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venerdì 30 maggio 2014

MARILYN



mi son persa anch'io nella folla.
tutti che mi cercavano
nessuno che mi voleva.
la passione d'amore dura un attimo,
poi tutti che si rimettono a camminare
di nuovo senza senso in mezzo alla folla.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

POESIA E POETI

quanta poesia!
milioni e milioni di libri!
e i poeti?
pochi in verità
ma tutti là fuori
a viverla con le lacrime agli occhi
e una risata nel cuore
la grande poesia del mondo!
il grande enigma del mondo!
GDA

on www.books.google.com

LA BOTTEGA DEL BENE



Risorgeremo
con le cose che abbiamo disprezzato,
ci affosseremo
con le cose che avremo elogiato.
Risorgeremo con il bene,
ci affosseremo con il male.
Entrambi sono alla nostra portata
e ce ne stiamo lì a non sapere che fare.
Viviamo come ubriachi.
Facciamo cose di cui non abbiamo coscienza.
Le idee sono sul banco del mercato
e si vendono,
chi vende non pensa al bene e al male,
pensa a vendere.
La bottegaia straniera è già al nostro fianco
che se la ride.
Lo splendore della vita
rimane sempre il bene.
Ma non esiste nessuna bottega al mondo
dove viene messo in vendita.
GDA

    on    www.books.google.com

mercoledì 28 maggio 2014

LA STRANA LETTERATURA DEL MIO PAESE



mi piaceva il tuo programma
ma chissà che ti portavi sotto la veste,
c'era un paesaggio di nuvole strane
che non presagivano nulla di buono,
ma tu avevi successo
perché, chissà per quale motivo,
pensavano tutti a un boschetto sacro o profano,
era lo stesso,
il dio comunque non c'era 
e non si poteva fare certo affidamento
solo sulla tua unica nudità,
peraltro ben nascosta,
si lottava contro miliardi di poesie
che non dicevano nulla
e poi c'erano pure i leopardi astuti del sesso
là intorno.
mi piaceva fantasticare sempre con la vita,
io non avevo credito
ed era meglio così,
per questo poi sono arrivati in massa i miei sogni
che con le tue nuvolette strane
andavano così d'accordo.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

LA BELLA E LA BESTIA



la bella e la bestia
                                                                              

bastava un minuto di ritardo
per cercare un bacio in un altro posto.
ma no, hai preferito la notte
per cercare coloro che non parlano mai,
e nella tenebra non si vedeva nemmeno.
non volevi monete d'oro
perché già ti bastava la tua bellezza,
volevi solo un caffè
ma è venuto un mostro ad aprirti la porta
per farti una carezza che mai ti saresti aspettata,
tu così bella,
così intelligente.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

JANUS


JANUS

Janus, che mi dai sempre torto
anche se ti offro un bicchiere di vino,
sei così esaurito
che ti ci vorrebbe una batteria di treno
per la tua anima così accasciata.
cosa ti è successo?
hai perso il tappo della stiva al tuo transatlantico?
io ti consiglio di riparare la gomma
almeno al tuo sorriso.
potresti dirmi una bugia ogni tanto
e darmi ragione almeno in sogno.
ma nemmeno questo mi concedi,
mi vai contro anche nei ricordi,
mi dici che al liceo studiavamo già economia
e il greco non andava bene
nemmeno per farci una vacanza.
ora mi dici pure 
che se Platone avesse scritto in inglese
tutta la storia avrebbe avuto un altro corso.
è vero, siam venuti via dall'utopia,
ora ci tocca rassegnarci
e fare i conti dei nostri debiti con la ditta del gas
così non ci chiudono la stufa,
altrimenti pensa che rogna
a tremare per tutto l'inverno
che ormai dura da tutto l'anno.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

POESIA


POESIA

Si vuole arrivare alla gloria
con la minima fatica,
fare il riassunto della Bibbia
in una misera mezza paginetta,
scrivere una commedia
con due soli versi,
comporre un romanzo
con una semplice frasetta
almanaccata in sogno.
Questa è la poesia,
si vuole arrivare alla fama
in mezza giornata,
possibilmente anche meno.
Se non ci fosse la vita dietro
sarebbe una pagliacciata qualunque.
Ma non tutti ne hanno abbastanza
da pensare di mettere dentro
almeno quella.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

martedì 27 maggio 2014

NON E' COLPA DI NESSUNO


NON E' COLPA DI NESSUNO

non è colpa di nessuno
se nel tuo violino cammina una vacca,
è un mercimonio di pensieri
che succede in una fiera non tua,
dove la ricchezza stampata
è più potente della ricchezza reale,
ed è per questo che i poeti falliscono
e le coscienze sporche vincono al lotto
tutta la banca
qualsiasi sia il numero da giocare
che gli passa per la testa.
siamo tutti rose che vogliono uscire dal buio,
siamo tutti volti che vogliono scappare dalla guerra,
ma la luce è sotto sequestro
e la pace la custodisce il demonio.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO  

FAI BALLARE GLI OCCHI, AMICO

fai ballare gli occhi, amico,
anche se ci vedono male,
fai ballare gli occhi
anche se non sai dove andare,
il portafoglio te l'hanno rubato
ma per fortuna non era lì che ti custodivi l'anima,
la carta d'identità l'hai persa da tempo
ma per fortuna non aspetti dagli altri
di sapere chi sei,
la patente t'è scaduta da tempo
ma per fortuna 
non sei proprietario di nessuna macchina
nè manco di una ruota sgonfiata,
te ne vai a piedi per questo vasto mondo,
è nel vento che semini la tua poesia,
e la rosa del tuo sentire
non sa mai chi ha ragione davvero,
se il centesimo che ti negano
o Dio che non si fa mai sentire.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO  

UNA TAZZA DI PIOGGIA poesia di Roberto Longhi



UNA TAZZA DI PIOGGIA


galleggio sul chai di una tazza di pioggia,
ricordo noi poeti fra le giungle d`asfalto,
ora in india nella notte di Almora i leopardi gemono,
i senzatetto strisciano alle loro tenebre,
ed io sul vecchio letto indiano con la pazza accanto 
sogno un altro mattino in viaggio,
i sorrisi delle vecchie sagge ci avvolgono come stelle lontane,
ritorna la dolcezza del vento fra questi alberi viola....
ciao dylan thomas..

ROBERTO LONGHI

sabato 24 maggio 2014

VERITA' E GLORIA

la verità ha bisogno della gloria
solo nella misura in cui possa procurarsi la pagnotta quotidiana.
ma se quella gloria porta una ricchezza eccessiva la verità se ne sbiadisce presto in vanità.
GDA

LIBERTA' E BENE COMUNE

la libertà senza il senso del bene comune
è una bassa tirannia ben camuffata
sotto la valanga di una retorica 
a buon mercato.
GDA

UNA PER I PARRUCCONI ALL'UNIVERSITA'

se il gattone vecchio non legge più niente 
vuol dire che avrà i suoi buoni motivi
che certo non viene a raccontare a voi,
che consumate così tanti libri
quasi fossero polli surgelati da fare arrosto
per il proprio ingordo io.
attenti allora alla grassezza informe 
della vostra anima.
GDA

LAMENTI DA NIENTE

certe volte si stampano libri che non valgono niente, poi non si manca mai di lamentarsi che la gente non legga quel niente, di cui forse molte volte siamo proprio noi gli autori e gli artefici.
GDA

LA QUALITA' DEL SENTIMENTO

se i sentimenti di maggior successo
sono così dozzinali,
forse è la massa che non vale niente.
GDA

IL LIBERO ARBITRIO

vetri rotti e sotto la bella serenata.
la nostra vita, quel che siamo,
quel che vogliamo
viene da una terra senza rimpianti,
senza errori,
senza ambivalenze, senza titubanze.
l'occhio del mondo ci vede nella nostra reale verità.
siamo quel che sempre siamo stati,
vogliamo quel che sempre abbiamo voluto.
solo che immaginiamo robe diverse
per aver la scusa di compiangerci un pò...
per negare il nostro libero arbitrio
che mai smette un attimo di nascondersi 
alla nostra coscienza 
a volte così vigliacca.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO 

IL BELLO E' PROPRIO IL SUO NIENTE


"all'inizio la storia non ha nessun senso,
poi continua e il senso continua a non farsi vedere,
infine tutto ha termine 
e tutto continua ancora a non aver nessun significato,
eppure si è sognato, si è amato, si è sofferto,
si è gioito, ci si è addolorati molto,
e tutto continua ancora a non aver nessun senso.
se sorridi, amico, di tutto questo
forse ti balena davanti qualcosa
che può essere ti faccia vedere 
il senso di ogni cosa di tutta la storia..."
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO 

UN ROMANZO DI 2000 PAGINE DI NOME "FOLLIA NELL'ARIA"

le carovane delle parole partono all'alba
per arrivare fino a sera a nessuna realtà.
gda

giovedì 22 maggio 2014

IL SENSO DEL PRESENTE



non conta l'aver lottato, conta il lottare
non conta l'aver illuminato, conta l'illuminare
non conta l'aver vissuto,conta il vivere.
non conta il senso del nulla del passato,
conta il senso del tutto del presente
che vuole ancora il suo futuro.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO  

L'ALLEGRA AZZURRITA'



se mediti nel profondo
alla certa passione che azzurra fa
l'apparenza di ogni cosa
sia rosa o spina
che dritta si protende nel tuo ragionamento,
ti viene avanti la bellezza chiara
dell'esistere
che a potente miccia brucia in ogni destino,
tu sei lì
uguale agli altri
differente per la tua natura
unico e irriducibile per il pensare
nello stesso azzurro fiume della vita.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO 

TRISTI E ALLEGRI



la gente triste
l'inferno l'affossa.
la gente allegra
il paradiso l'innalza.
GDA

martedì 20 maggio 2014

BLUES DEL LADRO E DEL POETA

sto qui ad aspettare cosa può succedere
all'oscuro teatro del mio destino,
se si farà sentire il nitrito del mio cavallo alla riscossa
o verrà la ninfa del malaffare
a intascare il rendiconto del suo laido mercanteggiare.
il poeta è un fallito
se non riesce a dar via il suo grano
se non facendoselo rubare
ma anche il ladro è un fallito
se non riesce a vivere del suo lavoro,
il ladro è un fallito perché il furto
lo priva della sua dignità interiore di uomo,
il poeta invece resta un poveraccio
perché tiene fede al messaggio
dell'epica della sua stessa vita.
viene meno il cuore all'intera comunità
se il ladro vince
e il poeta perde.
quando il Dio interiore verrà a chiedere a ciascuno di noi,
ognuno a se stesso medesimo:
"avete mantenuto voi la promessa 
che faceste un giorno a voi stessi?"
allora chi resterà in silenzio
e chi invece sorriderà.
la verità del Dio del mondo
ci verrà a stanare tutti un giorno,
e chi sarà premiato e chi sarà punito.
il malvagio ladrone ora ride:
"ma io non credo in Dio, caproni!
che dunque potrà fare a me?"
ma il Dio certo non si impressiona
se il malvagio ladrone non crede in lui,
certo non sparisce dal mondo per così poco,
né per così molto.
GDA

L'OSCURO DESTINO DEL POETA


L'OSCURO DESTINO DEL POETA


la fortuna dell'anima poetica
la decide la deità,
la Musa è molto esigente
ed è poco generosa con i suoi inviti
allo spirito del mondo.
incespica l'uomo felice
nell'irto bosco della vita
dove furoreggiano i malvagi 
e le bestie del fracasso insulso,
la pioggia se ne frega del cuore puro
e tempesta quando può e quando vuole
sia sulla promessa d'inganno
che sui messaggi dell'imperatore.
il Dio osserva la religione della necessità,
e gli acconti dei dolenti
passano inosservati
sotto i raggi della bellezza
più fulgenti delle stelle
che di sotto fanno pascolare le pecore
di ogni colore e luogo.
il giorno è lì e sorride,
chi vuole prende
chi vuole canta.
la Musa regala la sua foglia di fortuna
di solito al monaco più pazzo.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

