regala Libri Acquaviva

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martedì 27 giugno 2017

NOI POVERI OPERAI DEL SOGNO, I POETI



NOI POVERI OPERAI DEL SOGNO, I POETI

e noi poveri operai del sogno
appiedati qui in questa grande città,
bevendo inquiete acque di Naviglio,
mangiando panini imbottiti di aringhe di nulla,
con ridicoli cappelli di paglia contadini,
di stanza da sempre nella bella casa povera del sogno,
non più grande di una valigia di cartone,
fuori dal giro, fuori di testa, 
fuori pure dal balcone arguto del violino,
vicino un ponte che porta direttamente
verso la nostra amatissima giovinezza,
quella poesia di gran strapazzo che mai ci affatica,
che mai ci affranca.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
tira il solco della vita
col tuo forte aratro d'amore, amico,
semina grano e dubbi
nel mitico campo di Dio,
guarda la fontana che ti dà l'acqua,
il fuoco che ti dà la fiamma,
c'è là quel soldato semplice del destino
che non fa che eseguire ordini
che non sono mai i tuoi,
ma perderti non puoi se hai fede
in quella tua misera speranza
che hai messa alla prova già migliaia e migliaia di volte,
ma la carretta delle vive semenze ce l'hai ancora,
semini pure a notte
tutte quelle vivide stelle
così che con le loro nuove luci
tu non possa ancora perderti,
per andare ancora avanti,
più forte del ricordo della tua prima follia d'amore...
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO


di vecchie pietre è bella Milano,
e di nuove solitudini per via,
che raccolgono vere andature di pianura
per reggersi ancora
su piene di donne
che cantano beate in un unico sentimento,
il sogno di una giovinezza
che vive sempre di un antico coraggio.
di quell'unico amore di primavera,
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

lunedì 26 giugno 2017

ANGELICO E L'ESAME DI TERZA MEDIA






ANGELICO E L'ESAME DI TERZA MEDIA

Figlio mio, il tuo sorriso ha vinto ancora,
coi tuoi capelli di angelo appena arrivato
a narrare ancora la sua favola perfetta.
Io che ti procuro sempre il piatto che preferisci
e ti dico sempre l'amore per il meglio.
Sulla bandiera dei tuoi sogni monelli
qualche volta non ti capiscono
ma la tua allegria è la lingua segreta
della nostra comune anima umana
e allora te la cavi sempre,
sempre col 6,
appena sufficiente,
sin dalla prima elementare sei stato sempre così,
e sempre te la cavi,
con il tuo sorriso, il tuo buonumore,
il tuo pelo di gattone ribelle.
Perché primeggiare?
Nella tua corsa per la città di ragazzo felice
che senso mai può avere essere primi?
Anche il gatto se ne va nella notte tranquillo e soddisfatto,
e manco si fa vedere da nessuno.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

domenica 25 giugno 2017

IL BENE CHE CI FA SEMPRE ALZARE


IL BENE CHE CI FA SEMPRE ALZARE

io vivo accanto a una innocenza
che mi sorprende sempre,
una specie di pittura
dove sempre vado a sedermi su una sedia
per farmi prendere per pazzo,
e vado a pensare che il divino e l'umano
condividono lo stesso bivacco della natura
e del mondo,
quando si fiorisce per una strana forza
che scorre nella stessa miccia,
nella stessa magia che fa muovere tutte le cose,
gli uomini,
i mondo,
le stelle,
le costellazioni,
le intere galassie.
questa terra di pianura che fugge sotto il mare,
si alza fino alla montagna più alta.
una benedetta primavera
accarezzata dai venti di tutti i nostri volti.
poesie chiacchierone che tutti noi ignoriamo,
per puntare inevitabilmente
al solo amore che ci fa vivere meglio.
il bene che ci fa alzare sempre
per servire i nostri arcangeli
che siedono alla nostra stessa tavola.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO 

UN PESCE IN CIELO


UN PESCE IN CIELO

io traduco in utopia
quel che gli uomini chiamano disperazione,
"ma come?, dico io,  avete pace,
e per il pianto di un giorno
mandate a carta macero la meraviglia del mondo?
l'amore, la vita, il fiore che voi stessi siete?"
ma poi il dannato per loro divento io,
come mi permetto con la mia maledetta speranza
di mettere in dubbio il dolore loro?
ma non si tratta di questo.
si tratta di vedere tutto,
non solo l'odio,
non solo la vendetta,
non solo il nulla,
ma anche se è possibile
pure il perdono,
la saggezza,
la vita.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO 

"ANGELILLO - La lieta vertigine dell'Utopia". film di Ricky Farina, filmmaker de "Il Fatto Quotidiano"

SUONANO LE CAMPANE DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE SUL NAVIGLIO


SUONANO LE CAMPANE
DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE SUL NAVIGLIO

suonano le campane 
di Santa Maria delle Grazie sul Naviglio,
rintocchi di vita
nella giornata di pioggia d'estate
ariosa e maleducata come un sospiro,
intrigante come un violino,
come una risata nel silenzio di un fiume meditabondo,
che è lento e chiama l'incantesimo,
solitario, padre severo di figli in fuga.
o nuvole veloci di strepitose fantasie,
che arrivate fin qui
per svegliarci e non ci riuscite,
stiamo ancora facendo l'amore 
con una fata bellissima,
lei, il nostro amore,
tira avanti una famiglia numerosa
con 4 bucce e 10 lire,
è una ragazza che viene dalla neve,
eppure non si trova male
in questo caldo che sa deserto,
ma io le do un'arancia di Puglia
e lei accende un piccolo lume infinito
sul soffitto della nostra piccola casa,
qui, sul confine col cielo estivo di Milano.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

O POETA BISLACCO


O POETA BISLACCO

o poeta bislacco,
che nasci come un angelo allegro
per festeggiare questo mondo
così pazzo e incredibile,
giovane per sempre
e sognatore inguaribile,
ridendo
servi sempre il piatto di fagioli quotidiano,
con un limone magico
plachi la sete d'infinito di tutti noi,
poi te ne vai per strada
e fai germogliare il fiore di cipolla
che sfama tutti noi poveri, 
di spirito e di saccoccia.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO 

IL SOLITO 6 CHE CI BASTA SEMPRE


IL SOLITO 6 CHE CI BASTA SEMPRE

hai toccato il pavimento
per accendere la lampadina di Dio,
era un pensiero vuoto
che hai riempito con un sogno bello,
hai zappato la terra
ed è spuntato un futuro abbastanza difficile,
ma eri comunque sicuro che te la saresti cavata
con il solito 6.
c'era lì la tua solita fantasia,
sulla tua solita nave
in viaggio sul solito mare ignoto,
destinazione alto mare e poi chissà.
lasciate che il destino vi baci in fronte
e poi tocca a voi preparare 
quella sciocca buonissima minestra
che vi piace così tanto...
quella incerta corona
che vi nomina re di voi stessi...
quella famosa libertà d'amore
che vi gonfia di felicità il cuore...
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

martedì 20 giugno 2017

SOLO UN SUSSURRO

SOLO UN SUSSURRO

quella finestra sul mondo
da dove a volte spediamo cartoline d'amore
quando ci viene da sorridere per niente
perché tacere non serve neanche alla solitudine,
gli occhi ci splendono
e la forza s'acquatta dietro di noi,
si sente una rosa pure lei,
e noi sogniamo,
come dei folli dietro una finestra,
uomini strani che se ne vanno sempre davanti,
con in mano un vento leggero celeste,
per raccogliere tanti fiori
e spedire solo un sussurro d'amore.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

ROMANZO


ROMANZO

manda al galoppo tutte le parole
sono tutte nuvole piene di ricordi,
carri pieni di nebbia,
se non si mettono a correre liberi
tu dopo tanto dormire
lascerai perdere tutto nel sole
che se ne va a tramontare.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

IL MOMENTO

IL MOMENTO

bisogna sperare nel momento,
e sorvolare la paura del brutto,
l'amore continua oltre la tua rabbia,
oltre una parola che non continua,
dai la colpa al caffè
dai la colpa al domani,
pensa pure che il momento è diverso.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

NON VA MAI VIA LA POESIA DALLA NOSTRA VITA


NON VA MAI VIA LA POESIA DALLA NOSTRA VITA

non va mai via la poesia dalla nostra vita,
è sempre attaccata a filo doppio sul soffitto
della nostra casa,
con la sua ragione d'amore
proprio sulla soglia
a dare il benvenuto a qualsiasi smarrimento,
ad aprire la sua fonte
a qualsiasi ospite pellegrino
che viene a suonare proprio a noi
la sua lontanissima passione di stella.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

IN QUESTO PENTOLONE DI SOGNI


IN QUESTO PENTOLONE DI SOGNI 

in questo pentolone di sogni
butto a bollire tutte le mie verdure
tutti i miei avanzi di pasta,
le risate che mi arrivano da plutone,
che non vivono senza terra,
cambia il tempo e cambiano i ricordi pure,
siamo fatti tutti della stessa terra
dove un giorno Dio ci soffiò sopra
facendoci belli come nuvole
che vagano nel cielo,
chi uomo, chi donna, chi dolore, chi risata,
tutti con una certa fame di fuoco, di luce.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

ANGELICO E LA SUA FAVOLA



ANGELICO E LA SUA FAVOLA
il tuo spirito è sempre allegro, Angelico,
e te ne vai sempre attorno agli altri
e ci giri intorno,
e giochi sempre con i tuoi vecchi colori
e le tue penne antiche,
come me che giro attorno a una favola,
una favola che ride come te,
e canta che la vita è bella,
la vecchia favola
che ti fa sempre ridere.
come fa sempre ridere pure i tuoi fratelli,
che ti guardano nella tua allegria
e scoppiano a ridere pure loro.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO