la nostra è una città di ricconi.
per questo non possiamo comprarci il cuore dell'altro,
anche se ci fa schifo,
siamo troppo trionfanti di nulla,
bussiamo alla porta del superenalotto
per diventare ragni pure noi.
che possiamo mai farci se siamo sempre in divieto di sosta?
di titani ormai non ne esistono più,
ci sono solo pulci incoronate
che s'ingrandiscono al microscopio elettronico digitale di 1000 tv.
noi siamo ancora troppo quieti nella sbornia definitiva del nostro sogno
senza ormai più cassetto.
sfrattati da ogni sia pur minimo rimpianto
prendiamo residenza nella bassa vanità.
il nostro cuore sfasato e senza più regole ormai
rimane il nostro solo esistere.
il battello degli sposi
è il locale notturno dove si divertono tutti i ricconi
della nostra povera città.
noi siamo i moscerini che vivono solo di caldo avanzato.
un caffè per favore alla pazza Speranza
che di nuovo si incammina,
caro paziente cameriere universale.
giuseppe d'ambrosio angelillo
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