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giovedì 15 dicembre 2016

A GIOVANNI FRACCASCIA, 
MACCHINISTA FERROVIERE

che strana maniera di andartene
che hai avuto, Giovanni,
hai scelto le luci di Natale
come segnale di partenza
per il tuo treno antico,
ma non sei sparito dopo la curva
che porta nell'azzurro,
ti vedremo ancora spesso in viaggio
per i binari della nostra vita,
che ancora sorridi con la tua faccia allegra,
che come una volpe burlona ancora scherzi con noi.
ti vedremo ancora svoltare per l'orizzonte,
per i paesi di Puglia, le litoranee,
le stazioni fuori porta,
andrai veloce ancora con il tuo forte locomotore
per le tratte sempre accese
del nostro mondo di bislacche creature.
non hai lasciato a casa la borsa a tracolla
del macchinista ferroviere,
te la porti sempre con te
perché non sei partito per una terra straniera,
sarai sempre qui, arrivando, partendo ancora,
per le libere linee dei nostri cuori,
sfrecciando come un lampo
con il tuo locomotore antico
per tutto il bene che ci siamo voluti tutti noi,
vecchi amici di treni sempre in volo...
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
a Giovanni Fraccascia, macchinista ferroviere,
nostro grande amico

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