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CHARLES BUKOWSKI, Tubinga, MARC CHAGALL, Milano, ALDA MERINI, Grecia, Utopia, ROMANZI, Acquaviva delle Fonti, RACCONTI CONTADINI, America, POESIE, ERNST BLOCH, Sogni, Gatti Pazzi, Spinoza, FEDOR DOSTOEVSKIJ, ITALIA, New York, FEDERICO FELLINI, Poesie di Natale

sabato 31 dicembre 2011

BUON ANNO! BUON ANNO, MONDO! di gd angelillo

Buon Anno! Buon Anno, Mondo!
Che come un santo gobbo
ci porti tutti sulle spalle
e ci fai guadagnare la vita
giro dopo giro.
Lento giro dopo lento giro,
te che non ti curi affatto
della stolta fretta degli uomini,
sempre in corsa
dietro la loro incredibile follia.
Facci rallentare a tutti, Mondo,
e dacci la tua giusta misura,
il tuo saggio passo
e il tuo pensiero lungo miliardi di anni.
Tu sei così grande
e a tutti ci aiuti,
nella natura e nella promessa.
Buon Anno, Mondo,
Buon Anno!
Dacci la nostra fatica quotidiana,
così simile alla tua,
ma non scordarti mai
di donarci pure la tua sublime allegria.
Tu sei troppo grande
così, per fortuna, davanti a te
la nostra stoltizia se ne svanisce.
Perchè tu sei il vero Atlante
che ci porti a tutti sulle spalle.
Facci finalmente vedere a tutti
quella santa tartaruga che lento segui
andando felice tra le stelle
e le galassie,
senza stancarti mai di faticare,
pure sospeso leggero nello spazio
come una sacra piuma.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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venerdì 30 dicembre 2011

QUESTA MILANO CHE SEMPRE CAMBIA di gd angelillo

E' una città di mare 
questa Milano che sempre cambia,
dal Naviglio fino a Nizza,
con una Francia sulla punta della lingua
e un cappotto lacero in estrema periferia.
E' sempre una città all'avanguardia
questa Milano che sempre muta,
con la guglia della Madonnina 
in demolizione
e i treni gialli della metrò
in viaggio verso l'infinito.
Con Caino nascosto nell'ombra
e il luna park sulle colline di Cassiopea.
Con mille popoli in una strada,
con nessun uomo 
davanti alla lanterna di Diogene.
G. D'AMBROSIO ANGELILLO

LU MUNDO DE LI MACHINE di gd angelillo

Li machine, li machine...
Du machine, tri machine...
Omnia per li machine...
Istu è lu mundo de li machine,
none de li homini...
G. D'AMBROSIO ANGELILLO

IL POETA di gd angelillo

Il Poeta ha un mare di traverso nel cuore
e un messaggero mascherato
al comando del suo vascello sgangherato.
Egli ha un'Utopia
per porto da raggiungere,
ma quella non esiste
se non nel sogno
e così racconta di continuo
della sua strana nostalgia
per una patria che non ha mai veduto.
Il Poeta ha un paese di miele
ben custodito nel suo sguardo
e con quello è ben capace di fare il delinquente
ma sempre volendo il bene di tutti.
G. D'AMBROSIO ANGELILLO

L'AMORE A VOLTE NON HA PAROLE di gd angelillo

L'Amore a volte non ha parole
e ascolta piuttosto che dire.
Vuol farsi usignolo notturno
e restare in attesa
della sua dea prediletta in silenzio
perchè il destino s'infuoca ad aspettare
ma non fornisce il ferro necessario
per difendersi.
E allora  rimane senza parole
e senza la cruda esattezza 
del lieve ragionamento
ma con la dolcezza della natura
come il santo pane della vita
a lievitare nel cuore.
G. D'AMBROSIO ANGELILLO

SPERANZA E NICHILISMO di gd angelillo

Il grande bene della vita che già possediamo
senza bisogno di nessuna santa ricerca
ci regala la chitarra dell'assoluto
con cui suonare blues con gli angeli
e ricordarci come per miracolo
di tutte le lingue antiche dei saggi
e parlare d'amore con Afrodite gentile
e di speranza con Ermes l'insicuro.
E lasciare al loro strano destino i neri nichilisti
che combattono la follia
con il loro dio del nulla...
Ma totalmente nudo
non resiste nessuno
a questi giorni di ghiaccio,
e così si ritorna bianchi un pò tutti
al nostro giorno sottile
che ancora è a fianco a noi
senza aver bisogno 
di far tante pesanti ricerche...
G. D'AMBROSIO ANGELILLO
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giovedì 29 dicembre 2011

IMPERI DI BRONZO SOTTO LA NEVE di gd angelillo

Ci sono confini, molti confini.
La memoria che più ricorre
di questi imperi di bronzo sotto la neve
a dominare fantasie, vite, popoli interi.
La dura religione della stazione
a cui in troppi ci vogliono mandare a dormire
perchè l'associazione è un rudere
che molto difficilmente riusciremo a restaurare,
di questi tempi di una sola volta
di tessuti strappati e poca fertilità.
La mente ha una spada mangiata dalle termiti
e l'alloro è buono con il pollo cotto al forno,
si rivisita la paura
in una notte isterica passata al computer,
ritorna il trionfo della Francia
con calze di seta e vini pesanti,
mentre la febbre dell'oblio
ci riduce a circoli di ombre
con le ricette del risveglio
da comminare al bronzo minore 
dei nostri cuori addormentati.
Ancora si sopporta l'impero
se insopportabile diventa la nostra miseria.
Se persino il glorioso alloro di Grecia
non lo rispetta più nessuno
perchè ha fin troppi debiti la nostra ignoranza.
G. D'AMBROSIO ANGELILLO

mercoledì 28 dicembre 2011

OROLOGIO D'AMORE di gd angelillo

Gira gira l'orologio
della tua pazienza infinita
ma presto finirà
questa panacea di tutti i mali
e finalmente siederemo 
sulla branda del ricordo
perchè tutto l'amore
si è compiuto in 5 minuti.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

LA BRUTTA PAGELLA di gd angelillo

Dormire è difficile di questi tempi
perchè il letto bolle
di ricordi cagliati
nel nulla di tutte le mistificazioni.
Falsità che ci riportano alla brutta pagella
della nostra bassa scuola di sentimenti.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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UN FILM DAVVERO ORIGINALE di gd angelillo

Bisogna spegnere tutte le luci
per poter scrivere qualche poesia originale,
bisogna chiudere tutti i libri
per poter aprire veramente
il nostro cuore.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

martedì 27 dicembre 2011

IL FIGLIO DEL PAGLIARO racconto contadino di gd angelillo

Il Pagliaro una volta disse a suo figlio:
"Che mestiere vuoi fare, figlio mio?"
E il figlio gli rispose:
"Non si deve mai chiedere a nessuno che mestiere vuole fare, padre, nemmeno al proprio figliolo".
"E perchè mai?", chiese il Pagliaro.
"Perchè il cuore non è mai un mestiere, e allora qualsiasi cosa si faccia nella vita è secondario. L'importante è farlo con il cuore, così come fai tu a raccogliere per i campi la paglia".
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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domenica 25 dicembre 2011

BUON NATALE A TUTTI da Soldato Rock!

BUON NATALE A TUTTI!
Cari Lettori di Soldato Rock,
quest'anno a dicembre siete stati davvero numerosi!
più di 20.000!
Grazie a tutti!
E tutto il bene che volete per voi!
sempre vostro
Giuseppe D'Ambrosio Angelillo
       Piccola Casa Editrice
             ACQUAVIVA
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sabato 24 dicembre 2011

POESIA DEL VERO NATALE di gd angelillo

Spese di Natale
che in fondo non sanno di nulla,
se alla fine ci tocca prendere la corriera
per lo sconforto,
dove con uno sforzo di vera follia
bisogna inventarsi pure
una briciola di allegria.
Per sfuggire alla realtà
finiamo in una palude
dove non nascono più passioni.
Se la merce la vende un malvagio
pensate che la vostra lambretta
se la passerà liscia?
La strada la passiamo sempre da conigli
perchè la nostra anima
l'abbiamo lasciata a casa povera.
Io per oggi non voglio niente,
se ho bisogno di qualcosa la comprerò
tra 3 o 4 giorni,
voglio essere sicuro
che la mia vocazione non punta
a questa strana ricchezza
che punta tutto sulle cose
e nulla sulla grande poesia della vita,
concreta scrittura di ogni autentico  Natale.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

