regala Libri Acquaviva

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mercoledì 27 aprile 2016

UNA BIRRA, LE LUCI ANCORA SPENTE 
E UN ANGELO VERDE IN PIAZZA DUOMO

una birra ha venato di viola la strada e il cielo,
mi ha fatto venire una loquela
che butto dietro ai passanti.
piazza Duomo è di un grigio davvero acceso
tra le luci della sera che non s'accendono ancora,
io luccico per conto mio per la mia strana poesia,
tiro i fili delle parole un po' a casaccio,
aspetto l'ora del tram
e il sorriso del mio bambino.
c'è una strana gioia in tutte le cose stasera,
come una bottiglia di liquore
che si scambiano un gruppo di pancioni qui accanto,
ridono e sono allegri con niente.
la gioia è un angelo leggero che fa il mimo
con una faccia verde per la strada,
ha le ali colorate d'arcobaleno,
e un berretto pieno di campanelli.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

martedì 19 aprile 2016

LIBERTA'


LIBERTA'

la libertà è un'euforia di spirito,
la libertà è una tranquillità di cuore,
la libertà è un volo di fantasia,
la libertà è un aprile di nuvole e sole,
la libertà è un semplice sorriso,
l'intima fiducia di farcela
nell'impresa più importante della nostra vita,
la libertà è un amore puro,
senza nessun tipo di interesse
nascosto nella tasca di riserva...
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

ALL'ALBA


ALL'ALBA

Il sole è un padre
che ci dona tutto.
Nemmeno gli badiamo
e pensiamo che sia solo
un lanternone.

L'amore è nostro padre
e ci dona tutto.
Nemmeno gli badiamo
e pensiamo che sia solo
un lupanare.

La Natura è nostra madre
e ci dona tutto.
Noi nemmeno ci badiamo
e pensiamo che sia solo un uccelletto sciocco
e un albero storto sulla collina.

La vita è nostra madre
e ci dona tutto.
Ma noi nemmeno ci badiamo
e pensiamo che sia solo un deserto
che ci fa molta fatica ad attraversarlo.

Gli uomini si può dire
che non sanno niente,
che manco sanno sperare
e neanche lottare,
se trattano il mondo
come un bidone della spazzatura.

Io canto il cuore
e la vita,
e vi vedo confusi
e sperduti,
così me ne divento
pure io confuso
e sperduto.
Ma all'alba, con le prime luci,
ho le idee chiare
e sorrido,
e penso ai miei fratelli lontano
che una volta
la pensavano tutti come me.
Ora sono solo,
ma guardo le prime luci dell'alba
e gli uccelletti che oltre la mia finestra,
sui tetti e per gli alberi del mio quartiere
cantano così allegri e felici,
e mi figuro come un pazzo
che stanno dando ragione proprio a me.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

STORIA VERA


STORIA VERA

Siamo metà
non siamo neanche uno,
non ci conosciamo
non ci conosceremo mai.
Siamo troppo carenti,
troppo ignoranti, troppo stupidi.
Ma ecco che d'improvviso
ci vengono davanti i nostri figli
e scoppiano a ridere
per quanto siamo ridicoli.
Ma davvero facciamo ridere di brutto
appena apriamo bocca.
E ci meravigliamo assai
di questa nostra grossa ridicolaggine.
E così all'improvviso
ci mettiamo a ridere di noi stessi
pure noi.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

martedì 12 aprile 2016

ascolta qui, bella,
questo racconto di chi ti ha sempre amato,
quando un uomo gli dispiace che le stelle vengono giù
e la luna se ne va per i fatti suoi,
l'uomo pensa a un bar,
a un rovo,
a una strada di buona uscita.
perché davvero sa molto bene
che l'amico è traditore
e il vento spazza via tutta la cenere che incontra
e più non ci pensa su.
ma se nel triste trabiccolare
l'uomo incontra una donna affascinante
che gli ruba il cuore
la carezza
e la tranquillità,
ecco l'uomo che attacca a lamentarsi
tuona in mezzo al mare
e non dà tregua più all'anima sua.
ecco allora rivelato qui l'arcano:
l'uomo cerca la bella sua
e del resto non gli preme manco di riempirsi più la pipa.
così, bella mia, finché dura l'amore ama
e non farti più altre inutili domande.
che il destino è pazzo
e il carattere di tutti un vero attaccabrighe.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

