Giocattoli rotti,
abbracci rinviati,
cartoline scadute,
telefonate inaspettate
di 5 secondi,
un saluto dall'India
di un caro amico lontano,
direttori di supermercato
cattivi anche di Natale,
parolacce di bambini per strada,
Milano completamente deserta,
stranieri ostentatamente indifferenti
alla festa,
il mio amico macchinista
al lavoro anche di Natale
(ma chi viaggia oggi?),
film di Totò
e un nuovo capitolo di romanzo.
Il Natale se n'è scivolato
in fretta
in un grigio Santo Stefano
fatto di luci spente
e sogni
già con la batteria scarica.
auguri avanzati
da conservare con cura
per l'anno prossimo.
g. d'ambrosio angelillo
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