venerdì 23 dicembre 2011

UNA ROSA PAZZA di gd angelillo

Sotto il ponte del tuo parlare
si scatenò la tempesta di neve
del nostro amore,
tra gli assalti dei cristalli ghiacciati
dei miei baci
e la parlantina veloce della tua paura.
Mi credevi un brigante e lo ero,
e allora per convincerti ti dissi
che era di metallo rovente
anche il mio coltello.
Tu ti lasciasti andare
come una rosa pazza
per voler fiorire
tra tutta quella neve.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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LE PAROLE DELLA NEVE di gd angelillo

Era caduta fitta la neve
sul nostro amore
e sulle stelle accese
del nostro vicino addio.
Tu mi parlavi in un dialetto tedesco antico
io ti rispondevo
con la lingua del gattone vagabondo.
Tu mi dicevi:
"Che angelo strano si affaccia dai tuoi occhi".
Io ti rispondevo: "Domani partirà un treno
che io non prenderò".
Ci capivamo perchè le parole della neve
le conoscono tutti gli innamorati.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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L'AMORE E' UN GALLO PAZZO di gd angelillo

All'amore piace andar per chiese di neve
a pregare
come un gallo pazzo
nello stagno dei suoi mattini,
perchè la bramosia cerca un volto sacro
che gli dia la certezza di una musica fedele.
Ma la follia è dentro un libro
che parla di vagabondaggi
e se ne infischia di qualsiasi destino.
Perchè l'amore è una distesa di neve
con al centro una folla
di innamorati lapidati
come peccatori immotivati.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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AMORE SOTTO LA NEVE di gd angelillo

Venni al tuo paese sulle vele del tuo pensarmi
che piantata era la tua timidezza
sul pennone più alto del castello,
dietro mi seguivano
le strane folle dei tuoi barconi,
carichi di dubbi,
di nascondimenti
e di altri ritagli di giornali.
Io ero l'uomo dal sogghigno certo
che non temeva l'oscura magia
dell'amore incerto,
perchè tanto avevo navigato
per finir sempre naufragato
nel segreto seme del silenzio finale.
Perchè sempre uguale è il richiamo dell'arte:
ti chiama angelicamente
per scaraventarti infine nel tetro inferno.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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LA LUCE DELLA NEVE di gd angelillo

Si spegne a un tratto
anche la più bella nevicata
ma rimane accesa quella voglia di sognare
che si è fermata nel nostro cuore.
Se il Natale durasse ancora
ci sarrebbe molto da capire
da questa neve che ci illumina gli occhi
e poi ci chiama perchè ci deve salutare
e andare via.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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IL DESTINO DI OGNI FIOCCO DI NEVE di gd angelillo

La notte è tutto un fiorire di petali bianchi,
così come sei tu
che scavalchi i tetti
e ti appoggi alle nuvole,
come una musa alquanto distratta
che per cercare un paradiso
ha trovato un'oscura indecisione.
Ma per quanto indeciso
anche il randagio fiocco di neve
è costretto a scegliere il suo giorno
e questa prova astrusa del nulla
che è la discesa verso la vita vera,
dura come il selciato  della strada
e come quello nero come la sorpresa
della natura maltrattata,
nero come la notte che distrattamente
l'ha lasciato andare.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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ANCHE IL NATALE PUO' ESSERE UNA FOLLIA di gd angelillo

Freddo, fretta, furia e regali.
A catapulta senza più ascoltare nessuno.
A passo di corsa tra le moltitudini
dalla vista molto corta
e dall'anima così breve da portare a capo,
mentre da qualche parte una cioccolata si sta raffreddando rapidamente per il tuo appuntamento mancato
che non t'ha portato da nessun'altro nome.
Anche il Natale può essere una follia
fatta di fantasmi e di bidoni atroci.
Qualcuno ti chiede un pò di bene
e tu gli dai, dopo il tuo numero di telefono fasullo,
 il tuo mistero insolubile.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

martedì 20 dicembre 2011

UN GRANO DI FOLLIA di gd angelillo

Un grano di follia
ti dà un'armonia
che da un fiore ti porta a un'intera primavera,
un albero della vita
che da Apollo
ti porta al sole
e alla luce verdissima dei boschi
di tutti i tuoi intimi déi.
GD ANGELILLO
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VECCHIO GRAN PRANZO DI NATALE CONTADINO di gd angelillo

