regala Libri Acquaviva

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martedì 26 marzo 2013

VECCHIA SAGGEZZA CONTADINA

il pane cuoce se il forno è caldo
ma se è freddo anche il fantasma
cambia casa.
gd angelillo

ATHENA

pace e sapienza
e puoi zappare pure il ferro,
forza e senno
e la tua terra non sarà mai preda.
il confine è una borsa di pane
il viandante è un macinatore
di uova di strada.
G. D'AMBROSIO ANGELILLO

FACEBOOK MI DICE DI FAR SAPERE AGLI ALTRI COME VANNO LE COSE

FACEBOOK MI DICE DI FAR SAPERE AGLI ALTRI...
facebook mi dice di far sapere agli altri
come vanno le cose...
lo sapessi almeno per me...
la verità forse è che scriviamo un pò tutti
lettere a chiunque
per far sapere almeno a qualcuno
che l'infinito è un vino davvero buono
non questa birra rancida che ci passa il nichelino
quando abbiamo preso in giro noi stessi
e ci siamo messi in faccia il becco del passero
per spaccare finalmente il mondo...
ogni tanto però qualcuno ci risponde
e ci dice di non rompergli troppo le balle
caso mai abbiamo insistito appena un pò
con la sabbia d'oro della nostra misera poesia...
G. D'AMBROSIO ANGELILLO

LA FILOSOFIA DI FELLINI

LA FILOSOFIA DI FELLINI
un maestro prepara un sasso al suo discepolo
e poi la primavera lo butta
sul vetro di tutti i fuggiaschi in corsa.
chissà da chi fuggono
se non hanno mai incontrato se stessi.
eppure son capaci di fuggire pure legati.
G. D'AMBROSIO ANGELILLO

LE MANI DEL POETA

LE MANI DEL POETA
ha caricato il suo orologio a bombe di parole
e ha detto al benzinaio che il suo motore era fuso,
il poeta d'altronde è capace di confessare pure a suo padre
che è un ragazzo che non crescerà mai.
ha la testa troppo piena di sogni
e poi pure le sue mani sono pazze
ma le sue ciliege profumate fanno scappare
tutti i serpenti.
G D'AMBROSIO ANGELILLO

lunedì 25 marzo 2013

PIOGGIA DI ALTRI TEMPI SUL NAVIGLIO A MILANO

PIOGGIA D'ALTRI TEMPI SUL NAVIGLIO A MILANO
il giorno ieri è caduto in 1000 piogge
parecchio avanti alla primavera,
anime silenti e affrante
nessuno nemmeno nei bar,
i salami appesi erano soli pure loro.
pochi turisti sul naviglio
e anche solo in cerca di pizze perfette.
tutti i librai con i loro libri sotto l'acqua
come su un'isola misteriosa
piena di vagoni in partenza
in sotterranea.
due amici che parlavano di assurdo
e di fuga del linguaggio,
una pozzanghera subdola
in cui per distrazione cadevano tutti
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

PER STRADE DI GERMANIA A MILANO

PER STRADE DI GERMANIA A MILANO
arrivato fin qui
faccio il gattone che si nasconde nella cantina
e aspetto la notte 
per rifornirmi di me stesso.
i volti non mi mancano
le anime nemmeno,
pianto fiori abbandonati
e ulivi di Athena.
faccio poca notizia
ma non mi fermo mai.
dipingo cose
che che non saranno mai dette
da molti.
G. DAmbrosio Angelillo


domenica 24 marzo 2013

BUON GIORNO!

Buon Giorno, amico
e dichiarati contento della vita,
e del nuovo miracolo che hai davanti
tutto per te,
che sempre chiedi
e sempre t'arriva,
prima che ti scordi della pena
che l'altro giorno
ti fece addirittura pregare,
e che ti rese disponibile a dare ascolto
con molta più attenzione
a tutti i cari canti
che fin dai primi chiarori dell'alba
la vita ti intona.
giuseppe d'ambrosio angelillo

sabato 23 marzo 2013

FELLINI, L'ANFITRIONE DEI SOGNI ITALIANI

vini, lune e canti
e l'anfitrione dei sogni italiani
apprestava banchetti e sposalizi,
buttava confetti dolcissimi
nelle nostre anime.
nozze, lane e paure
e il contadino riminese
tracciava il solco della gioventù
metteva la neve sul tetto
abbelliva la vita della città,
inutilmente sporca.
giuseppe d'ambrosio angelillo 

IL VERO BISOGNO

PIOVE FORTE 
IN QUESTA PRIMAVERA
       e disperde per occulti disegni
quel che di nuovo
          vorrebbero fare i nostri cammini.
ma è dolce agli occhi
          questa malinconia,
questo pianto oscuro
                che ci penetra fin nella spesa
fin nello striminzito nostro volere.
           C'E' BISOGNO
              DI GIOIA
ma quel che riusciamo a capire
è solo il furente bisogno,
           la spenta pena.
g. d'ambrosio angelillo
           

IL GALLO, LA FEDE, LA NAUSEA

IL GALLO
                 curvato in comoda attesa
s'interessa a quella strana domanda
          che mette il sole
come punto primo del giorno.
     LA FEDE
                  s'allontana
ma canta sempre nel tutto sereno,
si sta sospesi
                      come flaccide
facce nere.
               LA NAUSEA
di noi così scarsi
         ma con terre piene
di fichi di pietre e di olive.
ci dedicassimo almeno
al sacro dominio del mare del nostro nulla.
g. d'ambrosio angelillo

COSA SI LEGA CON COSA

bisonte di un libro
che tradisci chi ti dà l'anima e fallisce.
il serpe che s'acquatta nella pagina
e rovista nell'altrui bene,
è così curioso il cuore
che è capace di servire
anche la più orrida delle streghe.
e gode la cassiera a veder tutto
e se la ride con la collega.
 giuseppe d'ambrosio angelillo

L'ISOLA DEL TESORO DEL NOSTRO POTER FAR TUTTO

ce l'abbiamo tutti il tesoro
relegato nell'angolo più oscuro
del nostro sguardo.
come guardiani di reietta attenzione
restiamo a custodire solo lo zelo,
ma a ben vedere 
il più gran tesoro è il fare
e con questo ci appostiamo
a spenderci pure il cielo.
la pace di questo nostro santo poter far tutto,
anche un mondo migliore.
g. d'ambrosio angelillo

giovedì 21 marzo 2013

LA PIU' GRANDE POETESSA DEL MONDO, DI NOME ALDA MERINI

Tu eri la Poesia,
il muro da scavalcare oltre il cortile,
l'acqua cristallina 
che era impossibile intorbidire.
Il Genio che correva a tutta velocità
sulla cattiveria e la dabbenaggine degli altri,
senza mai farsi raggiungere da nessuno.
Tutti ti mangiavano le mele rosse
delle tue parole piene di vita,
molti non si riuscivano mai a spiegare
da dove tu mai prendessi tanta sapienza
e tanta dottrina,
non arrivavano mai a pensare i bamba
che anche la rosa è bella
e la sua bellezza la dona senza fini
e tutto questo in natura
si chiama Amore.
Ora tutti quelli di cui ben sai
han ripreso a disquisire
di cetra accordata,
rime a incrocio
e metafore intonate,
soffocandosi la sincerità della voce
in tutte queste sciocchezze
e sofisticherie.
Ma gli alberi del tuo cortile son sempre là
che oggi ti ricordano anche loro
sbocciando con  i loro fiori
in tutto il loro splendore,
si fan sentire, seppur ancora lontano,
le rondini
garrendo nell'aria
con tutta la loro allegria,
ricordandoti gioiose anche loro.
E nelle terre scava il grano nell'oscuro
per spuntare tra non molto
con le piccole spighe
di tutti i loro germogli,
pensando anche loro a te 
e al tuo coraggio pervicace.
La parte di te che era più forte
rimane sempre in città e dappertutto in Italia,
il tuo Spirito indomito 
che mai si arrese a niente,
la tua voce di leonessa navigata
che mai sopportò un domatore,
e questa dolce Primavera
che sempre ritorna a ogni anno
a scacciare ogni triste grigiore
e a far brillare più bello e forte il sole,
e facendoci pensare 
per un attimo a tutti quanti,
amici e nemici,
alla più grande poetessa del mondo,
di nome Alda Merini.
Giuseppe D'Ambrosio Angelillo

mercoledì 20 marzo 2013

LA FELICITA' E' UN LIQUORE CHE VA BEVUTO BOLLENTE

la felicità è un liquore che va bevuto bollente
perchè freddo accende
l'invidia degli altri,
che servi di inimicizia
spengono candele anche su più alti altari.
la felicità a volte è una luce accesa
che va a incendiare un'erba nera,
facce amare
che sanno ubriacarsi solo di ombre.
costoro preferiscono solo l'aceto
del tuo dolore.
gd angelillo

martedì 19 marzo 2013

ITE AD JOSEPH

   C'era una volta ad Acquaviva un sacerdote molto bravo. Si chiamava don Antonio, ed era anche il mio professore di religione alla scuola media di sopra il Convitto. Lui era maschio e si sapeva difendere ma molte volte non ce la faceva  ai nostri squallidi scherzi di monelli e chiamava Giorgione, il professor Giorgio, l'unico che sapeva davvero domarci a suon di busse e di urla. Ma questo sacerdote era davvero una grande anima e non si meritava certo i nostri tiri da quattro soldi di ragazzi di strada. Gestiva il Convitto, accanto alla chiesa di san Francesco, dove curava e allevava con amore decine e decine di orfani di tutta la provincia. Lui per le sue opere aveva sempre bisogno di soldi e ci insegnò, in quelle rare volte che ci mettevamo ad ascoltarlo, che nella vita quando si è a corto di denaro bisognava pregare San Giuseppe. "Ite ad Joseph", ci diceva in latino. "Andate a Giuseppe quando avete bisogno di qualche soldo e le vostre tasche sono desolatamente vuote. Fate una preghiera con il cuore a San Giuseppe e abbiate fede che qualcosa come un miracolo vi arriverà".  
   Me ne son ricordato con affetto oggi. Ero sceso nel cortile e sono andato a veder cosa c'era di nuovo nella cassetta delle lettere, oltre le solite bollette e gli avvisi di pagamento, e mentre aprivo mi s'è avvicinato uno spacciatore che m'ha detto. "Ti devo chiedere una cosa."
    "Cosa? Dimmi pure", gli ho fatto, e chissà cosa m'immaginavo.
    "Ce l'avresti due o tre euro da prestarmi?"
    "Fratello mio, non ho una lira in tasca", gli ho detto ed era vero e mi son toccato le palte dei pantaloni.
    Sconsolato se n'è andato via. Sì, proprio a te che ci hai la macchina, il cane e stai sempre a telefonare col telefonino a tutte le ore del giorno, per tacer del peggio di resto.
    Allora finalmente ho dato un'occhiata alla casella della posta e dentro c'era un vaglia per un mio vecchio lavoro non pagato e una busta con un pò di denaro di un parente lontano. Allora mi son ricordato di don Antonio di Acquaviva e del suo "Ite ad Joseph". E mi son detto: "Il mio caro san Giuseppe si è ricordato di me anche quest'anno".
    Sono andato alla Posta per cambiare il vaglia e ho raccontato questa storia ad Angelo, l'impiegato allo sportello, che si è perfino commosso a sentirla e poi mi ha chiesto:
    "Come si fa a pregare San Giuseppe?"
    "A me mi hanno insegnato a pregarlo con parole semplici, quello che ti viene dal cuore, tipo: 'Caro San Giuseppe, mi è capitato questo e quello e avrei bisogno di questo e quello, se ti fa piacere, per un tuo umile figliolo'... Mia nonna lo pregava perfino in dialetto", gli ho detto.
    "Nella vita bisogna aver fede. In questa o quella cosa. Se non c'è fede non ci può nemmeno arrivare quello in cui speriamo. La fede in pratica è solo il massimo della fiducia, non è solo roba per santi... Bisogna avere una fortissima fiducia nel prossimo e non solo, come fan tanti, dargli solo addosso e dirgliene di tutti i colori per ogni occasione di nostra disperazione", ho detto dopo mentre lui trafficava con le carte.
    Angelo mi ha sorriso ed è stato d'accordo con me.
    "Doppi auguri per oggi! Perchè è San Giuseppe e perchè sei padre!"...
    Fuori c'era un sole così bello che davvero mi sembrava di essere al mio caro paese, Acquaviva...
giuseppe d'ambrosio angelillo

