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venerdì 26 agosto 2016

IL GRANDE CUORE DELL'ITALIA


IL GRANDE CUORE D'ITALIA

anche la mano sinistra si guadagna la pagnotta,
anche il mignolo aiuta a bere il bicchierino di grappa,
sulle spalle dell'Italia ne pesa di dolore
anche se per sua natura il popolo è allegro,
per arte e per poesia siamo abituati però
ad alzare il passo e andarcene oltre.
oggi è il giorno del dolore e del pianto
e come al solito ci sorprende la faccia di ferro
del nostro destino quando ci fa cadere
nelle rovine e nelle macerie.
l'occhio si abbassa 
e non ne vuole più sapere di guardare lontano,
con la catastrofe si inabissa,
per oscuro maleficio, anche ogni orizzonte,
anche il domani si tinge di fosca sofferenza,
i cavalli perdono la corsa
e i gatti gli occhi scintillanti,
rovina a terra anche l'anima, come le case crollate,
e la loquela comune chiude di colpo la sua bottega fiorente,
anche lei se ne va a fallimento,
qualsiasi bella cosa si riesca a dire.
lo spavento zittisce ogni colorata speranza.
il petto di ognuno si fa alquanto debole,
le serpi ordinarie, insensibili come sempre a ogni umanità,
strisciano nell'ombra e non si fanno vedere.
il fondo di ognuno stride
e si china ogni fiore sulla strada,
l'acqua della montagna scende più lenta,
è colmo il lago del dolore
e c'è bisogno di ogni appiglio,
di ogni dono,
di ogni compassione, vicina e lontana,
di ogni solidarietà
che il grande cuore d'Italia si possa mai inventare
nella sua proverbiale e possente creatività.
anche chi tra di noi è angelo o santo
si aggira affranto senza più voglia di niente.
molti sono morti,
moltissimi non hanno più niente a questo mondo,
nudi come sono nati
si vedono immobili senza sapere più cosa fare.
ma anche dal dolore più profondo,
a toccarlo, viene fuori calma e forte una mano che t'aiuta,
una pagnotta,
una povera coperta,
un bicchierino di vino.
ecco: ora ancora tocchiamo con la mano sinistra,
forse appena col mignolo,
l'acqua della vita
che riprende a scorrere piano dentro di noi.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO

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