Vecchie tavole di contadini
dove si pranzava anche a Natale
 con quattro lenticchie
e mezzo morso di pane,
quando si usava ringraziare Dio
e la terra
di quel poco
che si riusciva a riunire sulla tovaglia
anche in quel santo giorno.
Quando la famiglia si stringeva
su quell'unico piatto fumante di legumi
cucinati alla buona,
 della polenta arrangiata,
di quelle mille verdure selvatiche
così sapientemente cotte con olio e lauro 
e date sorridendo,
di quella mezza vecchia gallina arrostita
sui carboni del camino,
di quelle quattro polpette di pane dolce
fritte e condite con un pò di zucchero.
Un semplice lume bastava a illuminare
la grande sapienza
e la santa umiltà
della vita per davvero autentica
della campagna
tutta fatta di fatica, di spensieratezza,
di allegria, di povertà
 e di un forte amore genuino,
tutto sincerità e scorza dura.
Ora che la generosità della natura
è dimenticata
e il vino saggio e potente
è abbandonato nei ricordi
che non valgono più niente per nessuno,
io mi accorgo delle osterie chiuse
della santa fratellanza
tra gli uomini di buona volontà
e dei grandi megastore della finta ricchezza
dove per un carattere d'oro di una parola falsa
sono in fila tutte le anime
per abboffarsi di tristezza
e continuare a rimanere digiuni
di pensieri profondi e di cose buone
perchè la lingua non sente più nulla
e il genio dell'uomo si è addormentato
nella pesantezza
di una continua  ferale insipida ingozzatura,
anche nel santo giorno del Natale
di Nostro Signore Gesù Cristo.
GD ANGELILLO
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IL POETA di gd angelillo

Il Poeta che sempre ama qualcuno
viene spesso condannato
per dubbia moralità.
GD ANGELILLO
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NATALE di gd angelillo

Natale, tremore bianco
di utopie coloratissime,
catturi tutti in una frenesia di anime vogliose
di tempo pitturato,
di pace,
di giorni luminosi.
Natale,
miracolo d'amore
che ciascuno si sforza di indossare
per difendersi da tutti questi corpi gelati
di uomini allo sbando.
GD ANGELILLO
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GITA A MILANO NEI MEANDRI DELLE GRIGIE INDIFFERENZE di gd angelillo

Triste passeggiata in città
nella metrò affollata di gente in partenza
con valige piene di delusioni,
tubi di lavandini abbandonati,
idee usate e poi buttate.
Oh, amici miei lontani,
come tremano i sentimenti
quando calano i grandi freddi tra gli uomini
e s'ammalano pure i pavimenti delle carrozze
dei nostri passi vuoti.
Con questi ingorghi di tangenziali
dove ogni faccia
corre nella sua astrusa macchinetta
di ferro battuto a egoismo
e le belle luci degli innamorati
divampano da sole
nei passati oscuri di ognuno.
GD ANGELILLO
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lunedì 19 dicembre 2011

CAMMINATA E BOTTEGA di gd angelillo

Stai tranquillo anche a telefono, amico mio,
non serve aver bisogno degli altri
quando ti iniettano dolore puro
nelle vene.
Meglio andare
a farsi una camminata nei boschi
e mangiarsi una caramella
che inferocirsi per niente
e sforzarsi di capovolgere il mondo
con un urlo tagliato a metà tra te e me
lungo il filo del telefono.
Meglio andare in una bottega di paese
e comprarsi 6 uova
e una fetta di ricotta dolce
da mangiare a sera con la tua bella
appena ritorna dal lavoro.
Il mondo ormai
l'hanno prosciugato dalle dolcezze
per far posto
a tutto questo inverecondo urlare.
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REGALI DI NATALE di gd angelillo

Regali di Natale
fatti di miliardi di frammenti di poesie,
ecco: accendi le luminarie stralunate
dei tuoi lontani domandare.
Una volta ci bastava un bacio
per ricordare il paradiso,
ora un mondo non basta
a pagarci una carezza.
Ma strani amanti ci hanno falciato il grano,
raso al suolo gli antichi boschi
del nostro dolce sognante ricamare.
Ora l'amore è quasi un'ascia
che ti può tagliare
anche a solo pensarlo.
Ma a Natale ogni lucina ci guarda dolcemente
e ci racconta
del nostro lucidissimo regalarci per niente
in una scatola di cartone colorato
sotto l'albero.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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NOI SOGNATORI di gd angelillo

