regala Libri Acquaviva

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CHARLES BUKOWSKI, Tubinga, MARC CHAGALL, Milano, ALDA MERINI, Grecia, Utopia, ROMANZI, Acquaviva delle Fonti, RACCONTI CONTADINI, America, POESIE, ERNST BLOCH, Sogni, Gatti Pazzi, Spinoza, FEDOR DOSTOEVSKIJ, ITALIA, New York, FEDERICO FELLINI, Poesie di Natale

mercoledì 26 febbraio 2014

MILANO, SOGNO DI FINE FEBBRAIO

Progetto di un sogno a Milano, by Soldato Rock

TUBINGA

c'è una città in Germania
con le case tutte piene di libri,
io passavo per le strade 
e guardavo nei palazzi attraverso le finestre,
tutte le stanze, tutte fino al soffitto,
fin dove lo sguardo poteva arrivare,
tutte piene di libri.
sembrava che ogni casa fosse una biblioteca pubblica
invece di essere una casa,
e forse era proprio così.
in quella città la gente andava per strada, 
proprio come facevo io,
e sembrava felice,
di quella certa qualità di felicità
che hanno solo coloro che amano i libri,
mi chiesi il motivo,
e dissi a me stesso che in quella città
in tutte le strade
ci si sentiva come a casa,
l'immensa casa del destino così speciale
che si sceglie da solo
chiunque ami i libri come se fossero fratelli di sangue,
dovunque si vada
con qualsiasi si sia.
giuseppe d'ambrosio angelillo

VORREI CHIEDERE AL CAMBIAVALUTE

vorrei chiedere al cambiavalute
come si dice in economia la parola "natura".
mi risponderebbe: "ah i poeti, i poeti, 
chiedono conforto anche ai fiori della primavera
per le loro rogne di povera gente
che non sanno mai fronteggiare".
vorrei chiedere al cambiavalute
pure come si dice in economia la parola "amore",
ma so già che mi risponderebbe
che gli sto facendo perdere solo del tempo
e che lui, al contrario dei poeti, lavora.
vorrei chiedere al cambiavalute
pure come si dice in economia "la bellezza della vita",
ma non glielo chiedo
perché anch'io non ho tempo da perdere
e, al contrario dei cambiavalute,
non mi metto davanti al grandioso tempio di Dio
a fare i loro lerci affari,
e che anzi i poeti affari non ne fanno proprio,
perché vivono semplicemente 
della loro onesta e sincera fatica quotidiana.
giuseppe d'ambrosio angelillo

PUBBLICITA' E POESIA




Giuseppe D'Ambrosio Angelillo NIENTE PAURA, RUDJ, SE SEI VIVO NON SEI ANCORA UN FALLITO! racconto ACQUAVIVA

"Quelle sicurtà che sono fondate in sulla volontà e discrezione di altri sono fallaci, atteso quanta poca bontà e fede si trova negli uomini".
FRANCESCO GUICCIARDINI

racconto di un uomo ridicolo
on www.books.google.com

martedì 25 febbraio 2014

LA LIBERTA' DEL POETA

il nostro bottiglione pieno di visi
che mai riusciamo a riempire
per quei due amici traditori
che stranamente ci invidiavano la libertà
ma non le pezze al culo.
e così ce ne andiamo avanti
a bicchieri di vino rosso
e pomeriggi d'estate
che ci riempiono sempre gli anni e la fantasia,
"mangiando pane e cipolla
s'impara la libertà",
mi diceva sempre mio nonno contadino,
ficcando la vanga nella terra dell'orto
e sorridendomi nel sole come al suo migliore amico.
"meno bisogni hai e più sei libero",
dicevano gli antichi greci.
e così il poeta, che ha bisogno solo della poesia
che non costa mai niente
perché è la vita stessa,
è l'uomo più libero del mondo.
giuseppe d'ambrosio angelillo

L'AMORE

come si fa a capire l'amore?
come noi stessi, è un mistero
in viaggio su un treno.
il capostazione mette il rosso e il verde
quando vuole lui.
e noi aspettiamo per nulla
o viaggiamo in paradiso
secondo la sua particolare follia.
che farci?
se poi ci aggiungiamo la nostra strada disastrata
e la nostra eredità quasi del tutto rubata
non ci resta altro
che intrupparci tra i passeggeri
e sperare nella buona sorte.
giuseppe d'ambrosio angelillo

L'ARTE DI AMARE LA VITA


seduto tra il torto e la povertà
affronto mio malgrado
scrittori di riserva
che mi vogliono pure rubare 
il mio posto di prima squadra
per strada,
dove per ironia della sorte
mi vado a mettere al sole con i miei libri,
perché c'è davvero sempre il sole
dove vado a sedermi io
al solito tra il torto e l'allegria,
a vendere per 4 soldi
il mio assurdo segreto
di completa assenza di conti
ma così gonfio di canti...
sto diventando famoso in città
proprio dal momento 
che non me ne frega più niente.
ma proprio per davvero, mica a scherzo.
e così son qui
seduto ancora tra un mio amico poeta
con le scarpe bucate
e un cinese che ricama grilli verdi 
con giovani germogli di frasche di granturco.
quanta gente che incontro che si ricorda di me,
mi vede per la prima volta,
s'incuriosisce e mi guarda strano.
mi sembra davvero di essere in riva alla Senna
in una Parigi degli artisti piena di capre violiniste
e di fidanzati volanti come angeli.
e così seppur seduto tra il torto e il Naviglio vuoto
mi torna in mente la poesia
e mi rimetto a scrivere.
giuseppe d'ambrosio angelillo 

on www.books.google.com

CASSETTE


quanta musica inscatolata in fretta
nei nostri miseri primi 16 anni,
per cominciare a capire per sentimento
dove mai avrebbe portato il nostro febbraio di neve
e il nostro sogno francese delle belle donne nude sulla spiaggia
di 100 film così strani e incomprensibili.
l'amore?
credevamo davvero che fosse solo una lotta infinita
senza alcun senso palese
tra due pazzi
incontratisi per caso o per avventura.
poi venne la verità
che non portava da nessuna parte
se non in un posto irreale pieno solo di odio e di rancore.
e l'elettricità
che a potenza di treni
ci portò al nord.
in questa città senza radici e senza ricordi
dove tutta la gioventù d'Italia
all'epoca
veniva a piantare il suo oggi
e tutto il meglio che poteva.
cassette piene di musica di sogni perfetti
rimaste ormai come residuati bellici
tra le centinaia di bollette da pagare
dei nostri miseri giorni di adesso.
giuseppe d'ambrosio angelillo 

lunedì 24 febbraio 2014

LA NEMESI

ma perchè gli uomini preferiscono il male al bene?
eppure sanno perfettamente che non gli conviene.
ma colla  visuale ristretta del salumiere
sono tutti stretti sul loro tornaconto.
ingannano,
si avvelenano l'anima,
si aggrovigliano in se stessi come serpi
ma piuttosto che il bene
preferiscono ancora una volta il male.
la nemesi arriva, è chiaro,
non vale neanche la pena angustiarsi più di tanto,
ci pensa qualcun altro di ben superiore alla legge umana
a mettere tutto a posto,
in ritardo ma arriva,
la nemesi.
e il salumiere provetto viene bastonato di brutto,
ma lui non capisce, 
è stranito,
rintronato.
ormai è abituato così bene a ingannare
che ormai ha perso la trebisonda,
non sa più davvero cos'è il  bene e cos'è il male.
non sa più ritrovare la miserabile bussola
del suo meschino tornaconto personale,
ora che è stato colpito fin nel profondo
da una potenza invisibile e incontrollabile.
una tizia balorda, satanassa di serie b,
mi disse una volta
quasi a giustificare le sue male azioni:
"ma io non credo in Dio".
"già, le risposi io,
e credi che Dio si impressioni più di tanto
a sapere che una fessa come te non crede in Lui?"
credeva, penso io, che si impressionava così tanto
che davvero Lui
a saperlo
cessava d'un tratto di esistere.
e sul serio i malvagi si credono loro stessi Dio
finchè gli va bene.
ma poi arriva la nemesi
e di botto diventano dei poveri disgraziati
come noi tutti uomini,
fatti di terra e anima,
più di terra che di anima, a voler essere precisi,
abitatori di questo pur sempre meraviglioso pianeta.
giuseppe d'ambrosio angelillo

UNA COSA DEL GENERE

Se davvero vuoi controbattere la malvagità nel mondo
astieniti dal diventare malvagio pure tu.
g da

MORIRE PER L'EUROPA



MORIRE PER L'EUROPA

il libro è sottosopra,
appeso per i piedi.
meglio lui che io.
c'è guerra in un pezzo d'europa
e s'ammazzano.
per una piazza che tra un anno non dirà più niente.
si muore per caso o per eroismo.
ma si muore.
l'uomo certe volte cerca proprio la sua estrema rovina.
è un pazzo
ed è contento così.
poveri simili miei,
che fanno le vittime e i carnefici.
muoiono
e la vita dell'altro non la valgono 1 centesimo
e la propria vita la buttano al vento
per parole troppo grosse per essere vere.
che succede?
in grecia si muore per l'europa
in ucraina si muore per l'europa.
per opposti motivi.
chi per entrare chi per uscire.
io fosse per me cambierei il nome
a questo continente troppo antico,
"faccia felice"
è un nome che proprio non gli s'addice.
giuseppe d'ambrosio angelillo

p.s.
"europa" in greco antico significa "faccia felice".

SOLDATO ROCK


SOLDATO ROCK

che si vuole dire con la poesia?
forse che a se stessi ci manca qualcosa.
non sappiamo cosa
o chi.
ma prendiamo la penna e ci proviamo.
pretendere la fama per così poco
mi sembra troppo
ma è proprio così che si fa.
si fa finta certe volte,
e ascoltiamo la radio,
facciamo attenzione alla minima buatta,
ma la poesia è cosa grossa,
non ce la facciamo
ma almeno ci proviamo.
cose profonde ce ne sono poche
e poi si vedono pure male.
la malvagità dello stupido
è proprio dura da scansare.
una città ricca con la miseria dentro.
Zippa Zippa che sempre si rimette in viaggio.
spezza, spezza, amico,
la strada che ti lasci dietro
quando parti.
giuseppe d'ambrosio angelillo




martedì 18 febbraio 2014

mercoledì 5 febbraio 2014

PHILIP K. DICK

Philip K. Dick by soldato rock

ANNI '70

A poco a poco si fa sotto un mostro,
non ti chiede niente
e non ha nessuna paura di te.
Le cose vanno tutte come devono andare
solo che tu è l'alba
e ancora devi metterti a dormire.
Non so che è successo,
forse è solo un ragno fuori dal buco,
non so che si racconta in giro
forse è solo una formica che ha perso la strada sua.
La vita intanto va sempre come deve andare,
ma la città si misura il cuore
e se lo trova sempre più minuscolo.
Nel tram si controlla il controllore,
per strada si dà l'elemosina alla banca più ricca.
In campagna il contadino sveglia la vigna
e le dice che è ora di mettersi a lavorare.
La coscienza dell'amore ce l'ha l'avvocato
che gioca a poker ubriaco
con il suo migliore amico il re dei matti.
L'ombra intanto fa un film
che sarà presentato 
all'ospizio di tutti i derelitti abbandonati.
L'amore chiede l'elemosina ma nessuno gli dà
un centesimo.
L'uomo è un giudice 
che è rimasto senza più testimoni,
il cielo lo guarda e ha pietà di lui.
Il sole intanto dà tutto a tutti
ma la sua etica l'han buttata fuori dall'università,
si dice che a dare non si guadagna niente,
nemmeno se sei professore all'università.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

IL DISCO VOLANTE SULLA TERRA

Vengono a dire quasi tutti
che domani domani domani succederà,
i mostri arriveranno arriveranno
anzi sono già arrivati,
il disco volante atterrerà sulla terra,
la loro tecnologia già ci ha irretito
contea per contea
casa per casa
testa per testa,
entrerà per prima in una rosticeria di New York,
poi andrà in Brasile,
poi a Abbey Road a incidere un altro disco
di più planetario successo.
Sì, sì, è tutta roba di ore ormai
di minuti spaccati sull'orologio.
Urcuz il Sardo già vuole la rivoluzione
e staccare la Sardegna dall'Italia,
mettono fumo, dice, e petrolio di scarto
e portano via l'oro
e gli uomini ubbidienti.
Rollo il Pittore invece ha parlato con Dio
e anche Lui gli ha detto
che l'anima di san Giovanni se ne va già in giro
tra Gerusalemme e Rodi
per appiccare l'ultimo fuoco
e dar da mangiare ai 4 cavalli del demonio.
Anche a me, per dire la verità, mi gira un pò la testa
e non so mica che minchia è,
è forse la metafisica che mi manca
e mi trema pure il pavimento sotto i piedi.
Aspetto forse pure io qualcosa
ma forse mi prendo per il culo da solo
e non me ne accorgo manco io stesso.
I miei pantaloni son secchi come baccalà
e io me ne vado all'indentro
a dar le cipolle al cavallo mio,
ma lì la mia metafisica si mette a piangere
e ormai non c'è 
da accendere più nessuna lampadina.
Saranno loro forse,
mi guardano già in faccia dal mio computer
senza mai sapere chi cazzo siano.
Non posso manco dirlo,
hanno già il mio nome e lo vogliono dare alla polizia.
Ma io non c'entro,
è un disco volante che è atterrato sulla terra,
è già a Abbey Road per incidere il suo primo disco,
il successo è assicurato,
son tutti in linea
per mettersi tutti a pregare
il nuovo potere
che viene dal cosmo
e nessuno se n'è ancora accorto.
Manco io.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

BLUES DEL POETA INUTILE

Siete molto spietati, lo so,
ed è una gentilezza davvero straordinaria
da parte vostra
far finta che io sono un uomo invisibile,
e che non mi trovo mai nel posto giusto
comunque,
in quella vostra materia 
in cui siete dei perfetti professionisti.
Ma allo stesso tempo so che la neve è pura
e anche l'uomo qualche volta lo è,
ma ormai la mia anima
siete abituati a prendervela gratis
che in conclusione a me
non mi importa nemmeno più.
Perchè mi cercate allora
se sono un poeta inutile
che non è nemmeno capace 
di guadagnarsi da vivere?
Non mi importa niente se sono povero
e comunque meno pazzo di voi.
Il mio amare me lo porto ancora in giro in città,
e le strade mi fioriscono in giro
di sorrisi inventati e no.
Non riuscite nemmeno più a vedermi
tra i venditori abusivi di regine truccate,
ma io sono lì
con i miei carrellini pieni di sogni
che luccicano così bene sotto il sole.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

on www.books.google.com