Ho sognato Berlusconi, uhei, ragazzi, minchia, non so cosa mi era capitato quella sera, magari avevo mangiato i peperoni fritti o una bisteccona fiorentina, non m ricordo, fatto sta che ho sognato, sì, il grande capo, Berlusconi, era lui, beh, comunque, premetto che credo nel detto: scherza con i fanti e lascia stare i santi, anzi lascia stare pure il papa, il re o i presidenti di repubblica, primo fra tutti, naturalmente, Scalfari e compagnia bella, ecco... eh, l'ho sognato, ragazzi, cosa posso dire, è una cosa vera, era un sogno, tutto limpido, tutto chiaro, raramente, mi ricordo i sogni in maniera così chiara e fissa, mi è venuto... mi è venuto di sognarlo e l'ho sognato, naturalmente, uno non comanda i sogni uno sogna quello che gli dice il cervello di sognare o quello che gli dice il cuore, non lo so, io, infatti, l'ho visto nel mio sogno e mi son detto:"Oh, io sono un bolscevico, cosa avrà mai da dirmi?" infatti, non mi ha detto niente, se ne stava lì, faceva un comizio, poi è sceso e dava la mano a tutti, è venuto anche da me, mi ha dato la mano e mi ha sorriso, proprio come un brav'uomo e io gli ho stretto la mano e gli ho sorriso anch'io, con il tutto il cuore senza malizia e ci siam baciati e poi mi son detto: "Ma sì, anche lui è un matto come me!"
Mi ricordo che una volta, in TV, l'ho visto e diceva a Vespa, lì, a Porta a Porta, diceva:"Oh, io, stamattina, mi sono alzato, mi sono guardato allo specchio e mi son detto, oh, devo essere proprio un gran matto se mi son messo in testa di governare addirittura gli italiani!" ecco, allora, io, mi son detto:"E' un amico mio, certo, è un amico mio!" e io me ne stavo lì con la mia barba lunga, i miei capelli lunghi, con la mia faccia da ribelle, ormai, come si può dire, rassegnato, ma le mie lotte le ho fatte e non le rinnego, ma sì, un bolscevico, ecco, un bolscevico, sono, non rinnego, è stata una gran bella cosa la Rivoluzione Russa, quello che è venuto dopo, lasciam stare, ecco, ma il teorema di Marx era giusto, Lenin ha cercato di dimostrarlo e la dimostrazione si è rivelata falsa, che si può fare, però, il tentativo c'è stato, tanto di cappello, mettiamoci sull'attenti, una mano sul cuore e buon pro ci faccia per la prossima volta, ai posteri, come diceva il mio grande maestro filosofo, verranno i nostri posteri a combattere meglio di noi, auguri a loro!
Ecco,poi mi ricordo di avergli detto così:" Oh, capitan Berlusca, ti voglio bene!" ma gliel'ho detto con il cuore, senza naturalmente, cercare una raccomandazione che non me ne frega niente, senza cercare di avere chissà che cosa che non me ne frega niente, mi accontento delle mie cosette, dei miei 4 barlumi di candele e dei miei 4 fogliacci scritti a mano, del mio fare artigianale che non rinuncerò mai e mi è venuto di dirglielo e gliel'ho detto, perchè mi sembrava un brav'uomo, anzi, un buon uomo, ecco, così, un uomo con tanta bontà, ecco, era un sogno, ragazzi, eh, era un sogno, mi è sembrato così e io vi racconto quello che ho sognato, ecco, lui se ne stava lì con tutti i suoi seguaci, io ero come un cavolo a merenda, come un cane in chiesa, non era il mio posto, vestito alla buona, con una casacca verde alla Che Guevara, me ne stavo lì tranquillo, perchè non avevo nessuna intenzione malevola, me ne stavo lì tranquillo, era un sogno, poi, come si fa a comandare i sogni? Me ne stavo là... era una specie di congresso, c'erano tanti impiegati, tanti capipopolo, c'erano tanti senatori, onorevoli, c'erano un pò di tutto, ecco, c'era il caravanserraglio del potere, diciamolo chiaro, non ho nessuna rimostranza a dirlo, beh, e poi, cosa è successo? Ecco mi son messo a parlare con un altro tizio, là, naturalmente, era un suo seguace, questo mi chiede:
- Ma che ci fai quà?
- Minchia, non lo so, mi son trovato, sto sognando, mi son trovato qui, non so cosa ci faccio, boh?
Questo tizio aveva... aveva i baffi, una specie di baffetti, una fronte intelligente, capelli brizzolati, sembrava quasi un genio...
- Oh, ma che ci fai qua? Mi fai la concorrenza?
- Io, la concorrenza a te? Ma scusa...
