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martedì 11 gennaio 2011

LE ELEZIONI DI UN EBREO racconto di D'Ambrosio Angelillo


Se ne erano venuti a Acquaviva due alti esponenti politici di Roma, uno era Fini e l'altro Gasparri, e c'era lì un ebreo che chiedeva loro di apparentarsi con la sua lista al loro schieramento. Ma quelli prima avevano nicchiato e poi gli avevano risposto nisba.
E così l'ebreo era rimasto con un palmo di naso, perchè nessuno lo voleva con la sua lista alle prossime elezioni comunali.
Così io mi sono avvicinato e gli ho detto:
"Se vuoi puoi apparentarti con la mia lista alle elezioni".
"E che lista è?", mi ha chiesto lui.
"La lista degli utopisti socialisti", ho detto io.
"E ci avete la falce e martello nel simbolo?", mi chiede lui.
"Sì, ma non è un problema, possiamo togliere quel simbolo e fare una lista civica, così forse funziona pure meglio", ho ragionato io.
L'ebreo non era tanto convinto, e si vedeva che non gli piaceva la soluzione.
"Ma scusa, te ne volevi andare con la destra. E' meglio che vieni con la sinistra. Dopotutto siete ebrei, che ci fareste voi con ex-fascisti?"
Lui non rispose, e ci pensava su.
Poi io gli ho chiesto:
"Ma in quanti siete voi ebrei a Acquaviva?"
Lui mi ha detto:
"Siamo in tre".
"Minchia!", ho detto io. "Se allora votate compatti prendete 3 voti!"
"Già".
"E vuoi fare una lista con così pochi voti?"
"Sì, ma noi siamo ebrei".
"E che significa questo?"
"Che noi siamo eletti per volontà di Dio mica per quella degli uomini".
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(questo racconto sembra una barzelletta
ma è una storia vera).
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Giuseppe D'Ambrosio Angelillo
(racconti dal ciclo "OGNI NOTTE UN SOGNO")
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