Con poche schegge di ghiaccio di neve
si può ricordare ancora
il tasto di paradiso
di quando bambini guardavamo
l'arazzo delle stelle d'inverno
dalla finestra di casa.
I Greci, la zingara e Giuseppe Verdi,
nell'immacolato manto
della bianchissima poesia.
Siam cresciuti tra le pecore dell'intervallo,
tra gli ulivi
e i pupazzi allegri dei sacchi pieni di olive,
per correre di sera al frantoio
a macinare rose, frasche e sacrifici
per rimaner sempre come si era:
pazienti e tranquilli
a friggere di sera tre alici
e la pasta dolce della cara speranza,
stanchi spossati
ma ben abituati a ricostruire piano
la nostra pazienza di sempre.
giuseppe d'ambrosio angelillo
a www.books.google.com
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