- Eh, perchè io voglio un favore, tu, vuoi un favore anche te?
- Ma va'! Io son qui, è un sogno, sto qui e non so neanche io qua... è come se... sono come quel palo, sta lì, non puoi chiedere a quel palo, perchè stai lì, è come... che ne so, è come il marciapiede, chiedo al marciapiede, perchè sei lì, è lì e basta, così io, è un sogno, mi trovo qua, senza nessun fine, senza nessun progetto, senza nessuna fortezza, ecco, sono qua, sto attento a quel che succede, perchè a me piace la mia esperienza, soprattutto l'esperienza dei miei sogni...
- Guarda che tu non mi convinci, sei un brutto tipo, mi sembra, guarda che se fossi un poliziotto ti chiederei i documenti...
- E cosa ci vedi nei miei documenti? Sono io, come mi vedi, così sta scritto nel documento e allora, cosa hai bisogno di vederlo?
- Eh, io sono un tipo sospettoso.
- Eh, sì, fratello, l'ho capito e allora mi allontano, vado da un'altra parte, se non mi vuoi vicino, ciao, arrivederci e grazie!
Ecco, io stavo sognando e dicevo:"Cazzo, che sogno strano, ma io questo sogno quando mi sveglio lo voglio scrivere, perchè è troppo strano, perchè quell'uomo lì lo conoscevo, con quei baffetti..."
Va bene, passiamo avanti, comunque, mi sono allontanato, uno mi ha chiesto una sigaretta, non c'è l'avevo, gli ho detto che non ce l'avevo, che non fumavo, anzi gli ho detto se voleva 5 mila lire per andare a comprarsi un pacchetto, lui ha detto di no, che non accettava l'elemosina, io gli ho detto:"Va bene, come vuoi...", poi gli ho detto:"Se vuoi un mozzicone di matita, se ti può essere utile..." "Ma scusa, ma che mi prendi in giro?" "No, ti dico quello che è, sono in questo sogno, sono fuori posto, mi rendo conto, è un sogno che insomma non dovrei fare, invece lo sto facendo..."
Poi, alla fine... alla fine, il comizio è finito, Berlusconi è entrato in una macchina, la macchina ha messo in moto, c'erano le guardie del corpo, nessuno delle guardie del corpo era più bello di lui, questo lo devo dire, ad onor del vero, perchè mi piace registrare per intero questo sogno che ho fatto, poi, lui si alza il bavero e praticamente perchè c'era stata una specie di corrente d'aria e lì mi accorgo che c'era un uomo fuori della piazza che soffiava con la mano a imbuto, soffiava e quasi faceva venir su una tempesta, un vento impetuoso e alla fine è venuta fuori una guardia del corpo che gli ha detto a quello:
- Uhei! Cosa stai a fare lì? Vai a dire i tuoi pettegolezzi da un 'altra parte, vai via di qua!
E quello si è spaventato, è andato via, ecco, io naturalmente, non è che mi faccio grande, un sogno è un sogno, non è che mi faccio grande con un mio sogno, ho sognato Berlusconi ed ero contento, mentre sognavo, perchè dicevo:"Ecco, una persona importante è venuta in un mio sogno, forse, sono anch'io una persona degna di nota..." ecco, tutti questi particolari poi, no, li ho annotati per bene, ecco, però penso che tutti sognano Berlusconi, sia a destra che a sinistra, sia in soffitta che in cantina, tutti hanno un problema da risolvere, parliamoci chiaro, cari ragazzi miei, chi può aiutarti in Italia, se non lui, certo, non scherzo, dico sul sero, ma lui c'ha sempre da fare, come fa ad accontentare tutti, soprattutto, noi, come si può dire, c'ha tanti da accontentare e poi, sopratutto, noi poveri, come fa a pensare a tutti, certo, lui pensa ai poveri, ma cosa può dare di più di quello, i soldi son quelli che sono, ecco, naturalmente, nel sogno mi è venuta questa strana idea,mi è venuta l'idea di mettermi ad aspettare, perchè c'erano anche tutte le televisioni al seguito, di mettermi lì nel mio angolino e di mettermi ad aspettare il TG5 che venisse a intervistarmi, ecco, è naturale, sono un scrittore e voglio vendere i miei libri, comunque, a Silvio, gli chiederei volentieri un 200 grammi di fortuna sfusa e chi vuole il male a casa sua?, ragazzi, parliamoci chiaro, no, signori, sto scerzando, perchè tutto questo è un sogno, non è niente di vero, ecco, comunque, questa è la storia, non è mica una barzelletta...
