regala Libri Acquaviva

regala Libri Acquaviva
CHARLES BUKOWSKI, Tubinga, MARC CHAGALL, Milano, ALDA MERINI, Grecia, Utopia, ROMANZI, Acquaviva delle Fonti, RACCONTI CONTADINI, America, POESIE, ERNST BLOCH, Sogni, Gatti Pazzi, Spinoza, FEDOR DOSTOEVSKIJ, ITALIA, New York, FEDERICO FELLINI, Poesie di Natale

domenica 16 ottobre 2011

GIOCATORI DI CARTE di gd angelillo

Me ne andavo come uno sperduto in un palazzone tutto buio e pericolante, un pò sbandato e confuso, non ci capivo più niente di nulla, nè del bene nè del male, nè dell'alto nè del basso. Ero diventato quasi uno scervellato, svuotato pure della mia vecchia e inesauribile energia. Mi adiravo per tutto, e ne ignoravo perfino il motivo, anzi forse lo capivo benissimo: avevo paura di tutto e non ero sicuro più di niente. Comunque quel palazzone era la notte fatta persona, oscura, tetra, piena zeppa di insidie. Sentivo odore di alcool, e pensai che forse dovevo essere in un luogo di perdizione, di deboscia e di malaffare. Salivo le scale, piano dopo piano, e il lezzo dell'abisso aumentava sempre di più. 
"Forse farei meglio ad accendere un lumino ora", pensai. "Posso cadere da un momento all'altro e nemmeno saprei dove".
Così feci, accesi un lumino (avevo solo un fiammifero e non potevo assolutamente fallire, ma la sorte mi fu favorevole e ci riuscii), e vidi finalmente a un tavolo quattro uomini misteriosi giocare a carte.
"Scusate, uomini, ma io cerco i miei amici che forse come voi se ne stanno a giocare a carte da qualche parte in questo oscuro palazzo", dissi loro.
"Siamo noi i tuoi amici, pirla", dissero quelli e scoppiarono a ridere.
Li guardai bene e li riconobbi, erano proprio loro, i miei cari, maledetti, insostituibili amici e così anch'io scoppiai a ridere per il terrore attraversato per tutta la notte e finalmente d'incanto scomparso di botto.
Eppure non ero ubriaco e neppure un fesso, avevo avuto semplicemente il panico assurdo di essere rimasto solo in quel terribile palazzo oscuro che se ne diventa a volte la tua città quando inspiegabilmente a volte pensi che non hai più nessuno amico vicino a te.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
www.libriacquaviva.org

Nessun commento: