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martedì 3 febbraio 2009

I GRANDI POETI poesia di Giuseppe D'Ambrosio Angelillo

Tutti che sono dei grandi poeti
appena prendono una penna in mano
e scrivono la prima cazzata
che gli passa per la testa.
Donne
uomini
docenti di italiano
ubriaconi
cornuti
troie.
Mentre gli operai sudano in fabbrica
i contadini lavorano la terra
i marinai sono sulle navi a navigare per mare.
I sommi poeti scrivono poesie
poesie
poesie
poesie.
La stessa cazzata in salsa verde.
La stessa cazzata in salsa gialla.
La stessa cazzata in salsa rossa.
La stessa cazzata in salsa bianca.
Poesie.
Poesie.
Poesie.
Poesie.
I sommi poeti scrivono somme poesie.
La stessa cazzata pubblicata nella rivista blu.
La stessa cazzata pubblicata
nella rivista arancione.
La stessa cazzata pubblicata nella rivista celeste.
La stessa cazzata pubblicata nella rivista rosa.
Qualcuno di loro arriva a pubblicare
una raccolta a proprie spese
o a spese del padre
o a spese dell' amante.
E di solito è un libro che raccoglie cazzate.
Libro di poesie 1
Libro di poesie 2
Libro di poesie 3.
E di solito è solo una corsa alla pazzia.

Talvolta i sommi poeti
cominciano un libro di prosa
ma non lo portano mai a termine.
La loro specialità sono le poesie.
Poesie.
Poesie.
Poesie.
Poesie.
Cazzate che si assommano a cazzate,
sempre più cervellotiche
sempre più incomprensibili
sempre più indecifrabili
sempre più idiote.

Alcune donne si stancano e tornano in cucina,
alcuni uomini si stancano
e tornano a giocare a bocce.
I docenti di italiano sono infaticabili,
imitano Leopardi
imitano Foscolo
imitano Manzoni
e si tengono in allenamento
per partecipare al premio Nobel.
Le ubriacone si stancano e tornano al bicchiere.
I cornuti si stancano
e tornano a vedere i film di guerra.
Le troie si stancano e tornano a battere.
Ma i docenti di italiano non si stancano,
e se ne stanno in piedi anche la notte
e scrivono.
Poesie.
Poesie.
Poesie.
Poesie.
Alla mattina vanno a scuola con i coglioni girati
e bocciano i ragazzi su tutta la linea.

I docenti di italiano scrivono così tante poesie
che forse non fanno mai l' amore.
Nemmeno con le loro mogli.

I grandi poeti pubblicano poesie
su tutti i giornali di quartiere,
su tutti i giornali del sindacato,
su tutti i giornali di pubblicità gratuita.
Loro davvero sono dei veri professionisti.
Fanno incontri di poesie
con quattro persone per pubblico,
di solito loro stessi familiari e amici.
Danno i loro libri di poesie a tutti i vicini,
al macellaio,
al droghiere,
al lattaio,
al vigile urbano di quartiere.
Tutti fan loro i complimenti
e mettono i loro libri
sotto gli elenchi telefonici,
e li usano per non far volare via
le bollette da pagare.

I grandi poeti sono o di Roma
o di Firenze
o di Milano ( però solo quelli
che abitano entro la Cerchia dei Navigli).
Qualcuno fa loro delle foto
e poi ne pubblicano anche un libro
naturalmente con una loro poesia inedita.
Le loro facce annunciano come le loro poesie
una disgrazia
un' alluvione
un terremoto
un naufragio
una morte improvvisa
un amore ma tassativamente non consumato.
I grandi poeti non trombano mai
ma in compenso si odiano a morte tra di loro.

I grandi poeti scrivono sempre poesie.
Per questo sono grandi poeti.
Poesie.
Poesie.
Poesie.
Poesie.
I grandi poeti sono di solito
dei grandi stronzi pure.

Poesie.
Poesie.
Poesie.
Poesie.
La corsa verso la follia non può avere fine.

Anch'io sono un grande poeta:
mi cucino gli spaghetti
dormo fino a mezzogiorno
faccio l' amore con la mia bella.
Raccolgo le olive
innaffio le rose
volo abbracciato con la mia sposa sulla città.


Giuseppe D'Ambrosio Angelillo, LA VITA E' UNA PAZZA CHE LE PIACE IL DEMONIO, Acquaviva 2003

http://www.libriacquaviva.org/