regala Libri Acquaviva

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giovedì 20 aprile 2017

CARO GIUSEPPE poesia di Giuseppe Battaglia


CARO GIUSEPPE

Caro Giuseppe
sono contento
è stato un onore
un gran privilegio
essere entrato
nella tua cattedrale
piena di libri
dove non c'era neanche lo spazio
per stare in ginocchio
libri uno su l'altro, che se stesi per terra
vicini, accostati
come la pelle di bue tagliata a strisce
dalla regina Didone
potrebbe coprire
l'intero suolo della città di Milano.
Una bancarella gigante su cui
gli innamorati sdraiati
potrebbero facilmente trovare
tante parole da darsi
senza
mercanteggiare l'amore
come si fa con gli
amuleti, i feticci.
E' stata grande l'impressione
che partendo ho lasciato il magline,
direbbe Freud, atto mancato
che indica
un desiderio di ritornare
allora se puoi, nel frattempo,
mettila  in un sacchetto
la tieni vicino ai libri
e magari in una notte di freddo
Dostoevskij avrà freddo la potrà indossare.
GIUSEPPE BATTAGLIA

(autore de "PRITUTENZA" e "LI VUCI RI LA TERRA"
poesie siciliane
ACQUAVIVA, 2017)

mercoledì 12 aprile 2017

AMICO



AMICO

amico,
non dire che non conosci la differenza tra bene e male,
leggi la lettera aperta che è nel tuo cuore,
i sacrifici della vita sai benissimo quali sono,
ricordati al mattino:
sei proprio tu il regista della tua stessa giornata,
non dire che non possiedi la luce per poter capire,
ce l'abbiamo tutti: è il sole del bene che ci accende da dentro.
non è la superbia e la prepotenza che ti fa andare avanti,
non scappare da te stesso nell'inferno di tutti i demoni.
non hai da chiedere a nessuno cos'è il bene e cos'è il male,
lo sai benissimo da solo
semplicemente guardando la luce del sole,
che ci fa vivere tutti
senza mai chiederci qualcosa in cambio.
pensi proprio di essere più grande di Dio
vigliaccamente dicendo che non esiste nulla?
se non esiste nulla chi sei tu?
perché sei proprio lì dove sei ora?
fai il finto ignorante e sei pure contento.
guardati nella luce del giorno:
proprio lì c'è il bene,
anche per te
che sei a tutt'altri affari affaccendato,
non puoi dire
io sono un malvagio
perché non so dov'è il bene...
perché se non esiste Dio
tutto è permesso...
tutto è permesso anche al mio nemico,
e dicendo questo pensi di salvarti,
e invece rischi di farci perdere tutti,
compreso te stesso.
ma per fortuna tu questo potere non ce l'hai
né lo potrai mai avere.
perché è il sole del bene che ci fa vivere tutti,
compreso te stesso,
anche se tu per pura millanteria di stupido ignorante
ti esalti nel nulla della tua stessa coscienza,
ti esalti nel male che ti piace fare agli altri..
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
(dopo aver sentito ieri sera al telegiornale
tante brutte notizie di cronaca quotidiana
della nostra cara e bella Italia...)

CIELI E TERRE


CIELI E TERRE
il cielo ci circonda, la terra ci regge,
qualche volta ci sediamo agli stessi banchetti degli dei,
così alla carlona, con i nostri sorrisi da niente,
e manco ci facciamo caso.
gli sguardi dei nostri cari sono i cieli che ci esaltano,
le belle parole delle vicine origini dei nostri ricordi
sono le terre delle nostre meraviglie
che senza sforzi ci danno da mangiare quotidianamente,
perché dare così tanto valore al silenzio,
se le nostre utopie senza posa
ci regalano con tanta facilità
una città intera così piena di così tanti felici discorsi?
un campo di grano che cresce sotto il sole
è sempre mille volte meglio di una grossa scatola a colori
sempre piena di così grosse fanfaluche,
di inganni fasulli che stanno sempre lì a imbrogliarci con nulla.
butta pure via il giornale,
è solo la brutta copia di quello di ieri,
guardati intorno,
hai cieli e terre che sorridono proprio a te.
lascialo pure perdere il telegiornale
così sempre pieno di brutte notizie,
sono mille volte più allegri i giochi sul pavimento
che fanno con i pupazzi i tuoi bambini,
che forse capiscono più di te.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO


(cari, se vi piacciono le mie poesie,
partecipate a questa iniziativa editoriale dal basso
per la pubblicazione di un mio libro di 70 liriche,
che vi arriverà direttamente a casa...
grazie di cuore
vostro GDA...
https://www.becrowdy.com/un-uomo-innamorato )

domenica 9 aprile 2017

POETA DONATO DI POCE: PRESENTE! (ANCHE SE UN PO' BRILLO E COL CULO A TERRA)


POETA DONATO DI POCE: PRESENTE!
(ANCHE SE UN PO' BRILLO
E COL CULO A TERRA)

al poeta piace bersi il mondo, 
e poi andarsene a nascondersi in una siepe buia,
dove si metterà a raccontare a se stesso
che la vita è bella e merita di certo più vivo buonumore.
con pensieri di ragazzo
si metterà a raccogliere palline,
bocce di dolore che nessuno vede,
è un uomo e non si scansa di guardare
ogni foro d'abisso,
spacca ogni secondo e ci trova la bellezza,
è nascosto e lo può pure dire ogni volta che vuole,
è cresciuto purtroppo
e allora così è costretto a bere un po'.
l'infanzia gli dice ancora per fortuna
che il paese è colorato
e l'anima vola così contenta di essere proprio così pazza,
che ci ha da perdere?
le pietre son quelle che sono,
soprattutto quando ti beccano in piena zucca!
e i vecchi mica te lo sanno dire
dove si trova l'albero del bene e del male,
le mele le hanno ormai rubate tutte
e sono andati a vendersele al mercato ortofrutticolo
dei cani gialli e delle mosche bianche,
la libertà dell'uomo è pure sempre la stessa:
di cercare sempre Afrodite
e mandare pure all'inferno tutti gli altri fessi,
di malvagi ce n'è a iosa
ma pure la brava gente si fa trovare non c'è malaccio,
accontentarsi è il destino del poeta,
ma pure quegli altri non fanno mica molto di più
a raccogliere i loro stupidi sacchi, 
sempre in un qualche modo rotti.
ci son nemici dappertutto,
l'importante è non andarne più in cerca,
quelli che s'incontrano bastano e avanzano
per far così copiosa e ricca
questa benedetta poesia nostra.
e per fortuna ci sono pure gli amici,
non troppi ma ci sono pure loro,
che ci offrono da bere un bel cicco d'allegria
e ci fanno pure una bellissima fotografia.
tale e quale come siamo noi 
con la nostra minuscola bottiglieria.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

IN GROPPA A UN ASINO ENTRO' UNA VOLTA A GERUSALEMME LA SAPIENZA


IN GROPPA A UN ASINO ENTRO' UNA VOLTA 
A GERUSALEMME LA SAPIENZA

in groppa a un asino entrò una volta a Gerusalemme
la Sapienza, con un sacro ramo di ulivo in mano,
come simbolo di pace tra Dio e gli uomini,
baruch abbà bescen Adonai,
dall'Amore viene ogni bene,
dall'odio ogni male,
si viene a questo mondo
in compagnia di Angeli
per dar vita a questo sogno
perché proprio da questo sogno 
siamo nati noi tutti un giorno,
nessuno escluso,
ognuno è un uomo e nessuno niente.
venne una volta a Gerusalemme un uomo di nome Gesù
in groppa a un asino,
tutta la folla della città lo festeggiò
con tanti rami d'ulivo alzati in alto dalle loro mani,
benedetto colui che viene nel nome del Signore,
si alzarono tutti dai loro banchi di dolore,
sorrisero felici
perché avevano fame di parole d'amore
e furono abbondantemente saziati.
pensarono finalmente di vivere da uomini
in compagnia di altri uomini,
di vedere gli altri e di essere capaci di vedere
al tempo stesso proprio se stessi,
capirono finalmente che se si è capaci di vedere il fratello,
si è capaci di vedere pure Dio.
venne una volta in groppa a un asino a Gerusalemme
la Sapienza, con un sacro ramo di ulivo in mano,
come simbolo di pace di Dio con tutti gli uomini,
benedetto colui che viene nel nome dell'Amore,
ogni anima ha il suo canto e il suo paradiso,
ogni anima ha fame di Dio
e se ne sazia in abbondanza se ama in continuazione.
Fu una volta Gerusalemme così felice
di essere una città di uomini fratelli
in una vita così piena di pace e d'amore,
perché proprio questa, dice la Parola,
è pure la volontà di Dio.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

venerdì 7 aprile 2017


guarda, quant'è ricca la vita
e com'è corto quel tuo sorriso
che non capisce mai niente,
sta' zitto almeno un po',
esci anche di poco dal tuo stupido perché,
aumenta la commedia non chiuderla 
con la tua finestra
così maldestra,
chiedi pure al tuo mistero
tutto quello che sai fare,
e dallo a chi ami
senza nemmeno pensarci più
manco per un istante.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

DONNE (a Nina Palmieri)



                                                                  a Nina Palmieri

DONNE

le donne aspettano sempre un arcangelo
che nella fioca luce della sera
porti loro una carezza di Dio 
e la parola della sua antica promessa,
che con profonda voce d'amore
le accarezzi con un sogno,
che durerà per tutto il loro futuro...
sono donne che diventano treni volanti
con mattini sempre felici in ogni posto a sedere...
con soli alti nel cielo molto potenti,
con lune sempre piene proprio come sono loro...
donne che un bel giorno metteranno bambini al mondo
come tra i più bei frutti della terra,
mangiando per sempre dolori e sorrisi,
con sospiri di istanti
che se ne diventeranno per incanto eterni...
donne con visioni di universi sullo sfondo,
distribuendo inviti a una festa
di cui tutti sappiamo qualcosa
per il fatto stesso di esserci già presenti 
in qualche suo angolo... anche lì,
proprio quello più nascosto.
la vita è vita
e tutte le stelle ne sono al contempo 
tutte quante molto felici,
sono donne che creano con Dio nelle loro mani,
l'Arcangelo le raggiunge
e con il loro bene che tra poco nasce
continuano sempre a concepire e far venire alla luce
il nuovo amore, 
sempre così bello, così santo.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO






giovedì 6 aprile 2017

IN QUESTA PIAZZA BENEDETTA


IN QUESTA PIAZZA BENEDETTA

in questa piazza benedetta
canta anche chi non ha niente da dire
compitando pure tutto quello che mai capisce
sotto i più terrificanti temporali di questo inizio primavera,
in questa campagna di marmo così famosa e conosciuta
viene a cantare ognuno gli strani misteri del suo destino,
ognuno che crede di comiziare nel nome santo dell'amore,
tutta gente che è davvero convinta che la vita è sempre una festa,
e la sua originale follia una strana compagnia
che vola troppo in alto per avere paura
di mostrarsi con le penne tutte bagnate
e le ali tutte così fradicie di sacra utopia.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

L'OSCURITA' DEL DESTINO


L'OSCURITA' DEL DESTINO

l'oscurità del destino
è un attacco frontale di no
a cui bisogna molto in fretta far fronte,
pena lo scadimento dell'intero sillabario della nostra vita,
ma tanto più forti i no
tanto più potente il sì, che per noi una volta deciso,
non torna più indietro per decidersi per altre armonie
che sia detto per inciso, manco esistono,
è il nostro stesso sentire che scandisce il tempo ormai,
mette in campo la sua forza,
schiera l'armata della sua idea infinita,
chi ama non si smarrisce per una brutta faccia
magari solo vista per puro accidente in tv,
il voler bene ha una teoria infallibile,
ma una volta decisa
non torna più indietro a curiosare se c'è un sorriso più bello,
uno sguardo più suadente,
una sorte migliore.
perché la cruda arroganza del bieco egoismo
è fuori gioco perenne
per tutto il resto dei nostri desideri d'amore.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

sabato 1 aprile 2017

PESCE D'APRILE DELLA VERA POESIA


PESCE D'APRILE DELLA VERA POESIA

eccolo qua: prendete e portate a casa,
il pesce d'aprile della vera poesia,
non si mangia perché manco esiste,
ma vi fa ridere se ve lo prendete in braccio,
parla pure come un pesce cinese e canta
e vi dice:
"non piangono i poeti,
non piangono per se stessi,
ma per voi grandi editori
che pensate tutti,
nel vostro incredibile egoismo
di bissniss bissniss bissniss,
che scrivono per voi
e non invece per il vento pazzo dell'allegra vita
che organizza a ogni ora tempeste di parole
per tutti i fogli bianchi della nostra grande meraviglia...."
GDA