I RAGAZZI INNAMORATI


I RAGAZZI INNAMORATI

i ragazzi innamorati
che saltano sulla notte
sulla testa della folla che già dorme
sulle ali degli angeli senza colpa,
i ragazzi innamorati
sono i geni di questo mondo
che non hanno mai dubbi,
sono i ragazzi innamorati
che per giorni non si fanno trovare
perché davvero ci hanno molto da fare,
mentre gli altri,
quelli senza amore,
davvero non ci hanno mai da fare niente.
sono i ragazzi innamorati
i volti veri di questo mondo
che saltano senza sforzi
sul potere
l'odio
e il disprezzo,
gli picchiano in testa
e spariscono oltre le nuvole
ad abbracciarsi più forte
ancora più lontano,
con tutta quanta la loro felicità.
lasciando i brutti gli invidiosi e gli stupidi
nella loro solitudine
che non porta mai a niente.
i ragazzi innamorati
amano anche il sole la poesia e la fiducia.
i ragazzi innamorati splendono d'amore
anche di notte,
e vanno a confondersi con le stelle più luminose
così nessuno li può più acchiappare
per portarli in questa folla
sperduta nella rabbia e nel sonno,
dove non amando
nessuno più è capace di niente.
i ragazzi innamorati
salvano ancora questo mondo
e lo mandano avanti gentilmente, caparbiamente
in questo nostro futuro ormai nullatenente...
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

venerdì 8 aprile 2016

IO SONO UN ABITANTE DI PIAZZA DEL DUOMO




IO SONO UN ABITANTE DI PIAZZA DEL DUOMO
io sono un abitante di Piazza del Duomo,
con un cieco che chiede l'elemosina
battendo ogni tanto il suo lungo bastone bianco a terra,
la signora con il vestito rosa
che lava i gabinetti alla Mondadori,
con i caffettieri sempre sull'uscio con lo sguardo spiritato,
con i carabinieri sempre di guardia
alla statua dell'antico Re
e ai santi sulle Guglie.
io invece me ne sto con i miei libri,
e ogni tanto sono allegro
e ogni tanto sono triste,
proprio così come deve essere,
perché la vita è questa
e non cambia stile,
ma qui in Piazza del Duomo
c'è un'aria speciale,
un'atmosfera particolare,
è proprio qui il centro dell'anima di Milano,
fatta a cerchi,
e qui è davvero il punto
dove qualche volta pure Dio
viene a prendersi un caffè,
e a sorridere soddisfatto
di quel che è riuscito a creare
nella sua inverosimile onnipotenza.
io così son contento
di avere qui qualche volta
solo qualche colombino che mi vola accanto.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
(foto del maestro Giampiero Zamboni,
che mi prende sempre di sorpresa
tutte le volte che passa veloce
facendo ritratti a Milano...)

mercoledì 6 aprile 2016


c'è chi dice sì
c'è chi dice no
c'è chi dice non lo so,
e si sta appesi in un limbo di rose
sospesi su un'isola di spine
sperduti in un secchio di sabbia di orologi rotti,
ma che vuole dire infine la poesia alla vita?
vuole dire: come sei bella, amore mio,
io ti amo oltre ogni dire
e tu fai le bizze,
i capricci 
come una bambina che non si vuole far guardare.
che voglio dire io a scrivere poesie?
ti amo, bene mio.
e poi mi zittirei pure
e me ne andrei nella nebbia
a gonfiarmi come un rospo
nella ressa di tutti i proverbi fasulli.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

lunedì 4 aprile 2016

SONO UN UOMO FUORI DAL TEMPO

SONO UN UOMO FUORI DAL TEMPO

sono un uomo fuori dal tempo,
fuori dalla folla,
fuori dalla città.
sono un uomo di periferia,
quasi di campagna,
dove gli uccellini al mattino
cantano al nuovo giorno
che manco ancora si fa vedere,
loro sentono che la terra cambia respiro
e si preparano al nuovo miracolo.
cantano al buio, senza vedere niente,
come me
fuori dal tempo
fuori dalla folla
fuori dalla città,
che guardo la notte fonda
e ci vedo il firmamento acceso.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO