C’è ancora odore di mirra e di rosa.
In penombra
una donna allo specchio,
la notte e le tue mani sul mio seno.
Tu col cuore vagabondo ed io muta d’emozioni.
Ti accarezzo e la musica si frange
sul tuo corpo di guerriero stanco.
Mentre le note incalzano
giro la pellicola della mia giovinezza
sulla tua bocca dolce come l’uva.
Gioco dolce e perverso
desiderarti adesso che tu non ci sei,
ora che non puoi vivermi
ma solo ricordarmi.
La mia bocca sulla tua
e le gocce sul mio vestito nero
illuminato dalla luna.
Mi strappi al candore, mi chiami,
mi gridi il tuo dolore
dolcemente, sommessamente,
mentre fra le tue braccia
cerco il senso della mia vita senza te, amore.
Guerriero affonda la spada,
entra nel mio corpo
fra le mie cosce di madrepòra
fai zampillare il sangue dalla terra!
Denuderò la mia bocca sul tuo respiro,
suonerò sulle tue ginocchia
l’ultima partitura d’un fraseggio d’amore.
Tu corpo e spirito
carne e poesia.
Tu regista d’un sogno
ed io attrice di una notte.
5 Novembre 2009
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