giornale per sapere cose che già so... Fossi saggio risparmierei almeno la carta se non quei 4 centesimi che butto sempre via per niente...
giuseppe d'ambrosio angelillo
www.books.google.com

sabato 16 luglio 2011

LA COMMEDIA DEI GIORNALI poesia di giuseppe d'ambrosio angelillo

Mi addormentai in un'acqua viva e il paese era bello,
i pesci nuotavano nell'aria immensa come il mare,
la mia bella era via
e i miei giorni fluttuavano attorno a me
come castelli in aria assolutamente fatui.
C'era la vita però
e il giornale della sera era vuoto
perchè le stesse notizie per lo stesso mese
non possono mica pretendere chissà che.
Ciò che davvero mi mancava
era un copione a soggetto
dove il nulla che carpiava doveva essere preso a sberleffi.
Ma vallo a trovare un pagliaccio
che gli venga facile di combattere con il niente.
Il niente è un pugile che ti stende al tappeto
senza nemmeno chiamarti la guardia.
Così mi sedetti sulla poltrona e mi misi a guardare per aria,
ma nemmeno lì c'era l'antica forza della mia gioventù,
e nemmeno lo scherzo che mi ha tirato d'impiccio tante volte.
C'erano intorno a me solo i miei giorni vuoti
e quei castelli in aria
 che mi ricordavano solo quanto io fossi fesso.
E quel giornale vuoto
pieno solo di notizie vecchie masticate e rimasticate.
Delle stupide vecchie pagine insignificanti
che mi urlavano in faccia
di alzarmi e di rimettermi a nuovo.
Ma il mondo girava e io mi ero proprio scocciato
di continuare a essere preso per il culo.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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