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CHARLES BUKOWSKI, Tubinga, MARC CHAGALL, Milano, ALDA MERINI, Grecia, Utopia, ROMANZI, Acquaviva delle Fonti, RACCONTI CONTADINI, America, POESIE, ERNST BLOCH, Sogni, Gatti Pazzi, Spinoza, FEDOR DOSTOEVSKIJ, ITALIA, New York, FEDERICO FELLINI, Poesie di Natale

lunedì 31 dicembre 2012

BOTTO DI FINE ANNO DI UN POETA SOLITARIO

Siamo tutti più poveri,
si lamentano,
il guaio è che si riferiscono
solo ai soldi
e non alla bontà,
alla passione,
al sentimento di fraternità.
Nessuno pensa al caldo
di una stretta di mano,
a un bicchiere di vino
finalmente bevuto in compagnia
di veri amici,
a un pezzo di pane
spezzato in due
per dividerlo con gioia
con chi ci sta vicino.
Ognuno per sè
e nessuno per tutti.
Dio ormai non ha più voglia
nemmeno di guardarci in faccia
e scaldarci con il suo sguardo,
per quel che siamo diventati.
Siamo tutti più poveri
perchè la nostra anima
se n'è miseramente diventata
una stracciona sul marciapiede,
non per quei 4 centesimi
che ci sono rimasti
e che pure i maledetti ladroni
continuano a rubarci
inpunemente...
giuseppe d'ambrosio angelillo
  

sabato 29 dicembre 2012

LUCI DI PIETROBURGO

Veleggia 
uno strano fumo di fantasmi 
in questa città.
Parole,
sonni,
libri vivi
pieni di sementi feconde.
Un prototipo di luci
che da una terra d'inverno
cantano sempre la primavera
di tutti i cieli.
giuseppe d'ambrosio angelillo

POESIA D'AMORE DI FINE ANNO

Poesia d'amore
tra i botti di malandrini
e risate di ubriachi,
ma l'aria è dolce
e promette carezze
che manco ti credi scritte
nel vento del destino
che passa da un anno all'altro
come il vento santo della vita
di tutto quanto l'universo.
giuseppe d'ambrosio angelillo

BUON 2013 A TUTTI! by soldato rock

Viene il nuovo anno
tutto fatto di neve fredda,
ma per fortuna si fa un caffè
e gli viene un cuore caldo,
bello come il sole
perchè tutto pieno di vita!
Buon Anno, cari,
e buon mattino azzurro
a tutte le panche
e a ogni dire,
a ogni moltiplicazione
e a ogni chiodo
caduto a terra per distrazione!
Auguri, Mondo!
E che il tuo Amore
ci scaldi sempre a tutti quanti
nessuno escluso!
giuseppe d'ambrosio angelillo

BUON ANNO, CARI, E BUON RICOMINCIAMENTO!

Un anno è passato
ma un nuovo usignolo
è sul balcone della luna
che vuol cantare
un'altra bella canzone
a tutta la gente.
Un anno è passato
ma un altro gran teatro
sta per iniziare
con gran baldanza
una nuova allegra commedia.
Un calendario è finito
ma sulla parete
un altro fiore è sbocciato:
un nuovo anno di fatica
di felicità
di semina
e di antica colorata cincaglieria.
Buon Anno!
E Buon Amore a tutti!
Bello perchè ancora tutto bianco
come un pupazzo di neve!
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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OK

la faccenda con cui il mondo va bene
a ogni modo 
fà sì
che cada una neve di sorrisi
sul mascherone allegro,
comunque vada,
e il cuore lo segua
a riscattare con moneta contante 
di baldoria
tutto il giorno scialbo
così tanto pieno di indifferenza
e di stupido nulla.
giuseppe d'ambrosio angelillo
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MEGLIO UNA RISATA DA QUATTRO SOLDI

Meglio una risata da quattro soldi
che un ubriacone bestemmiatore
che spacca specchi
e ci lucra dentro
con tutta la sfortuna 
che scantona per gli altri.
Meglio la follia contenta
di un poeta per strada
che a poesia a poesia
costruisce piano
tutte le sue mattine,
nella città sincera
di un'arte che s'aggrappa a tutto
pur di votare l'allegria
e coprirsi 
di un mantello di neve immacolata,
come un pupazzo contento
che la carrozza di grida
che si porta dietro
tutta questa carta straccia
che chiamano denaro,
e non è altro che un veleno amaro
servito come medicina
di tutti i sonni pesanti 
degli uomini.
giuseppe d'ambrosio angelillo
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mercoledì 26 dicembre 2012