L'ARATRO

c'è un'aratro che apre la terra 
del cuore degli uomini
e ne fa venire fuori signorine innamorate
e tempeste d'amore.
come sei bella, anima mia,
con tutti questi tormenti
con tutte queste ferite.
hai combattuto
hai lottato
e ti sei fatta molto male.
ma mai ti sei arresa
e sempre vai alla battaglia
senza paura o dubbio,
con questa dolce cetra
che ti apre il petto
e sempre ti salva
con la sua semplice poesia.
giuseppe d'ambrosio angelillo

COSI' MI DISSE UNA VOLTA BEETHOVEN

mi sono inventato la vita dal niente
mi sono inventato l'amore da un sogno
pensieri a bandiera
e tanti saluti al paese.
l'orizzonte l'ho spezzato mille volte 
di corsa,
come un cane che stavano per ammazzare
e correva solo per salvarsi la vita.
ho visto tanto nulla
da riempirmi il gozzo di bestemmie
ho visto l'utopia
lì a un palmo dal mio naso,
ho allungato la mano
e son stato felice.
ho visto che l'assoluto del mondo
è la gioia,
come mi disse una volta Beethoven
in una sinfonia.
giuseppe d'ambrosio angelillo

OGNI COSA POESIA

ci vuole musica e sogno
che scivoli come vento
che scorri come acqua di primavera
sulla vita sventolante come una bandiera
di tutti.
ci vuole amore e poesia
ci vuole cosmo e miele
che ci gonfi l'anima di perfezione
che non esiste
se non nel caldo 
del nostro più puro essere folli.
ci vuole umanità e Dio
ci vuole cuore e pancia
sulla vita tremante come una foglia
di tutti.
ci vuole tutto il tutto del tutto
ci vuole tutto il niente del niente
che ci gonfi per sempre l'anima d'amore
e tutto quel che vuole che sia
sia pure
e così ogni cosa poesia...
giuseppe d'ambrosio angelillo

lunedì 18 marzo 2013

LA CITTA' BIANCA DELLE NUOVE SPERANZE

Eccola qui la città bianca
che disegna la compagnia
come teatro di formazione della vita,
per farne l'arco del giorno
della costruzione di ogni pazienza.
Qui si forniscono tutti
dei grossi bottiglioni pieni di futuro
per brindare alla poesia
e trascurano a piene mani
i bidoni del petrolio
dove bruciare ozio e negligenza.
La natura qui è complice
e racconta a tutti la lentezza della Speranza.
La fiducia in questo paradiso incompleto
che questa nostra città  è,
perchè il vecchio panorama delle lacrime
non vuole cedere il passo
nemmeno a un nuovo sorriso...
Ma la città bianca non si sfalda ancora
e arrivano sempre curiose candide nuvole
da altri lontani orizzonti
a guardare... contente...
giuseppe d'ambrosio angelillo


IL SOLE DELL'AMORE

O sole che come un dio 
svegli l'ombra della notte
e senza distinguere li accarezzi tutti
senza badare ai fiori
o agli altari agghindati o no,
e a tutti doni il tuo grano
per farti assaggiare da chiunque...
Forse il paradiso che tante volte
s'immaginano gli uomini senza costrutto
ha certo la tua stessa luce
e forse è proprio questo stesso,
dove gli uomini gli piace azzannarsi
nel dolore
e non pensano mai di rivolgerti una preghiera
per ringraziati della tua allegria
e della tua continua veglia
che dà forza e nutrimento a tutti,
senza distinzione di inferni
e di sonni.
giuseppe d'ambrosio angelillo
on www.books.google.com

GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO, uno scrittore che si autoproduce da 40 anni con l'ACQUAVIVA. Intervista di Stefano Lorenzetto de "il Giornale" di Milano.

www.books.google.com
passaparola

domenica 17 marzo 2013

UNA PENTOLA BRUCIA

non pensare che bruciare un sogno
in un sugo,
col fuoco della paranoia negli occhi,
con la foglia di lauro dentro
di una storia gloriosa,
sia la salvezza o la pace.
è solo il cedimento di una pentola sciocca
che si può rompere a cadere.
l'amore non è mai una parola
e nemmeno paura.
l'amore è un abbraccio alla vita
che ondeggia sempre ubriaco
tra una verità
e un'utopia.
giuseppe d'ambrosio angelillo
on www.books.google.com

FEDELTA' D'AMORE

sono sempre rimasto attaccato
alla mia prima follia.
e sempre son matto
di quell'amore proibito
e di quel paradiso nascosto
calato attorno a me
del tutto inaspettato.
giuseppe d'ambrosio angelillo
on www.books.google.com
passaparola, please

I COLORI DELLA LIBERTA'

Non trattenete i colori della vostra libertà
con i documenti taroccati
delle assurde isterie degli altri,
cercando di lucidare la vanità
seguendo le follie
degli idioti più famosi.
Quando trovi l'amore
tutti i saggi vengono a dirti qualcosa
e anche l'anima della tua città
viene a colorarti di pace
l'uscio scalcagnato di casa tua.
giuseppe d'ambrosio angelillo
on www.books.google.com
passaparola,please

sabato 16 marzo 2013

PER LA MIA CITTA'

me ne sono andato un giorno
con il sacco della mia solitudine
in una città fredda di neve
ma con il cuore troppo caldo.
le sue mani ancora mi riscaldano
con i suoi diecimila doni,
i più preziosi dei quali è una pagnotta
e una lacrima.
e io così continuo con i miei sogni
a riempire amori possibili
e a svuotare veleni dai cuori.
il mio paese intanto continua sempre
a non sapere e a non volere.
giuseppe d'ambrosio angelillo

l'amore illumina il mondo anche con un fiore. g da

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l'artista cerca l'infinito solo per mettersi a cantare. g da

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il peccato d'amore ha una certa considerazione anche in paradiso. g da

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il sogno dell'impossibile ha l'universo dalla sua parte. g da

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il corpo si piace sempre finchè vuole lo specchio. g da


la solitudine ha sempre la vocazione della libertà. g da

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andrò incontro al mio destino anche in groppa a un asino. g da

fuga in egitto, olio di liisi paasuke, 1998

il Poeta non trascura mai il suo sole. g da

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la poesia è una barca che naviga sempre verso l'amore. g da

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il vero successo nella vita è essere sempre innamorati. g da


L'AMORE DI GRECIA

te ne stai in attesa, grecia,
nell'assenza di ogni vento a tuo favore,
mentre si tiene il fiato sospeso
con tutti i sorrisi fermi in gola.
le mani bruciano a stare ferme
e la notte naviga lenta
sul mare muto.
un canto si leva da un ritrovo d'amore
e le parole sono pesci pazzi
che amano alla follia l'acqua salata.
giuseppe d'ambrosio angelillo

IL FIORE DI OGNI ANIMA

continuamente sospira l'uomo
nel suo vaso di casa,
e si rammenta la foglia del suo sogno
che vive nella nuvola di una vita
chissà dove.
il ritratto di sè a ognuno è famoso
ma nessuno se lo ricorda sul suo stesso comodino.
giuseppe d'ambrosio angelillo

venerdì 15 marzo 2013

POVERI GUADAGNI DI UN CLOWN

i miei desideri sono come quelli di un clown
che per guadagnarsi una risata
distrugge una memoria di rose.
se sapessi del coraggio
venderei la mia tristezza
per cadere in un incendio di bellezza,
e farmi guardiano pazzo
di un sogno di polvere.
l'amore è una crepa che non si riempie mai.
giuseppe d'ambrosio angelillo

L'ESTATE DEI SOGNI

l'estate dei sogni
la fa la primavera
quando da stupidi
pensiamo sempre
all'orologio che non cammina.
ma l'amore era già sul libro
e noi come stupidi
senza neanche la penna in mano.
giuseppe d'ambrosio angelillo

MARILYN SULLA RIVA

o tempo d'amore
che come una guerra
raccoglie eserciti
per sfondare case
e seminare notti
per sapere ancora
che la lode
è pur sempre per la primavera.
e scoccano i dardi tutti insieme gli dei
per cantare la casa dell'uomo
e il letto di ogni mare
che benedice ogni passione
a ridere sulla riva.
giuseppe d'ambrosio angelillo

EVA KANT

Bella, io mi sento già  poeta
a guardarti.
le mani femminili
che son già pazze d'amore
e a ventaglio marcano il cuore.
brilla il tuo corpo
con 50 romanzi
che fioriscono dipinti
come mondi d'oro
rubati tutti per te
per l'eternità.
il tuo viso invece ha per scopo
un romanticismo di metallo nero.
giuseppe d'ambrosio angelillo

giovedì 14 marzo 2013

IL VIOLINO SUONA MA CHI L'ASCOLTA?

ognuno parla con se stesso
come un fiore che non aspetta nessuna ape.
il giardino è troppo pieno
di pensieri che vogliono solo se stessi.
e allora il miele se lo conserva per sè il più astuto.
mentre il cameriere serve in tavola una bellezza
ormai muta.
giuseppe d'ambrosio angelillo
www.books.google.com

IL CUORE DEL MEGLIO

nei sogni facciamo gli acrobati con le nostre musiche
di pensieri di bambini con tutti i nostri pianoforti
di libri di figure di belle donne che ci vogliono
sul loro sentiero a raccogliere rose.
mentre la vita ci abbraccia
le mani ci prendono il cuore del meglio
e lo mettono al sicuro nel violino di lei.
poesie a cinematografo del nostro più vero essere.
giuseppe d'ambrosio angelillo

QUADRO DI PENSIERI DI FANTASMI

Se ne verrà un fantasma d'amore
a raccontarmi il mio antico mito cristiano
di una stanza tutta piena di fratellanza.
ma la magia s'è imbevuta di silenzio contraffatto
quello che ti dice che devi guadagnare
anche dall'occhio che non conosci
ma che a sorpresa si fida di te.
i fantasmi vanno a mangiare il pesce anche loro
e l'aragosta gliela pagano i ladri di sogni,
come se niente fosse come al solito.
giuseppe d'ambrosio angelillo
www.books.google.com

QUESTIONI DI SIRENE

Non c'è niente da fare nella vita che pensare all'amore.
scusate se vi disturbo ancora per queste piccole scemenze
ma sarà perchè mungo una zizza di sirena
che qui c'è un silenzio avvelenato
come una smorfia di demonio.
si passa, lo so,
e dal paese arrivano telefonate tagliate
che sanno di trame di gialli da 4 soldi.
l'amico è lontano e la truffa alza la polvere.
si va in casa dello zio
per dare le condoglianze
col romanzo che s'inceppa.
ma anche lo spettro ha il suo lungo sospiro,
vorrebbe farsi un sogno
e prender casa nello stesso palazzo di Betty Page.
sarà per questo ormai che non me ne frega più niente
degli stupidi banchetti delle scuole dei morti.
i greci vivono ancora poveramente,
e son tutti soldati e contadini.
giuseppe d'ambrosio angelillo
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martedì 12 marzo 2013

