regala Libri Acquaviva

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lunedì 31 marzo 2014

ZAPPA, ZAPPA, ZAPPATORE

illustrazione de "L'UOMO DI TERRA" di giuseppe d'ambrosio, su www.books.google.com
zappa, zappatore, zappa.
cerca più a fondo la pietra d'oro della tua poesia
che mai daranno a te.
sei troppo sudato,
puzzi di terra
e quella puzza non te la perdoneranno mai.
vogliono solo la tua cipolla,
il tuo olio,
il tuo vino.
che poi potranno sempre dire
che l'hanno dato a loro
la bella forza del denaro 
che hanno solo nelle tasche loro.
e così tu sparisci, zappatore,
e non rimane manco la fatica tua,
ma solo la puzza della terra
che non te la perdoneranno mai
dovunque vai qualsiasi cosa fai,
diventassi pure, Dio non voglia,
il presidente della repubblica
davanti alla bella faccia loro.
zappa, zappa, zappatore...
la terra solo a te ti vuole bene
perché anche tu vuoi bene a lei
quasi fosse la tua vera madre...
GIUSEPPE D'AMBROSIO

LA MASSA E L'ARTISTA (anca a Milan)

la processione della verità
è nella massa familiare
che manda al pascolo sul marciapiede
l'artista affamato e povero,
e per questo non s'innervosisce neanche,
la fama per chi ha fame 
è così eccessiva anche solo come pensiero,
e velocissima va sempre la massa
per la sua autostrada di superscelta velocità,
le cause di ciò
le cerchi pure chi ha molto tempo da perdere.
qui non ce n'è punto,
chi non si fa capire lo capiranno
ma il problema è che l'umanità futura
non ha molta voce in capitolo
in questa massa che domina il presente,
senza capire niente
perchè la testa non ce l'ha nemmeno.
ma la vera lotta dell'artista
è tutta in questa inverosimile incomprensione
del futuro
che la stessa massa senza rendersene conto
causa per se stessa...
così la verità sparisce...
e così il problema si risolve
pur rimanendo per sempre un problema...
GIUSEPPE D'AMBROSIO

L'ALLEGRIA

allegri siam ma non di cosa,
ed è sempre la migliore allegria...
GIUSEPPE D'AMBROSIO

LEI

la strada cambia sempre,
ma il desiderio rimane sempre lo stesso.
il vento cambia sempre,
ma lei è sempre quella.
GIUSEPPE D'AMBROSIO

SOTTO IL CIELO DELLA BELLEZZA


sotto il cielo della bellezza
ci si nasconde e si scopre,
godendo della nostra vita,
sapendo e non sapendo,
tanto è lo stesso.
sotto il cielo della bellezza
ci si trova e si perde,
dannandoci i sensi,
ubriacandoci o no,
tanto è sempre lo stesso.
GIUSEPPE D'AMBROSIO

LA CIVETTA

si cerca sempre quel che si trova,
la giovinezza non c'entra niente.
si ama e si perde,
le passioni sono sempre così fragili,
così poco intelligenti, dicono...
ma quei che ragionano
sono così freddi che non capiscono mai niente,
rovinando sempre la vita a tutti quanti.
si scopre dopo, dopo moltissimi anni,
che di giorno c'è sempre un sole a passeggiare.
GIUSEPPE D'AMBROSIO

LA BELLEZZA


la bellezza porta la follia nel mondo.
senza bellezza
se ne starebbero tutti 
a giocare a dama al parco,
tutti ben tranquilli
alla fresca ombra in un albero
plurimillenario.
GIUSEPPE D'AMBROSIO

venerdì 28 marzo 2014

SE NON SI SOGNA COME SI FA A CAPIRE BENE L'ITALIANO?


se non si sogna come si fa a capire bene l'italiano?
senza l'acuto ordine onirico
non si dovrebbe nemmeno 
metter mano alla grammatica.
i fatti si capiscono da soli
ma è la vita che ha la sintassi più complicata.
la lingua di Dante, concepita in un sogno perfetto,
non è per chi non è capace a un tempo
di vedere l'inferno e il paradiso.
GIUSEPPE D'AMBROSIO

GLI ITALIANI

Gli Italiani, il popolo del "chi se ne frega" e del "me ne vado a casa".
     Si risciacquano sempre gli stessi piatti. Ma, minchia!, se non s'è mangiato bene prima. All'Arte gli piace la bugia pur di arrivare ancora al nuovo giorno, c'è ancora l'opera da portare a termine...
     Qui cambiamenti ce ne saranno sempre molto pochi.
GIUSEPPE D'AMBROSIO 