Ogni notte è un volo alto
che ci ricompone.
Siamo massacrati
noi sognatori
per i vialoni del rendimento giornaliero.
Ma strani demoni
ci ridono dietro
offrendoci in ricalzo
succulenti pasticcini di sana ironia dissacratoria.
G. D'AMBROSIO ANGELILLO
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CASTELLO DI NATALE di gd angelillo

Castello di neve utopico e disperato,
amico di tanti destini,
gigante indifferente
che poggi i tuoi scarponi
sui sogni di quella regina
scappata l'altra notte.
Da lontano sembri perfino una nuvola
venuta su dal cielo bellissima,
ma l'infedeltà per te è di rigore.
Castello di Natale
che conservi in te comunque
il sacro principio del primordiale amore.
Hai sbagliato in passato
ma ciò è stato per indovuto errore.
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domenica 18 dicembre 2011

UN NUOVO CIELO racconto contadino di gd angelillo

"Chi ha l'anima pura vede a ogni nuovo giorno un nuovo cielo, un nuovo mondo, un nuovo se stesso", disse una volta don Agostino Spinetta, un sacerdote, figlio a sua volta di un prete.
GD ANGELILLO
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AZZARIDDO racconto contadino di gd angelillo

"In tempi bui e neri dove mai si può guardare per non perdere la strada?", chiese Malaspina.
 "Chi si perde nei tempi bui era già perduto anche quando i tempi erano chiari", rispose Azzariddo.
"Sì, ma se tutto intorno a noi è nero e la notte è proprio di quelle fonde di cui non si riesce nemmeno a indovinare la fine?", insistè Malaspina.
"Ciascun uomo, se davvero è un uomo libero, si porta sempre dentro di sè una lucina che gli fa da guida e che gli viene proprio da quel nuovo giorno che sempre arriva anche dopo la notte più fonda", rispose Azzariddo e riprese da solo la via verso i campi.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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IL PAESE NATALE racconto contadino di gd angelillo

Cacascola, vecchio contadino di Acquaviva, diceva sempre: "Gli antichi raccontavano che non esiste al mondo un luogo più bello del paese dove sei nato. Non si può cercare la felicità in un altro luogo. Ma il luogo dove davvero siamo nati, oltre e più del nostro paese natale, qualunque esso sia, è la nostra stessa anima. Se non saremo capaci di essere felici con la nostra stessa anima, non saremo felici da nessuna parte, nemmeno al paese dove una volta siamo nati".
G. D'AMBROSIO ANGELILLO
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lunedì 5 dicembre 2011

IL NATALE E' UN ALBERO DI LUCE IN UNA FORESTA NERA di gd angelillo

Il Natale è un bruciare di cervelli
e una lotta di cuori
che per salire sul canto
se ne diventano angeli.
Il Natale è un correre di uomini
che anelano alla fede
per scansare l'abbandono,
è un amore curioso desideroso di sospiri.
Il Natale è il cammino di un santo
che si fa largo tra i bugiardi.
Il Natale è una foresta nera
con un solo albero illuminato:
la tua angoscia per l'inverno
e il tuo desiderio di paradiso.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

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CANTO DI NATALE di gd angelillo

Questa veduta di luce
che attraversa adagio
la nostra inutile malavoglia,
questo attardarsi insulso
chiusi dentro casa
a tentare l'insensatezza,
forse è una strana vera ricerca di significato,
come quel canto di Natale
che ci arriva da lontano
e ci costringe a pensare
a una porta socchiusa 
in trepida attesa di qualcuno.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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IL NATALE VUOLE ANCHE TE di gd angelillo

Il Natale vuole anche te
con la tua propria luce da appendere
anche di notte
sul lampione della tua poesia dimenticata,
non startene sul ponte 
a pensare alla malinconia
o davanti al bar
a guardare nella vetrina il fumo
e le risate degli altri.
Qualsiasi cosa tu possa pensare
c'è pure un poeta nella tua scassata solitudine
e allora spolvera la cenere
dal tuo cappotto
e entra nell'innocenza che come ogni anno
di nuovo arriva a questo mondo.
Entra pure senza pensieri e senza peccati
nella gioia della tua gente,
che da tempo ti aspettano forse
e tu non osi nemmeno congetturarlo.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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IL NATALE DELL'UOMO SOLITARIO di gd angelillo

La cenere della solitudine
sulla superbia zitta del cuore senza parole
e senza nessuno.
Si nasconde l'uomo che vuole fare il monaco
pure a Natale,
e freme di incertezze a sentire gli scoppi
e le risa degli altri
nelle case vicine.
Il dolce del panettone gli è molesto
e volentieri lo regalerebbe a chiunque
piuttosto che tenerlo sul tavolo di cucina
a far niente.
Il filosofo misantropo si apparta per tempo
e si schermisce,
non si ricorda più nessuna contentezza
e i larghi sorrisi del tempo che fu
(o forse fa solo finta).
Gioca a fare il vecchio cerbero il ragazzo
e vuole fare l'originale a tutti i costi
con un sasso per desiderio.
E' lieta per lui la festa solo quando
è del tutto passata.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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INCONTRI SEGRETI DI NATALE di gd angelillo

Arriva a passi di gigante la festa di Natale
per accendere i falò di tutte le poesie
sotto le dolci nevicate di tutto il mondo,
per accarezzare ogni città
con le sue umili campanelle.
Mentre gli amanti si raccoglieranno
nelle luci del loro caffè
per farsi bastare l'unica arguzia
del loro incontro segreto.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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LIBERTA' di gd angelillo

E' un fiato caldo la libertà
e un pane arrostito senza violenza
sul fuoco irruente della vita,
il viso si anima di una folle forza
e finalmente si smette con quelle domande
che non portano mai a niente
e si gonfia di musica
la cornamusa della primavera
e del popolo.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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domenica 4 dicembre 2011

UNA PASSEGGIATA NELLA NEVE di gd angelillo

Si passeggia nel bianco
come in una lontananza che ci appartiene,
un vago tempo andato
che ci portiamo sempre appresso,
una stella futura,
una storia che sempre ritorna.
Il bosco è silenzioso
e il nostro andare
è in un insistere d'inverno
che fa fiorire solo i nostri sguardi.
Non so chi sono:
se un bambino o un debole,
ma comunque sia 
questa lenta passeggiata nella neve
mi ricorda tanto 
la mia anima sempre in cerca:
non trova mai niente
ma va avanti uguale tra le stesse assenze.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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MARLENE di gd angelillo

Il tuo sguardo muto
ha un altissimo vocabolario
fatto di una sola lingua sconosciuta,
mandata a memoria 
soltanto nella sua incomprensione,
ma le tue labbra sono calde
così calde
che io capisco tutto
anche se dell'amore 
non capisco nemmeno una parola.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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GIUSEPPE E L'ANGELO di gd angelillo

Ci fu un angelo una volta
che venne a mostrarmi
il cerchio folle dei miei giorni.
Un oscuro vagabondaggio segreto
che mi portò da sogno a sogno,
da utopia a utopia.
Un'allegria mi covava in mano,
un'incerta ironia
come se fossero i brogliacci di una nave.
Ma il viaggio era davvero lungo
e il mio amore era un romanzo completo.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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LA STANCHEZZA DEL METALLO di gd angelillo

E' sempre l'amicizia
una discussione tra persone 
che parlano lingue diverse.
Uno è un puro di cuore,
l'altro non va a scuola neppure a pagarlo.
Uno è perennemente assente,
l'altro ci ha un demonio in tasca.
E' sempre l'amicizia
qualcosa che ci avvicina a Dio,
ma certamente la vita è un argomento
che può andare avanti per secoli.
Si vive troppo poco comunque
per arrivare a una certa conclusione,
meglio affidarci alla miseria della parola
e così salvarci l'anima 
con la stanchezza del metallo.
E' sempre l'amicizia
uno scranno da cui pontificare sempre
anche se la regina beve veleno
e preferisce sempre l'altro,
il nostro amico più caro
che per una boccetta di Nilo del piacere
se ne diventa sempre
un gran grassone traditore.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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