OGNI CUORE E' UN ENIGMA poesie di Giuseppe D'Ambrosio Angelillo ACQUAVIVA

mio vecchio libro del 2001

"... I Poeti vivono abbandonati ai margini della strada su quei loro letti di pietra accesa, sempre con le mani tese verso il dolce viso della loro innamorata, le pistole scariche a tracolla, l'anima a mollo sotto la perenne pioggia..."
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO,
Ogni cuore è un enigma
(con acquarello originale in copertina)

on www.books.google.com

lunedì 19 maggio 2014

PARTITA A CALCIO CON PASOLINI racconto di Giuseppe D'Ambrosio Angelillo ACQUAVIVA

racconto illustrato on www.books.google.com

IL FILOSOFO PAZZO (Giuseppe D'Ambrosio)

disegno di Tommi D'Ambrosio

Antonia Pozzi Pudore poesia EDIZIONI GATTILI a cura di Antonio Pellegrino

Antonia Pozzi
Pudore
poesia
18 copie
Edizioni Gattili
a cura di Antonio Pellegrino
Cologno Monzese (MILANO)

SCHOPENHAUER Edizioni Gattili (a cura di Antonio Pellegrino)

Giuseppe D'Ambrosio Angelillo
Arthur Schopenhauer
Edizioni Gattili
monografie - filosofia
copie 18
a cura di Antonio Pellegrino
Cologno Monzese (MILANO)

domenica 18 maggio 2014

IN QUESTO TEATRO DI FANTASMI

in questo teatro di fantasmi
anche noi abbiamo la nostra canzone
dove calcare la nostra follia,
pietosa rimembranza di quell'epoca lontana di cavalieri
dove l'idea era lo scudo
e la voce sincera la spada.
dove siano finite quelle antiche fiere
non so
siamo ora tutti ricuciti di amore d'accatto
di pezze sfilacciate di amicizie andate rovinosamente a male,
che un oscuro orrore ci fa scappare innanzi,
prima che appaia la infame fotografia dell'eccidio,
di quella tempesta d'inferno
che l'uomo si porta perennemente nel cuore,
che gli fa sembrare plausibile di comportarsi
come un cadavere nel sotterraneo,
che prega il suo idolo
e non s'accorge della sua polvere stramba.
basterebbero tre bicchieri di vino buono al giorno
per essere più allegri
e pensare alla felicità della vita.
invece che correre dietro ai mostri morti sotto terra.
Giuseppe D'Ambrosio Angelillo 

CHE STRANA UTOPIA L'AMORE



CHE STRANA UTOPIA L'AMORE

che strana utopia l'amore
che desidera la vita
ed è disposto pure a cibarsi di veleno
per tutta la vita.
io fosse per me me ne andrei a un noleggio
a pulire tutti i raggi delle ruote della bicicletta,
ma la mia anima è troppo esagitata
per mettersi cheta a parlare 
delle varie sciocchezze quotidiane.
così mi sollevo da ogni incarico
e raccolgo perle dalle conchiglie che mi capitano,
non è una sorte molto piena di dovizie di particolari,
come capita ai giornalisti
o agli storici di professione,
io son solo un poeta
e mi basta scamparmela 
da quell'infinita malinconia che ti regala sempre
quell'idiota idea della continua onnipotenza dell'amore.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO   

LA BOTTIGLIA DI LATTE



LA BOTTIGLIA DI LATTE


visito spesso il museo del mio narcisismo
e ci scopro sovente 
una città vilmente bombardata,
senza più colonne in piedi nella sua libreria,
senza più trionfi conservati in cantina,
solo macerie
e mattoni spaccati dalla imperante tirannia,
il nemico invasore si accanisce
con le sue bombe a scoppio ritardato,
con i suoi serpenti,
i suoi attacchi improvvisi.
la grazia del mio sogno me la conservo
al mattino nel mio bicchiere di latte
che condivido con il mio sorriso.
son pazzo lo so
ma ormai ho imparato a fare l'equilibrista
su questo mare di rovine che ci circonda,
su questa folla di acerrimi ostrogoti
io verso il cucchiaino di zucchero
della mia più remota emozione,
son pazzo lo so,
ma c'è pure a questo mondo qualcuno
che ha pensiero di mandarmi 
una bottiglia di latte
a ogni mattino,
pur nella più secolare desolazione,
pur nella più depravata devastazione.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO 

VELI STRAPPATI



VELI STRAPPATI


si dice addio anche per andare al tabaccaio
a comprarsi le sigarette,
la pesantezza dell'impegno parla stranamente
e si capisce poco il sogno
se poi a casa siamo abituati
a rubarci la vita
e regalarla al nulla della nostra solitudine
che certe volte manco ama la musica.
io l'ho fatto una volta
e invece di andare a prendere le sigarette,
che manco fumavo,
sono andato a prendere il treno
che mi riportava alla mia assenza,
là nel profondo sud-
si cade così nella dolce pace del falso,
e nel fango ci piace passeggiare poi per i campi
della nostra stessa amarezza.
GDA  

OROLOGI FERMI

OROLOGI FERMI

al pianoforte delle mie idee 
viene a suonare un angelo,
una donna dei misteri
che è triste in una veste di colori
ripensamenti di orologi fermi
che corrono in cima ai sogni
e fanno nodi dentro,
nei finissimi cavilli che ogni felicità
si porta attaccati ai capelli.
GDA

sabato 17 maggio 2014

LA MIA ATTESA DIETRO LA PORTA



LA MIA ATTESA DIETRO LA PORTA

di certo avete fatto combutta
e così avete deciso 
che io non vi vado proprio a genio,
puzzo di terra, di povertà
e di voci che vengono dal basso,
così avete sentenziato che io sono
dall'altra parte della porta
e che appartengo a quella speciale follia
di nome assurdo narcisismo.
e sia, dopotutto ho anch'io le mie fontane,
la mia via del pesco
e il mio pesce all'osteria,
che mi frega del vostro incartamento?
della vostra stessa attesa dall'altra parte?
il pane è buono sia di qua che di là,
la sorte credo pure.
in piazza i poeti non si conoscono mai 
fra di loro
fanno finta di appartenere al partito opposto
di quello così in voga
o all'incontrario che è lo stesso.
io per me sto solo,
voi non mi volete e così siamo pari.
quando forse un angelo
mi porterà un carico d'oro,
un romanzo di successo
e un libro di filosofia proprio forte
allora son sicuro che direte pure voi:
"ma chi? il d'ambrosio?
l'avevo sempre detto io
che era un tipo proprio tosto!"
nel frattempo mi scansate,
mi copiate in massa
e poi andate dicendo che son io a copiare voi.
ma chi? voi?
così brutti e falsi
che vi scansano pure i vostri cani 
quando gli avete buttato l'osso.
GDA  

ANTONIA, DOLCECUORE


ANTONIA, DOLCECUORE

Dolcecuore come te,
che la giornata è dura 
e come una guerra non finisce mai,
ma dolcecuore come te ce ne son poche
e così io mi faccio placido come te,
occhi neri e capelli biondi son rari al mondo,
dolcecuore come te
vocina piena di ironia
viso fine e affilato,
lunga lunga come tuo fratello tua sorella e te,
e io sono abituato a curarmi di te,
a darti frittelle, cioccolate e fagioli neri.
tu mi sorridi e saltelli piena di gioia,
molti non vogliono giocare con te
ma son chiusi nelle loro liti
e di dolcezze e di cuori ne sanno molto poco.
questa è l'Italia e questa è la rovina,
ma pure questa è la bellezza, la gioia e il miracolo.
io sono abituato a preoccuparmi
ma se si pensa è un gioco,
una tristezza passa e una gioia arriva,
dolcecuore come te ce ne son molto poche. 
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

IL POETA FATICA DI NOTTE


IL POETA FATICA DI NOTTE

il poeta fatica di notte
abbracciato nel buio alla sua bella,
molti lo prendono per sfaticato
e mormorano di brutto alle sue spalle,
ma il poeta fatica di notte
quando non lo vede nessuno
ficcato stretto nel suo sogno
che gli altri gli vien voglia di prenderlo a cazzotti.
molti gli vanno addosso proprio per la sua libertà
e lo calunniano su tutti i giornali 
per far meno amare le loro galere.
ma il poeta fatica di notte
come la civetta, il ladro e il panettiere,
impasta il suo amore con il cielo stellato
e poi s'addormenta solo quando ha goduto
ed è contento per tutte le cose del mondo,
e agli altri gli suona quella maledetta sveglia
per ritornare a fare rumori
e far sconquassi con tutto quel loro correre
dietro ai quattrini
che ci sta portando tutti quanti alla rovina.
e il poeta fatica, fatica, fatica
pure quando dorme fatica
e nessuno mai se ne accorge....
sono invidiosi, malelingue e infelici
e soprattutto non sanno manco per sogno
cosa sia questa stramaledetta vita 
e la sua inqualificabile poesia...
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

L'ARMATA DEI TRISTI

ho servito nell'armata dei tristi
con un fantasma nel tascapane,
con dieci parole di diritto
e quattromila di follia,
ho marciato deciso verso l'utopia
e mi son ritrovato all'inferno
a fare a lotta con il demonio.
ora ho ancora più parole che in passato
ma i dubbi mi sono aumentati vertiginosamente
e non so più se mettermi a sparare ai dilemmi
o alle mie poesie fuori moda,
ma son qui che servo ancora 
nella sterminata armata dei tristi,
una speranza nel tascapane
e un nulla per medaglia sul petto,
la campagna è lunga
e i generali tutti chiusi a chiave in un libro
che vogliono scappare tutti
ma non si ricordano più cosa sia la verità.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

PUNTATA SECCA SUL SOGNO



ho deciso di puntare tutto sul sogno
proprio ora che m'è venuto sonno,
e ho trovato enciclopedie di smorfie
per cacciare le vergogne
e vincere sicuro sulla ruota dello stupore.
per essere uno stravagante lo so d'avanzo
per destino, anima
e mancato mutamento,
son fortunato in amore
e così malnato in fatto di spiccioli,
ma verrà ancora il sogno, la lotta
e il cubo obliquo di quel che conobbi
e mai fui.
per vincere io ho già vinto
ma per cruda sfortuna tutti gli altri
sono altamente insaziabili,
e così perdo ancora
e torno felice a casa.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO 

venerdì 16 maggio 2014

L'AMORE A MILANO



è la volontà d'amore che mi tormenta
e mi fa tornare al canto
quasi a rammentarmi a forza
della mia follia per la bellezza,
questa santa irosa giovinezza
che trema come un giglio
e freme come una rosa.
che rigoglio di ingegno d'accatto
per arrivare a sera a bordo di una lambretta
con una tosa in fiore
e una voglia di fare arte.
siamo pazzi tutti,
non mentiamo, non prendiamoci a burla
per salvarci fino a notte
con una barzelletta
e tre ave maria.
chi piange e chi ride,
chi si fa male e chi gode.
è codesta questa famosa volontà d'amore
che ai luridi dà favori
agli onesti gran dolori.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

CARO DIO PAN



 CARO DIO PAN

si lascia una casa
per scegliersi una capanna,
un eremo in riva a un bosco
dove per mare ci prenda una distesa di fiori.
l'abbiamo dimenticata la campagna
per questo marmo incerto,
dove il rampante ci ruba il futuro e la comunità
e ci dà in cambio una lama arrugginita
e un pessimismo di verme,
l'uomo dei campi ha dimenticato la sua vita serena,
gli uccelli, la terra appena smossa,
la formica e la cicala.
l'Amore fa lo spazzino in città
e si accontenta di ogni rifiuto che trova,
forse anch'io avrò sentito parlare una volta
di quella furia contro il destino
che si chiamava rivoluzione,
ma gli strumenti oggigiorno sono sofisticati,
come si dice parecchio complessi.
ci han fregato ancora, caro dio Pan,
ci tocca correre dietro l'amore quasi fossimo criminali nudi,
col carretto delle arance buttato per aria,
a rincorrere anche noi i dolenti denari,
con i mostri dentro assetati di sangue
più che di gioia della vita.
caro dio Pan, che ne è stato di noi campagnoli?
GDA