Bob Dylan - Not Dark Yet

L'EBREO DI ACQUAVIVA

imbroglioni, perché scrive certa gente?
non hanno popolo,
non hanno verità,
non hanno cuore,
eppure l'inchiostro lo usano a profusione
perché non è mica sangue loro.
non hanno futuro,
non hanno sentimento,
non hanno terra
eppure scrivono,
scrivono per dare carattere
alla loro vacuità.
alla loro gloria di uomini senza merito.
GIUSEPPE D'AMBROSIO

BLUES DEL POETA INUTILE poesie di Giuseppe D'Ambrosio ACQUAVIVA

on www.books.google.com

Bob Dylan - Thunder On The Mountain

LA GLORIA SI PAGA

la gloria si paga,
soprattutto all'osteria
quando ti presentano il conto
di tutti i surrogati della tua segreta lussuria.
GIUSEPPE D'AMBROSIO

COSA TROVO SU GOOGLE: IL FUTURO, SUBITO, STASERA, DOMANI

cerchiamo tutti la stessa cosa
ma siamo così ipocriti
che tutti facciamo finta
di non cercare niente.
GIUSEPPE D'AMBROSIO

STILE DA SPIA CONQUISTA IL WEB


invece di leggere un romanzo 
leggono un aforisma,
si capisce meno
ma si perde pure meno tempo.
GIUSEPPE D'AMBROSIO

sabato 22 marzo 2014

LA SCRITTURA

La scrittura è un'oro che molti vendono e comprano per ruggine a buon mercato.
GIUSEPPE D'AMBROSIO

IL LAVORO

   Il lavoro è la soluzione di tutti i problemi dell'uomo.
GIUSEPPE D'AMBROSIO

LA BELLEZZA

    Molti non ci arrivano neanche, ma la bellezza è il senso del mondo. Anche se ce ne fosse un altro, non sarebbe più concreto e visibile e profondo e potente della bellezza.
GIUSEPPE D'AMBROSIO

LA LIBERTA' DI AMARE

    La libertà di amare è vera libertà, la libertà di odiare non è libertà, è tirannia.
GIUSEPPE D'AMBROSIO

UNA NAVE BIANCA


una nave bianca
che porta un carico di carbone,
una spada inglese
e una battuta di spirito viennese
oltre il mare verde
e la testa matta del suo comandante.
domani mattina saremo a San Francisco
a caricare carne in scatola per minatori
e licenze di uomini senza più controllo,
quando saremo in porto
porteremo i confini delle nostre chimere
fino al bar
e lì ci ubriacheremo di noi stessi
e finalmente ci metteremo a cantare.
la felicità dei vagabondi
è così contorta 
a decidersi finalmente a farsi vedere.
GIUSEPPE D'AMBROSIO

UNA VECCHIA IDEA DEL ROCK


Chiacchiere e caffè,
e sigarette e amicizia
e nulla da fare per tutto il resto della città,
di guardia al tavolo a una vecchia idea del rock,
fili elettrici di storie che portano lontano
e ritornano improvvisi come nebbie di sogni
o latrati di cani che difendono i tiranni,
un giornale a scacchi per notiziario
dove le zanzare vengono a combattere le mosche
e intanto diffamano proprio te,
che fai l'artista a tutta manetta.
la chitarra assurda dell'osteria
che vende a 4 soldi chi se ne va
e non ha più voglia di tornare
per ancora guardare tutto il nulla 
di questa metropoli vuota di sorrisi
ma piena di sos 
che nessuno mai prende in considerazione.
GIUSEPPE D'AMBROSIO

venerdì 21 marzo 2014

ALDA MERINI Confessione di un Poeta racconti ACQUAVIVA

20 racconti di Alda Merini

"Il più grande spettacolo del mondo
è il proprio destino".
ALDA MERINI

ALDA MERINI Io dormo sola poesie ACQUAVIVA


Tu mi vedi che io dormo sola
e sai bene che sono proprio io.
Un pò forte
un pò irriguardosa,
sono lo spillone
che ogni tanto ti punge
le calcagna.
Tu mi prendi per una vigna
di uve mature
ma non sono dolce,
tu mi credi una maestra d'amore
e intanto non mi dai
neanche un bacio.
ALDA MERINI

agosto 2003

ALDA MERINI Terra d'Amore poesie, racconti, aforismi ACQUAVIVA



La verità è sempre quella,
la cattiveria degli uomini
che ti abbassa
e ti costruisce un santuario di odio
dietro la porta socchiusa.
Ma l'amore della povera gente
brilla più di qualsiasi filosofia.
Un povero ti dà tutto
e non ti rinfaccia mai la tua vigliaccheria.
ALDA MERINI

ottobre 2003

ALDA MERINI Alla tua salute, amore mio poesie ACQUAVIVA


ALLA TUA SALUTE, AMORE MIO

Vino che dai luce alle stelle
riempi gli occhi di questo sole
che non tramonta mai.
Mi sono seduta in un'osteria
per ubriacarmi di lui
che non è presente.
Egli vive tra gli erbosi colli
della sua giovinezza
e non guarda le mie pendici,
ma quando mi riempio di vino rosso
l'immagine di lui colma tutti i bicchieri
e si addormentano gli dei.
ALDA MERINI 

settembre 2005

ALDA MERINI, LA PIU' GRANDE POETESSA DEL MONDO (by Soldato Rock)

Alda Merini,
la più grande poetessa del mondo

ALDA MERINI, 21 marzo 1931


domenica 16 marzo 2014

SPARTA RISCHIA LA GUERRA CON ATENE



Sparta rischia la guerra con Atene.
Sparta ha la forza, Atene il diritto.
Non stavano bene insieme
vivendo in pace e prosperità?
No, qualcuno ha voluto rompere
il patto millenario.
Ora tutti i Greci sono caduti nell'ambasce,
nel delirio,
quasi in una inutile follia.
I Barbari son lì, ringalluzziti,
che hanno alzato tutti la testa.
Qualcuno aveva nostalgia dei padroni stranieri
e li ha chiamati in gran fretta.
Arriveranno a folle,
senza soldi da dare
ma da prenderne a bizzeffe,
tutti quelli che possono.
Rischiano grosso ora i Greci,
sia con i Persiani
che con i Romani.
Non sanno più quale sarà il loro destino
e si riuniscono in assemblee
che non hanno più fine,
senza più nè capo nè coda.
L'amico non considera più amico
nemmeno il più vecchio e fidato amico.
In piazza vengono ormai a pisciare
tutti i cani che possono.
Sulle statue antiche degli eroi
vengono a defecare
tutti gli uccelli di passaggio.
Si stilano accordi segreti,
si propalano falsità a arte,
si fa ampia pubblicità
a ogni possibile inganno.
Le faccende più importanti di tutti i Greci
sono sui marciapiedi delle città
prese a calci da ogni ubriacone,
da ogni moccioso,
da ogni ciarlatano di scarto.
I Greci ormai non sanno più
a quale patria votarsi,
vogliono tutti emigrare come rondini inquiete
in paesi più caldi e ospitali.
Ma non c'è nessun paese più caldo e ospitale
della Grecia,
non esiste altra patria per ogni greco
che la Grecia.
Ma Atene rischia la guerra con Sparta
e la libertà di ogni greco
è ora inspiegabilmente in pericolo,
come per volere
di centomila demonii maligni.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

SCHOPENHAUER



alle 3 di mattina c'è poco da dire su Schopenhauer perché se davvero ti metti a parlare si può aprire una porta che dà direttamente sulla gran parte dell'ultimo orizzonte. ci sono dei piedi che muovono un corpo e se ascolti il polso di uno qualsiasi dei due bracci puoi sentire tranquillamente un TUM TUM TUM che è un cuore che batte. Chi batte e perchè? E' la volontà di vivere, amico, e batte semplicemente perchè vuole vivere, sempre, e così abbassa la cresta te perché tu non conti nulla e ti puoi al massimo bere una birra. "dannazione, ma tu non ti plachi mai?". lei è sempre lì, in camera tua, vestita di seta e circondata di volpi e pesci che si danno un gran da fare. tu prendi la bottiglia e bevi ancora un pò. "io sono l'unica e sola dea dei giochi", dice lei, "una cantante jazz di canzoni di fame d'amore". le sue gambe bellissime ti scaraventano al confine di tutte le cose e ti fanno cadere all'indietro, te e la tua bottiglia di birra della minchia. la volontà di vivere ha sempre le più belle gambe dell'universo. e l'attimo dopo tu stai già sognando di baciare i suoi profumati riccioli rossi così lunghi, così lunghi. le volpi e i pesci si danno sempre un gran da fare attorno a lei. e tu non ti senti estraneo per tutto l'infinito cosmo, perché tutti siamo fratelli, sia la formica che la stella, e tutti ci siamo incontrati almeno una volta negli ampi cortili di tutti i fatti che accadono. e per finire c'è poco da dire su Schopenhauer perché altrimenti davvero correresti il rischio di non finirla più.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

venerdì 14 marzo 2014

PROBLEMI D'AMORE

all'attaccapanni di un misero poemetto
ho appeso una corna di vacca,
nella mia casa di ebete
che se ne va in rovina
ci sono ancora le sue scarpette verdi
che luccicano anche di notte.
sono abituato a preoccuparmi,
sono abituato a fregarmene,
senza permesso m'invito da me
alla festa di tutti i sogni d'amore
senza mai voler fare i conti con l'oste.
fiori e vino
e tracce di vigliaccheria.
la donna è un pò più complessa
di un tacchino da combattimento.
ho le orecchie malate e non sento bene,
quando mi dicono: "vattene",
io le prendo per dichiarazioni d'amore
un pò incerte.
sono un selvatico e lo ammetto,
son tutto languido di sogni
e mi voglio annettere pure l'America.
mi innamoro sempre
e non per questo mi va
di cambiare pettinatura,
di appartenere a qualcuno
per così poco,
senza mai avere nulla in cambio.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

AMORE E SOLITUDINE

se hai il coraggio dell'amare
hai pure il coraggio della malinconia,
della solitudine.
di chi senza vergogna
se ne va a cinema a cercar se stesso
e trovare nell'intervallo
proprio quella vergogna
che credeva di non avere,
vanno bene le parole
pure per peccare,
per sbagliare senza pietà.
è inutile l'amicizia,
è inutile la bottiglia,
è inutile il giudizio.
una bella ragazza è solo un'apparenza
che ha il volto di lei.
l'amore ci fa vacui a volte
e allora preferiamo squagliarcela
da soli
in una trappola qualsiasi,
ma che ci prenda almeno.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

UNA IN RICORDO DI ALLEN GINSBERG

                                                                  (a Allen Ginsberg)

la poesia la si porta in tasca
come un pacchetto di sigarette qualsiasi.
e non si ha paura di rimanere 
senza manco un mozzicone
quando il vento soffia più freddo.
è l'avviso di un dio quello,
di non mettersi a scherzare troppo con le muse.
e se arriva qualcuno che vuole mettersi a litigare
bisogna pure essere pronti
a tirar fuori i denti e i pugni se necessario.
con le questioni di poesia
non si va mai leggeri,
si va invece di peso
come un albero pronto a cadere.
che ne sarà di noi poeti domani?
e chi lo sa?
ora s'annuvola
e mi sa che nevica pure,
eppure stamattina c'era il sole
e faceva pure un pò caldo.
comunque l'albero non è caduto,
e il pacchetto delle sigarette in tasca
è ancora abbastanza pieno.
ci sorridiamo,
ci fidiamo ancora.
stasera sotto il caldo della nostra finestra comunale
ci verrà ancora
da scrivere qualche verso.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

mercoledì 12 marzo 2014

FELLINI (lettera a Bob Dylan)

Qualcuno confonde l'etica con il sesso, Dylan,
e così è certo che ci si deve difendere
da quel che chiamano falsa religione,
alcuni perfino ipocrita santità.
Siam stai anche noi a Londra
come a Berlino
e a Nuova York,
caduti nel fiume siam stati pure noi
con le nostre mani troppo sudate
per scapparcene così alla chetichella.
Siamo partiti anche noi sempre soli
e baciare quella ruota che ci portava,
via dalle memorie
e da quelle strade morte
che son sempre più numerose.
Fammi regalare confusione, Dylan,
perché non è ancora del tutto buio
e poi ci son stelle più grosse del sole
a saperle ben vedere
ma il peccato ci fa piccoli,
così piccoli che poi capiamo tutto,
non capiamo più niente,
non possiamo deporre i raggi della luce
proprio ora che ci stiamo per sposare.
L'Italia è un amore troppo grande
per chiudere gli occhi proprio ora.
Siamo stati pure noi a Milano
a Firenze
e a Agrigento.
Dammi quella chitarra, mio caro Dylan,
che mi voglio divertire anch'io piangendo un pò,
come faceva una volta Fellini
guardando i verdi limoni di Roma
così pieni di frutti d'oro.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

L'ORSA MAGGIORE

dammi visioni da cantare fino al mattino, orsa,
e di tutte quelle lacrime
che mi mostri in cielo
fammi dipingere solo i sorrisi,
che so da me che la vita è multicolore
e  gli amori che do 
e quelli che ricevo
son colonne di assoluto
che arrivano dal tuo lento andare
e da quei tuoi begli occhi
così pieni di commedie universali.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

martedì 11 marzo 2014

L'INFINITO

ogni cosa ha un occhio dentro sé,
quasi non si nota
e se si nota sembra inutile
del tutto insignificante,
anche tutti gli uomini
hanno quell'occhio che non si nota
quasi inutile
quasi insignificante
eppure quello è l'occhio dell'infinito.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

Bob Dylan - Love Sick

)

lunedì 3 marzo 2014

giuseppe d'ambrosio angelillo L'UOMO DI TERRA Acquaviva

Acquaviva, Milano, la terra, i contadini, la Metropoli, Alda Merini, la scrittura, i sogni, l'Utopia, Dostoevskij, gli anni '70, i Beat, la vita on the road, la Poesia, i Romanzi...
Giuseppe D'Ambrosio Angelillo
racconta la sua vita
a Maria Theresa Venezia...

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