martedì 27 gennaio 2015
IN QUESTO CARNEVALE DI LUCI DI MILANO
in questo carnevale di luci di milano
ho messo su la baracca del verde della mia terra,
cosa ci abbia combinato non lo so ancora,
vado avanti a casaccio tra le stelle
e i bordelli metropolitani,
mi arrangio
con una chitarra e quattro armoniche,
miliardi di parole soffiate nel vento,
tra il freddo, il caldo,
le scialbe battute della povera gente,
dei piccoli borghesi rincoglioniti.
tra malvagità e entusiasmo,
sogni, incubi e ingenui scalpori.
la gente alla fine ride,
applaude, urla.
ti manda all'inferno, te e il tuo ridicolo destino
di poeta sempre squattrinato.
rimango comunque sempre alquanto romantico.
la gente applaude e ride di nuovo.
non mi lamento, son contento,
era proprio questo che volevo per la mia vita:
andare per la mia strada come se tutto il mondo
fosse il mio paese.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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