TRISTEZZA DI SANTO STEFANO

Giocattoli rotti,
abbracci rinviati,
cartoline scadute,
telefonate inaspettate 
di 5 secondi,
un saluto dall'India
di un caro amico lontano,
direttori di supermercato
cattivi anche di Natale,
parolacce di bambini per strada,
Milano completamente deserta,
stranieri ostentatamente indifferenti
alla festa,
il mio amico macchinista
al lavoro anche di Natale
(ma chi viaggia oggi?),
film di Totò
e un nuovo capitolo di romanzo.
Il Natale se n'è scivolato 
in fretta
in un grigio Santo Stefano
fatto di luci spente
e sogni 
già con la batteria scarica.
auguri avanzati
da conservare con cura
per l'anno prossimo. 
g. d'ambrosio angelillo

lunedì 24 dicembre 2012

BUON NATALE! BUON NATALE!

Buon Natale! Buon Natale!
E' la Vita.
La Nuova Vita.
Un nuovo Amore,
una nuova voce,
un nuovo Cuore.
Ogni notte parla con l'infinito
ma l'alba canta la vita nuova,
la mente si ferma,
la poesia si rinnova.
E' la nuova luce
per i santi e i farisei,
per i giusti e i farabutti.
Il nuovo respiro dell'anima,
la preghiera del nuovo giorno
che si fa largo in ogni petto.
Credi ancora, Israele,
alla nuova novella di bene.
S'è fermata ancora una volta
l'armata nazista
sulla neve di Betlemme,
la fede ha resistito nella città degli angeli
e il pesce sacro è tornato a correre
nel mare salato di ogni silenzio.
La spiga del grano è nata ancora
tra la zizzania e la cicuta,
l'Amore è sorto come un sole
sulla terra amara dell'anima vilipesa.
E' nato ancora Gesù, il figlio dell'uomo.
I miseri pastori dell'essere
pascolano ancora le greggi di luce
della nuova vita...
Buon Natale! Buon Natale!
A tutti gli uomini di buona volontà,
a tutti gli uomini di cattiva volontà!
Buon Natale! Buon Natale!
giuseppe d'ambrosio angelillo
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AUGURI DI BUON NATALE, CARI AMICI MIEI, OVUNQUE VOI SIATE!

Con poche schegge di ghiaccio di neve
si può ricordare ancora
il tasto di paradiso
di quando bambini guardavamo
l'arazzo delle stelle d'inverno
dalla finestra di casa.
I Greci, la zingara e Giuseppe Verdi,
nell'immacolato manto 
della bianchissima poesia.
Siam cresciuti tra le pecore dell'intervallo,
tra gli ulivi
e i pupazzi allegri dei sacchi pieni di olive,
per correre di sera al frantoio
a macinare rose, frasche e sacrifici
per rimaner sempre come si era:
pazienti e tranquilli
a friggere di sera tre alici
e la pasta dolce della cara speranza,
stanchi spossati
ma ben abituati a ricostruire piano
la nostra pazienza di sempre.
giuseppe d'ambrosio angelillo
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FEDOR DOSTOEVSKIJ E IO, GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO, IN UNA STRANA VIGILIA DI NATALE FREDDA E PIOVIGGINOSA

     Questa è la foto di un sogno. Fedor Dostoevskij e io, Joseph K., alias Giuseppe D'Ambrosio Angelillo, che a lui, mio grande maestro, ho dedicato una ricerca durata 5 anni, e sfociata in un libro di 5.500 pagine, pubblicato nel 1997, e ora accessibile su www.books.google.com .
     Lui diceva che quando una persona ci appare in sogno ciò può significare solo una cosa: che quella persona non è morta, anche se da tempo non è più del mondo dei vivi. Io l'ho sognato parecchie volte, e ne ho pure scritto in parecchi miei racconti ("OGNI NOTTE UN SOGNO racconti onirici, Acquaviva, e "SUPERPAZZI" racconti metropolitani, Acquaviva). Questa volta l'ho incontrato nella vita reale, come in un sogno, un giorno forse ne scriverò diffusamente. Su un ponte di Pietroburgo, che surrealmente sembrava Milano, in un giorno freddissimo e pieno di nebbia, per caso o per necessità vigilia di Natale.
     Mi ha chiesto delle sigarette, e gliele porterò. La foto non è un fotomontaggio, l'ho trovata nella mia macchinetta. E' un pò sfuocata. Ne ho qualche altra, ancora più sfuocata. E' lui a 60 anni, l'epoca della sua morte. Ma lui non è morto. Come molti possono appurare anche senza incontrarlo, leggendo semplicemente i suoi libri.
    Io non sono un pazzo, e devo confessare che manco credo in questi fenomeni soprannaturali, ma devo pure, per sincerità d'animo, confessare che molte cose di questa vita non le comprendo appieno, perchè di sicuro la vita è infinitamente più grande di me.
   Devo solo aggiungere che quando mi parla guarda  costantemente il cielo...
giuseppe d'ambrosio angelillo