Ecco, poi, comunque, caro Silvio, che Dio ti benedica e soprattutto viva la libertà! Sono d'accordo con tutte le... sono d'accordo in tutto con le cose che dici, soprattutto quando dici: viva la libertà! Ecco io lo grido con te: viva la libertà! Lo dico da scrittore proletario, da bolscevico ormai avvinazzato, col naso rosso a peperone, ma lo dico anch'io: viva la libertà! E questo lo sottoscrivo sempre in pieno, chiunque lo dica, sono soprattutto d'accordo con te quando dici: W LA LIBERTA'!Ecco, il sogno è finito, niente di eccezionale, ragazzi, un sogno come un altro, sì, la fortuna la cerchiamo un pò tutti, però, è meglio starcene al nostro posto e notare che quella è parecchia fortuna, ecco, è facile come fece Benigni, gridare:"Berlinguer, ti voglio bene!", grazie, è capo del tuo partito, che all'epoca era anche il mio partito, non faccio eccezioni, ma sopratutto per la particolarità, scusatemi, dov'è la grandezza?, io invece grido:"Capitan Berlusconi, ti voglio bene!" ...è il capo della mia squadra avversaria, infatti, io da buon bolscevico sono un internazionalista, cioè un interista, volevo dire, poi, è il capo del partito contrario alle mie... il mio partito è scomparso, anzi, son ben 3 volte che è scomparso, son stato sfrattato anche dalle mie idee, che cosa volete, capita anche questo nella vita, son rimasto senza partito, sono, come si diceva una volta, un cane sciolto, me ne vado per conto mio, ma non rinuncio mica alle mie idee, però, fatto sta che non c'è più nessuno che me le rappresenti, però, va be'... poi è il capo della Mondadori che mai mi ha pubblicato, nè mai mi pubblicherà nemmeno una mezza parola, ne sono più che arciconvinto, per non parlar della televisione, ma verrà a me a fare un'intervista, ma proprio a me? Ma dai, sono matto, ma non fino a questo punto e allora ecco qui la vera particolarità, caro Benigni, la vera grandezza e la vera bontà d'animo: "Capitan Berlusconi, ti voglio bene e che Dio ti preservi e ti benedica sempre!"
Un gigante della natura, altro che psiconano, caro Grillo, anche te, è un gigante della politica, quell'uomo, un vero personaggio titanico, un genio, magari avessi fatto io un millesimo di ciò che ha fatto lui, magari avessi io un millesimo del suo talento e lo dico senza ironia, magari avessi io un millesimo dei suoi denari, ma non sono invidioso, non sono neanche... non mi interessano i soldi, via! Però un pò di fortuna, mi piacerebbe averla, poi dopo tutto ce l'ho anch'io, dai, non... la fortuna che sia dalla sua parte! Così spero, almeno, di passare anch'io alla storia per il semplice fatto di averlo sognato e non era un incubo, ragazzi, ma un sogno, ma un sogno, infatti, ho sognato di dirgli che tutti gli uomini sono fratelli, adesso, mi sono ricordato, sì, mentre lui andava via con la macchina, è passato vicino a me, la macchina ha rallentato, lui si è fermato, mi ha dato di nuovo la mano e mi ha sorriso e io gli ho dato di nuovo la mano e ho sorriso, oh, c'erano le guardie del corpo che mi tenevano il braccio, avevano paura che io lo strattonassi, che lo tirassi fuori e facessi chissà che, uno sfracello, lo prendessi a cazzotti, non lo so, avevo la faccia del Carlo Marx e figuriamoci se non avessero paura, allora, lor praticamente si son tenuti stretti, stretti, il caro Silvio, mi tenevano il braccio, però lui mi ha dato la mano lo stesso e mi ha sorriso e allora io, mi è venuto di dirgli così, dal fondo del cuore, per il bene che gli voglio, gli ho detto:"Caro Silvio, tutti gli uomini sono fratelli, come una volta insegnò Cristo, Spinoza e Marx, qualsiasi sia il suo credo religioso, le sue convinzioni politiche, la sua razza, è che tutti hanno il loro diritto per il fatto stesso di esistere al mondo!"
Così dopo gli ho gridato, perchè lo penso e lo sento davvero:"Silvio, fratello mio, ti voglio bene con tutto il cuore!"... intesi, caro Benigni, caro Grillo, fratelli miei cari, vi voglio un gran bene dell'anima, anche a voi, perchè siete dei grandi artisti, dei genii pure voi, vi voglio un gran bene dell'anima anche a voi, a Benigni e a Grillo, ma cari, è sempre l'amore più forte, e solo Dio lo sa, perchè gli uomini, che sono dei gran fatui, credono invece che il più forte sia l'odio.
Giuseppe D'Ambrosio Angelillo
tratto da "SUPERPAZZI 69 racconti metropolitani" vol.3 ed. ACQUAVIVA ottobre 2009
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giuseppe d.a.
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