E arrivò dal pieno caos
il sogno che salvò la voce della vera vita,
quella che raccontava la sofferenza
e il sorriso sempre pronto a dire sì.
Eh, caro,
caro Bukowski,
la tua santa ebbrezza
la capiscono ancora in pochi,
preferiscono ancora il vino adulterato
dell'inganno,
quello che ti appende a te stesso
e ti fa ritrovare anima morta
dopo una settimana,
o corvo del malaugurio,
o stanco a dismisura
con l'osso spolpato dagli altri
della tua stessa vita.
La tua voce invece disvela il mondo
e gli arcani,
e nel racconto fa capolino anche Dio
per farsi una mezza risata pure Lui.
L'uomo gli piace rubare
e essere di razza superiore allo stesso tempo.
Il mondo pur seguitando all'impazzata
nei suoi rozzi eventi
preferisce sempre comunque di tre spanne
il sogno che sa sorridere.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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