domenica 23 dicembre 2012

MACCARUNI MACCARUNI

Maccaruni maccaruni,
se vuoi campari anni e annuni
bivi vinu su li maccaruni.
A Natali che vuoi fari?
Prepari bono lu iurno
la festa
e li maccaruni.
Fallo saperi allo amuri
allo vicino
e alli mangiaturi.
Tu che vuoi bene alla luna
alla muntagna
e allo mari,
butta giù stuzzi di muri
e dai a mangiari a tutti
maccaruni, maccaruni.
Lu giardinu du lu munno
è troppo bonu a Natali
se mangi li maccaruni.
Maccaruni maccaruni,
se vuoi campari anni e annuni
bivi sempri lu vinu sopra li maccaruni.
g. d'ambrosio angelillo
(poesia popolare in italo-siculo)
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IL MARE

La campana annuncia l'avvistamento del porto. Si gela a prua a fissare l'orizzonte che si allarga oltre l'usuale veduta. Io non vado da nessuna parte, mi basta il viaggio a me e stare su questa semplice potentissima nave. Il mare è un ottimo luogo per stirare le grinze assurde del proprio incomprensibile passato, è una tavola azzurra dove si respira a ogni ora la libertà, soprattutto dai propri prodigi falliti. Il sole è da qualche parte oltre le nuvole e una fiacca nebbiolina, immagine calzante della nostra ridicola miseria. Tutta la nave è bagnata di salmastra umidità, i marinai con i loro pastrani gocciolanti fumano tranquilli le sigarette di rito. Il prato infinito d'azzurro ci rasserena lo spirito. Dopo la breve fermata in questo porto anonimo riprenderà la traversata. Il mare è sempre come il pane e il vino, affratella gli uomini e li fa ancora una volta innocenti...
g. d'ambrosio angelillo
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sabato 22 dicembre 2012

IL GATTO NELLA NEVE

Salta il gatto nella neve
e gli sembra di affondare
in un mare bianco
fatto di troppa innocenza.
E' spaventato da tanto candore,
tanta bontà
e tanto silenzio.
I briganti son abituati alle tenebre,
alla cattiveria
e anche a un pò 
di incomprensibili ombre.
Lì si trovano a loro agio
e conducono alla perfezione
i loro minuscoli affarucci.
Ma un mondo illuminato da dentro
e immacolato
li spiazza,
li turba,
li fanno correre via sbambolati.
Corrono a nascondersi
finchè col tempo
tutto ritorni
nella cupa ordinaria dannazione
di tutti i giorni.
E il gatto si salva sempre
perchè sa che il mistero compatto
del mondo
non si fa mica impressionare
da una rara nevicata di purezza,
seppure anche tanto abbondante.
E salta fuori sicuro dal buco
che fa nell'innocenza
con il suo semplice peso di brigante.
Salta e corre,
e quasi è felice
di tutta quella sua immensa furbizia.
giuseppe d'ambrosio angelillo
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NEVE IN CITTA'

Nevicava,
piano tutto s'imbiancava,
la neve si faceva città
come per portarci un pò tutti
in uno strano silenzioso presepe.
Non c'era vento
e per dir la verità
nemmeno tanto freddo.
Ed eccolo all'improvviso
un bambino:
correva e gridava
per la gran felicità,
la città finalmente la sentiva tutta sua,
la sentiva come per miracolo
tornata di nuovo bambina.
g. d'ambrosio angelillo
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venerdì 21 dicembre 2012

