Ero in una casa di campagna. Sulla veranda del primo piano. E guardavo gli alveari posizionati al limitare di un campo, tutti in fila e tutti di colori sgargianti uno diverso dall'altro.
A un certo punto viene da me un Maestro cinese e mi dice:
"Vuoi vedere cosa sono capaci di fare le api ammaestrate da una filosofia chang?"
"Vediamo", gli dico.
Io pensavo che mi portasse un barattolo di miele portentoso o una candela di cera profumata, ma all'improvviso si mette ad agitare nell'aria le sue mani come se dirigesse un'orchestra e uno sciame di api gigantesco si materializza proprio davanti a me, oltre il balcone. E volando e ronzando tutte contemporaneamente le api si alzano nell'aria in maniera armonica e coordinata, e insieme, in maniera davvero inverosimile, formano una figura di donna, una figura fatta di api, una donna con i capelli lunghissimi e il viso bellissimo. Una figura davvero titanica di donna fatta di milioni e milioni di api in volo.
Io rimango del tutto impressionato e oltremodo meravigliato di quell'incredibile prodigio, avvenuto proprio davanti a me, sotto i miei occhi.
"Hai visto?", mi fa il Maestro cinese .
"Sì", dico io e deglutisco amaro, pensando alla grande potenza della filosofia cinese.
"Ora pensa cosa si può fare con milioni e milioni di uomini, facendoli muovere davvero in maniera armonica e coordinata", mi dice il Maestro cinese e sorridendo in maniera sorniona e enigmatica.
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Giuseppe D'Ambrosio Angelillo
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