sabato 6 agosto 2016
FAVOLA DELLA MODERNA POESIA CONTEMPORANEA
tutti i poeti che pensano all'amore, ai grandi ideali,
al fiore e al violino,
quando invece la maggior parte degli uomini
pensano a mangiare, spolpare, mordere e spiluccare,
e a far poi una buona digestione,
al pantalone e alla cravattina, alla giacchetta e alla scarpina,
e poi al rosolio e al pentolone di domani mattina.
e i poeti ancora lì a fare fru-fru, fri-fri, giù-giù,
e a pensare all'anima, alla storia,
alla grande peregrinazione dello spirito eccelso,
muto e sempre squattrinato, ahimè loro,
e quasi tutti gli altri uomini
che se ne stanno lì a meditare
sul gran lettone, sulla ganza da rimorchiare,
sulla bella ballerina da mandare nel pallone.
sognate, sognate, poeti miei,
voi sognate
e sotto il vostro naso i furbini raccattano gli zecchini, i pinoli
e per finire verso sera
si sparano un piattone di squisiti ravioli.
poetate, poetate, menestrelli miei,
voi poetate
e gli altri s'abbuffano di gnocchi, timballi e canestrelli vari,
si rilassano i loro arguti zebedei.
e a voi se va bene vi assumono a zerbini
davanti ai profumatissimi salotti loro.
Alè! Che gran bello riconoscimento!
Che gran bella soddisfazione!
A voi la gloria di cartone,
e a loro tanti bei dobloni d'oro,
la sorca,
e l'intervista in televisione.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
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