MENZOGNA E BATTAGLIA

Mezzo simbolo della menzogna
è la vigliaccheria,
l'altra metà l'utopia.
Si mente perchè si ha paura di qualcuno,
e così si abbellisce
il fondo del bidone di tutta la storia.
Ma il giorno è troppo profondo
per ripetere la verità,
e di notte tutte le vacche volano nell'aria.
Ognuno teme qualcuno
e vuole scappare via,
ma voltarsi nella notte
e affrontare la bugia
è un'epopea senza fine.
Vedersi davanti il re della televisione
e dirgli:
"Toglimi di mezzo questo microfono,
per favore,
che mi occupi la visuale".
E così sulla carta del nostro cuore almeno
ogni sconfitta
è decorata da un grido di battaglia.
g. d'ambrosio angelillo
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NEVE DI PERIFERIA

Non ragiona più il cuore
e la testa è un bel pò che è andata,
il polso trema
e il passo sbanda:
il tempo si fuma una sigaretta
e la situazione è alquanto agitata.
Sparano parole
tanto per darsi un contegno
e gli anni se ne vanno all'indietro.
g.d. angelillo
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mercoledì 19 dicembre 2012

BUFERA DI NEVE A NEW YORK

Fuori la neve
e in una calda camera
un'amore da spartire
con una ragazza sconosciuta
incontrata per caso in una tempesta
non prevista.
New York
e una polvere di paradiso
tutt'intorno.
Sul muro un vaneggiamento
e un sorriso.
Così è la vita,
una bufera
e camicia bianca fuori stagione.
GD ANGELILLO
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CADE LA NEVE E FORSE SONO MOLLICHE DI STELLE

Freddo, sole e gelo.
E una stella sulla porta
a passeggiare sul nostro nulla
come una pazza nel manicomio.
Domani il nostro io brillerà di nuova luce,
chiunque sia lo saprà
che l'amore è possibile
anche da ubriachi di credenze di falliti.
GD ANGELILLO

NEVE DI MIRACOLI

La neve è la moltiplicazione di un guanto di velluto. Un pensiero accattivante che ci induce a pensare poco, perchè il resto s'è perso per strada. Un desiderio planato per l'aria, una verità finita sepolta. La neve è una nuvola furba di Dio che ci nasconde tutti i peccati, per miracolosamente ricominciare daccapo come perfetti idioti completamente innocenti.
giuseppe d'ambrosio angelillo
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IL GIOCO DEI SOLDI

                          "Amico da nemico io ti sfido.
                      Tu con monete false
                      nelle borse degli occhi..."
                             DYLAN THOMAS

Il tempo deve pur passare.
Ora si fa questo, ora si fa quello.
Una cosa o l'altra bisogna pur farla
e così far passare il tempo.
Così gli uomini hanno inventato
il gioco dei soldi.
Questo dollaro a me
questo dollaro a te.
Nessun dollaro a quegli altri.
Così si tiene occupato il tempo.
E ora c'è un dollaro da mettere lì
e ora c'è un dollaro da mettere qui.
A quegli altri sempre nessun dollaro.
Un gioco vale l'altro
e il tempo deve pur passare,
ora riempiendo questo secchio
ora svuotando quel sacco.
Gli uomini giocando come bambini
passano la loro vita,
come facendo 
le cose più importanti del mondo. 
giuseppe d'ambrosio angelillo
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lunedì 17 dicembre 2012

PENSIERI SULLA NEVE CON ACCANTO UN QUADRO DI CELINE

La neve è bella perchè forse nasconde il mondo, e così si può sognare più agevolmente.  Cercare lo spicchio caldo di casa può sembrare più facile. Lo sguardo vaga in un oceano di purezza e impara a memoria più importanti cose. La città si mostra finalmente bella e quasi innocente, qualsiasi siano le contrade. I passanti fanno tenerezza e inducono al sorriso e a una più lunga riflessione sull'umano. La sera è quasi allegra e un liquorino dietro i vetri della finestra si beve più volentieri. Gli alberi brillano così pieni di fiori bianchi, come in un miracolo improvviso. Appoggiata la fronte al vetro della finestra noi si fa la parte di una cornacchia un pò stupita, ma con così tanto corso di esperienza, ci meravigliamo molto poco di tutto questo gelo. I fiocchi intanto cadono lenti, con metodo, con fine cognizione di causa. E' un messaggio sicuramente che qualcuno manda sulla terra, con una direzione ben precisa, come studiata nei minimi dettagli su una mappa astrale. Per le strade immacolate le piste degli uomini come se fossero le prime apparse sulla terra. Ognuno con uno strano augurio in petto: badare con un pò più rispetto a tutte le cose.
     "Cuore, vecchio amico mio, canta qualcosa di bello finalmente, perchè questo è il momento giusto", dice il giovane Cèline guardandomi placido dal suo quadro appena fatto.
giuseppe d'ambrosio angelillo
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GIOSTRA DI NATALE