UN PO' PER TUTTI

Il pensiero che affatica la bellezza
gratta pure la crosta di una terra indifferente.
non sei tu che fai del male
è solo una memoria che s'impantana nel triste.
io ti metto in tasca dolore da niente
e ti tengo al caldo invece che sul tetto gelato.
il ragno si tesse la tela che gli piace
e usa i sensi per catturare chi gli capita
ma il bene ha le ruote forate
e il benzinaio ha esaurito tutte le sue scorte di pezze.
ma la dura crosta della terra
anche un fiore è capace di spaccarla
se profuma di primavera
e pensa sorridendo al suo frutto.
io varo navi che solcano il cielo
con idee che vengono dal marciapiede,
le idee non si reggono se non hanno ali
e la venuta è rara
tra tutti questi astanti in silenzio.
ma io vado leggero nella mia nullità,
son contento della mia condotta
che non ferisce nessuno.
è sempre la verità la malabestia
un pò per tutti.
giuseppe d'ambrosio angelillo
www.books.google.com

venerdì 8 marzo 2013

IL GATTO ALLA FINESTRA

Arriva la primavera e la dannata viene a trovare il suo vecchio amico. E' proprio una farfalla malandata che spara il suo flaccido maleficio a tutti gli scarabei del quartiere. Il gatto è alla finestra e legge nella strada il suo giornale del disperato. La stagione, l'annunzio di chissà che, e la squadra a Londra ha perso il suo borsone dei palloni. Una bella rogna ora che anche la ferrovia ha fatto partire il suo bel treno della gozzoviglia. Anime appese a un sussurro, labbra aggrappate a un sospiro. La guerra degli esseri per la loro scialba esistenza. Il filosofo almeno non chiacchierava, pensava lui, anche se nessuno indovinava a che. 
    Se qualcuno perde un conto ormai è come se si fosse perso il cervello. Il diavolo ha sedotto tutti i cornuti. Il contadino invece continua a mietere il grano e se ne fotte del resto della congrega. Il treno passa, ma con diffidenza, se l'è comprato il padrone delle auto e ora ci viaggia solo sua moglie. Tutti gli altri non hanno i soldi del biglietto.
    Il diavolo stampa ora i giornali dei disperati e il poeta si raccoglie un mozzicone da terra e pensa al suo prossimo bicchiere.
    La primavera si avvicina e intanto i fiori già si preparano...
giuseppe d'ambrosio angelillo

IL CAPOCANNONIERE

    Sono venuto per farti gol anche con tutta questa neve, inutile che ti costruisci la tua sinfonia fasulla con il tuo aridume e ti fiondi come un portiere campione in un gesto di parata impossibile. A catturare la luce finora non c'è mai riuscito nessuno, anche se tutti aprono bocca per sparare le loro usuali cazzate. Ecco ora ondeggi e non sei più tanto sicuro di quello che andrai a fare stanotte, avanzi con le ali spezzate nella tua nera metropoli di fantasmi. Milano ha una faccia di aquila spennata ormai, e la sua filosofia non è altro che il fottimento generalizzato. T'ho puntato ormai e ti sparo questa sorbola, parala se sei capace. C'è gelo, e il campo è tutto pieno di neve. Ecco io sono qui e ti dico che con questo mio sogno io son capace di far sbocciare una rosa in tutto questo gelido pandemonio.
giuseppe d'ambrosio angelillo

UNA GRAPPA DI FURIA

    Come un prologo di inderogabile correttezza avanziamo in maniera surrettizia la nostra originalità, come una scusa più che feconda, e nella fattispecie è tutto come una profezia di combattimento improvviso e doloroso. Questa taglia di uomo, che più o meno usiamo tutti, volenti o nolenti, ci predispone come a una manciata di furia, più o meno guerresca, come se dovessimo liberare a tutti i costi e nel più breve tempo possibile la  stessa strada della nostra esistenza, di ripiego, nei casi più tenui, alla nostra stessa coscienza. E allora ci accendiamo di caparbietà, ci infuochiamo di rabbia, ci arroventiamo di odio...
giuseppe d'ambrosio angelillo
(abbozzo di inizio di romanzo)