Giostra di Natale
in un freddo polare da cartone animato,
dove io saltavo su un cavallo
e mi credevo figlio di un principe.
Uno zio americano mi chiamò
per una gita in campagna
e io lo seguii nel suo infinito soliloquio
in groppa a quel cavallo di cartone,
gli asini mi guardavano strano sui prati
e mi prendevano per un pazzo testardo
proprio come loro.
Io cavaliere ero molto leggero
e si cavalcò per le contrade
per almeno 10 chilometri,
"I miei nipoti italiani 
sono tutti dei ladri",
mi disse mio zio americano.
Io mangiavo focaccia e olive
e correvo dietro ai ramarri
in groppa al mio cavallo metafisico.
L'avevo rubato 
a una giostra di Natale in disuso
e sempre galoppavo
senza mai stancarmi,
mi sembrava per davvero
che me l'avesse mandato in dono
Gesù Bambino.
giuseppe d'ambrosio angelillo
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domenica 16 dicembre 2012

FARI DI POESIA (a Alda)

Ah, che strano carretto di parole di luce
questa cassa di poesie
che conservano amori
di persone mai conosciute.
Son lampi che escono dalle pagine,
e vanno incontro a marinai sperduti
in un mare oscuro,
raccontano di manicomi bislacchi e stupidi
ma pure con burle di bontà 
che fanno pensare a campagne felici.
Chissà cosa ci vogliono dire,
ma pure è un vero miracolo 
che parlino proprio a noi
da mondi così lontani:
manoscritti d'amore
che ci chiamano nell'anima
e ci sussurrano di continuare.
La vita ci offre quasi dappertutto
pezzi di paradiso,
anche con le zavorre appese
dei nostri inferni interiori.
giuseppe d'ambrosio angelillo
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DOSTOEVSKIJ

Disse: se sogno 
ciò che faccio è immortale,
come l'amore,
il sorriso,
la poesia.
Se il mondo può essere un libro,
anche la mia mano 
può mettere parole tra le stelle.
La verità non è nulla senza l'uomo.
E la purezza dei bambini
salverà sempre questo inferno.
giuseppe d'ambrosio angelillo
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L'INFINITO (a Buk)

Si può compiere l'infinito?
L'infinito è un culmine
sempre in cammino,
come l'amore,
o la nostra tristezza.
L'anima ha sempre un futuro
che mai conosciamo,
come il nostro pavimento nero.
Si confluisce in un destino
che porta il chiodo che trova,
finchè torneremo a cercare l'introvabile.
giuseppe d'ambrosio angelillo
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NASCERE (a Angelico)

Si nasce
e nasce un nuovo amore,
tra gli altri che forse già dormono.
Si nasce
e si viene a dare nudi il meglio che siamo,
tra gli altri che pensano a fare i furbi.
Si nasce
e si porta un nuovo pensiero al mondo,
tra gli altri che ballano
nella loro triste vicenda,
mentre noi già viviamo
nella nostra stessa favola.
giuseppe d'ambrosio angelillo

DICEMBRE

La luce era sospesa 
tra la sua bellezza
e la festa,
come l'eternità
tra una parola
e una rosa.
Musica dolcissima
tra lo stupore della gente
appena arrivava,
come una piazza fiorita di purezza
con la neve,
con i giovani a ridere.
Dicembre,
con la notte dell'utopia umana.
E i sogni
tutti stipati tra  i loro sguardi.
Un mondo chiuso certamente
ma con in alto le infinite vie delle stelle.
giuseppe d'ambrosio angelillo

sabato 15 dicembre 2012

BUON NATALE A TUTTO IL MONDO! ( a Google, America)

Per nascere siam nati tutti
e pure nello stesso nido,
padri, figli, nipoti e consanguinei tutti,
in questo mondo
che nutre il nostro cuore.
E così siamo davvero un'unica famiglia
in ogni lato, triangolo
e grammatica in aria:
e il Natale ci faccia tutti uniti,
a volere il bene di ognuno
amici, parenti e conoscenti tutti.
giuseppe d'ambrosio angelillo

BUON NATALE, ITALIA!

Natale ci porti tutti
a volere il Bene di tutti noi,
perchè tutti un giorno siamo nati qui
e qui ancora viviamo.
Ma in questo mercato allegro
di mosche e farisei,
machiavelli, danti e cicisbei,
ci scordiamo tutti del nostro stesso colore
e allora andiamo in sordina
con uno strano dolore,
il freddo,
e il falso sproloquiare.
Ma siamo nati tutti qui
e qui è il nostro santo Natale
da onorare con tutto il cuore.
giuseppe d'ambrosio angelillo
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SOLO LA NEVE PER IL BAMBINO CHE VIENE

Si va di notte come sempre
a cercare un paese
con una stella sul campanile,
con un pane fatto di buio e farina,
come tanti secoli fa
quando non c'era acqua 
neanche per lavarsi l'anima
e si girava con un pugno di neve in tasca
per cercare un Bambino in Palestina,
ma ora ci sono solo cuori chiusi,
case sprangate,
e scoraggiamenti da quattro soldi.
Solo la neve è rimasta
a ricordarci
che il futuro è sempre puro
e noi si ha due ali sotto la giacca.
giuseppe d'ambrosio angelillo
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FAVOLA DI NEVE

Siamo tutti poveri a questo mondo
ma dei pazzi si credono signori.
E invece di Signore
ce n'è solo uno.
Tutto il resto abbiamo tutti freddo
e per riscaldarci
abbiamo bisogno tutti di Amore
e di un occhio nascosto
che dia sull'Eterno.
giuseppe d'ambrosio angelillo
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GESU' BAMBINO

Nelle menzogne degli anni
il Natale è sempre una luce vera.
Gesù Bambino ama già come Dio,
l'Amore fà di ogni bambino
un'autentica presenza divina.
ALDA MERINI
Gesù Bambino,
Acquaviva, 2002 

MARX

giuseppe d'ambrosio e karl marx
giuseppe d'ambrosio e karl marx
Chi vi dirà mai dov'è il domani
se non riuscite a trovarvelo da voi?
Chi vi dirà come leggere libri di ferro
con l'oro nascosto del vostro cuore?
Belle sono le strade di tutto il mondo
ma la fraternità è la più bella di tutte.
giuseppe d'ambrosio angelillo

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giovedì 13 dicembre 2012

NUOVO ALBERO DI NATALE DI LIBRI E PENSIERI

Con pochi libri di parole appiedate
per una macchina da scrivere già scassata
ho preparato anche per quest'anno
un albero di Natale pieno di stelle
e di palline colorate
di un'altra galassia.
Con Dante, Ilion e Chagall,
con un cielo azzurrissimo
e un orizzonte gravido di nuvole di tempeste.
Con intervallo di dolori
e rapide figure da quattro soldi,
le fiabe che circondano ancora
questo mercato di malaffare,
una rosa rossa spuntata per miracolo
tra la neve,
le luci dei sogni,
le lacrime per una cara amica
che tanto mi manca,
cartoni vuoti di idee date via per nulla,
l'immancabile pazienza
per ricamare con sempreuguale amore
la quotidiana speranza...
sul nuovo santo Albero di Natale
di quest'anno gramo.
giuseppe d'ambrosio angelillo

giovedì 6 dicembre 2012

BANCARELLE IN FIERA CON I LIBRI ACQUAVIVA - MILANO

Alle "Bancarelle in Fiera"
anche i LIBRI ACQUAVIVA
con Giuseppe D'Ambrosio Angelillo.
ore 10- 19
il 7.8.9. dicembre 2012
INGRESSO LIBERO
FieraMilanoCity
Padiglione 1
viale Scarampo
MILANO

mercoledì 5 dicembre 2012

POESIA DELLA NEVE

La neve ti fa rientrare 
nel caldo di te stesso
come per miracolo.
Con la luce del nuovo giorno
tutta stretta nel tuo petto,
una mollica d'amore
che ti dovrà bastare per tutta la vita.
Ma con la forza del tuo destino
e l'oro del tuo silenzio,
ti farai anche tu Re Magio
in cammino nel mondo
dietro la stella cometa
che ti farà seguire 
solo uno strano misterioso disegno
visto solo in cielo.
Seguendo questo incredibile sogno
conoscerai la grande poesia
dela tua stessa anima.
giuseppe d'ambrosio angelillo
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